Tecnologie assistive, quando tecnica e scienza rendono il mondo più accessibile

Trovare strumenti di aiuto alle persone con disabilità permette di evitare l'esclusione sociale e il digital divide. Le tecnologie assistive sono un ausilio per rendere più fruibili le le nuove tecnologie e l'accesso a internet.

Da tempo si cercano soluzioni in aiuto alle diverse disabilità nella società. Una ricerca dell’inclusione sociale, sia dal punto di vista fisico/ambientale che relazionale di persone diversamente abili. Esistono da tempo i cosiddetti “ausili“, ovvero strumenti meccanici ed elettronici che vanno in aiuto ad esempio contro le barriere architettoniche delle città, le sedie a rotelle o gli apparecchi per l’udito.

Negli ultimi anni si stanno sviluppando ausili a livello informatico, le tecnologie assistive.

Così come gli ausili, queste tecnologie hanno l’obiettivo di facilitare l’esperienza delle persone con disabilità rispetto all’avanzamento tecnologico moderno. Rendendo la tecnologia più fruibile a tutti, le tecnologie assistive aiutano chi ha disabilità anche a sentirsi maggiormente incluso nella società, a creare relazioni in maniera più semplice.

Vediamo cosa sono le tecnologie assistive e alcuni esempi.

Cosa sono le tecnologie assistive?

Per tecnologie assistive si intendono tutti i sistemi, hardware e software, realizzati per facilitare l’utilizzo di strumenti tecnologici già esistenti, da parte di persone con disabilità. Ogni disabilità infatti può porre degli ostacoli nell’usare ad esempio un pc o uno smartphone, come disturbi alla vista o all’udito, oppure a livello di movimento. Le tecnologie assistive sono principalmente interfacce “persona-calcolatore”, cioè strumenti che fanno da ponte tra la persona con disabilità e il dispositivo informatico.

Esistono ad esempio applicazioni che permettono di trascrivere elementi audio, o, viceversa, che leggono a “voce” degli scritti, in modo da poter essere compresi dagli ipovedenti o non vedenti. Fanno parte delle tecnologie assistive anche assistenti vocali o tattili che fanno partire input al dispositivo tecnologico, che può essere anche la sedia a rotelle, per permettere un’azione, in modo alternativo al premere un tasto sulla tastiera.

Le tecnologie assistive sono pensate in primo luogo per disabilità croniche o legate a patologie, ma si rivelano utili anche a persone che in determinate situazioni hanno qualche abilità compromessa. Come nel caso in cui siano compromessi la visione o l’udito, oppure in spazi nei quali sono pregiudicati dei movimenti. Si tratta di tecnologie che aiutano in qualsiasi genere di disabilità, non solamente fisica, ma anche cognitiva o di apprendimento.

Tecnologie assistive e inclusione sociale

tecnologie assistive
Fonte: iStock

Le tecnologie assistive sono un grande aiuto per rendere usufruibili al massimo i dispositivi tecnologici da tutte le persone, scavalcando gli impedimenti tra esse e gli strumenti da utilizzare. Gli impedimenti fisici e pratici di una persona disabile impattano non solamente la loro quotidianità. Limitando infatti le esperienze che possono fare, senza aiuti e assistenza, questo li porta a una grave esclusione dalla comunicazione con gli altri e dalla società.

Queste tecnologie quindi fungono da strumenti per agevolare non solo fisicamente le persone con disabilità, ma anche la loro inclusione sociale. Grazie al loro utilizzo, nessuno rimane escluso dall’avanzamento della tecnologia, che offre sempre più possibilità all’essere umano in qualsiasi ambito e settore della vita. Sono una parte importante per garantire anche più autonomia a chi ha bisogno di assistenza, per aiutarne l’integrazione.

Grazie alle tecnologie assistive l’integrazione può iniziare già a livello scolastico, con l’utilizzo di strumenti per aiutare nello studio qualsiasi genere di disabilità. Questo permette di supportare la piena partecipazione dei bambini con disabilità al processo di apprendimento, superando anche le barriere create dai metodi di studio tradizionali. L’inclusione scolastica è il primo importante passo per un’inclusione sociale.

Esempi e soluzioni

La prima tecnologia assistiva è nata già nel 1821, con l’ideazione da parte di Louis Braille del metodo che prende il suo nome per la lettura e scrittura da parte dei non vedenti. Con lo sviluppo dei computer e di ausili sempre più elettronici, oggi esiste un’ampia gamma di tecnologie assistive.

Dal punto di vista hardware, le principali categorie di tecnologie assistive sono tastiere e schermi personalizzati, da quelli in Braille, a tecnologie touchscreen e programmabili dagli utenti per andare in aiuto alle diverse disabilità. Esistono inoltre mouse specifici che permettono l’utilizzo a chi non può muoversi, con sistemi di puntamento oculare, o a riconoscimento vocale.

Esistono inoltre numerosi software per rispondere ai diversi bisogni, come i sistemi di sintesi vocale che leggono lo schermo, per persone ipovedenti, o quelli che riconoscono invece la voce per scrivere un testo. Per pc, tablet e smartphone i software sono nati sotto forma principalmente di applicazioni.

Vengono realizzate sempre più app per ridurre gli ostacoli delle disabilità, che permettono ad esempio di ingrandire lo schermo e i tasti, di leggere in più lingue, di convertire i testi in voce, o viceversa. Questi programmi sono utili per disabilità di tipo fisico ma anche per chi ha problemi nella comunicazione o nella lettura. Ad esempio, chi soffre di dislessia ha a disposizione diversi sistemi di tecnologia assistiva.

Ostacoli e resistenze

Le tecnologie assistive sono importanti per favorire la cura e la riabilitazione, per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, permette di raggiungere una maggiore autonomia, e di avere più accesso a istruzione e lavoro. La tecnologia è anche uno strumento potente per amplificare le possibilità e le capacità relazionali e comunicative.

A questo proposito però è necessario sapere che la strada non è priva di ostacoli. Ad esempio, le persone con disabilità possono essere più esposte al digital divide, un rischio da riconoscere per poter promuovere una migliore inclusione anche dal punto di vista digitale.

In generale le tecnologie assistive presentano alcuni rischi, per cui è importante che una persona abbia il giusto supporto quando si affaccia a questo nuovo mondo. Un pericolo è ad esempio che si possa perdere un po’ il contatto umano, se si pensa alle tecnologie assistive come unico ausilio a chi ha disabilità, mentre non in realtà non sono realizzate per sostituire gli esseri umani, ma per aiutare la persona con disabilità a fare cose nelle quali può essere autonoma.

Inoltre, spesso c’è sicuramente bisogno di un periodo di adattamento, nel quale una persona si trova a dover imparare ad usare nuovi strumenti tecnologici. Un certo tipo di resistenza o di difficoltà iniziale è normale, succede anche alle persone senza disabilità di fronte a novità tecnologiche o informatiche. Per questo, è fondamentale non far mancare mai il sostegno delle persone vicine, di assistenti e professionisti, che possono rendere la transizione più semplice e serena.

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