Biromanticismo non significa bisessualità

Sebbene spesso siano confusi con le persone bisessuali, gli individui biromantici si differenziano da queste ultime perché provano attrazione romantica ed emotiva (e non sessuale) verso persone di due o più generi diversi. Vediamone i dettagli.

Lo spettro di sfumature romantiche che caratterizzano la nostra identità e il nostro modo di stare al mondo e di confrontarci con le altre persone sono potenzialmente infinite. Ve ne è una, però, che crea ancora fraintendimenti e, talvolta, risulta confusa con una declinazione che le assomiglia, ma che non si identifica esattamente come la medesima cosa.

Si tratta del biromanticismo, ossia l’attrazione romantica verso individui di due o più generi diversi, concetto spesso accostato alla bisessualità, che, al contrario, concerne solo la fascinazione sessuale per persone di due o più generi dissimili, e non quella emotivo-sentimentale.

A molti la differenza potrebbe sembrare lieve e insignificante, ma naturalmente non è così per coloro che vivono in prima persona tali orientamenti, e che, ancora oggi, provano difficoltà a essere capiti a causa di una complessiva incomprensione dei termini specifici, dei loro utilizzi e dei significati a essi associati.

Facciamo, quindi, chiarezza e vediamone i dettagli.

Che cosa si intende per biromanticismo?

Per biromanticismo si intende, come accennato, l’attrazione romantica che una persona prova per individui di due o più generi diversi. Con il termine ci si riferisce, dunque, alla sfera dei sentimenti e, nello specifico, al desiderio di instaurare un rapporto di carattere emozionale, e non sessuale (anche se, spesso, questi due aspetti possono procedere sullo stesso binario) con un’altra soggettività.

Come si legge su Chiara, l’espressione sarebbe stata coniata tra il 1995 e il 2000, sebbene il suo primo utilizzo risalga al 2005. Il concetto ha, poi, trovato ampia visibilità nel forum AVEN – Asexual Visibility and Education Network, divenendo un termine di riferimento nella varietà di espressioni concernenti l’identità di genere, l’attrazione romantica e l’orientamento sessuale.

A differenza delle persone panromantiche – affascinate da tutti i gruppi di genere, senza distinzioni –, le individualità biromantiche provano attrazione sentimentale verso due o più identità di genere, ma non da tutte quelle esistenti. Che cosa significa? Che una persona biromantica può, quindi, essere attratta solo da uomini e donne, ma non da individui agender. O, ancora, che può essere attirata da alcune identità non binarie, ma non da chi si identifica come donna. E così via.

Le “combinazioni” e le possibilità sono molteplici e diverse, e ciascuna merita di essere rivestita di dignità e attenzione. È per questo motivo che il termine necessita di essere compreso a fondo e accolto attivamente nel nostro vocabolario.

L’orientamento romantico

Il biromanticismo, infatti, come si evince dal nome, attiene a ciò che riguarda lo stratificato e diversificato mondo dell’orientamento romantico, da non confondere, come detto, con l’orientamento sessuale.

Se il secondo si basa sull’attrazione e l’eccitazione che una persona può provocare in noi, il primo designa, al contrario, le caratteristiche – in questo caso di genere – che possono far scaturire con maggiore probabilità un sentimento di affetto, innamoramento e/o amore, dalla simpatia all’aspetto fisico, dal carattere alla complicità.

Per esempio, un uomo omosessuale potrebbe provare attrazione romantica verso le donne, ed essere, così, eteroromantico: dal punto di vista sessuale, cioè, egli sarebbe affascinato dagli uomini, ma, a livello di intimità relazionale e rapporto d’amore, potrebbe essere attratto emotivamente dalle persone che si definiscono donne.

Come nel caso dell’orientamento sessuale, dunque, anche nell’ambito delle inclinazioni romantiche le declinazioni sono diverse: si passa dall’aromanticismo, ossia l’assenza di attrazione romantica, al demiromanticismo, in cui si sperimenta fascinazione solo dopo aver instaurato un legame profondo con l’altro, dai “classici” eteroromanticismo a monoromanticismo (attrazione romantica solo verso persone del sesso opposto o dello stesso sesso) al ceteroromanticismo, che designa l’attrazione verso individui non binari.

Fino al già citato biromanticismo, che, come abbiamo visto, include tutte le soggettività che provano attrazione romantica per il genere maschile e femminile o altri tipi di genere.

Biromanticismo e bisessualità: le differenze

Ne consegue, allora, che biromanticismo e bisessualità non siano la stessa cosa. Il primo termine si riferisce, appunto, all’attrazione meramente romantica, mentre il secondo delinea il gruppo di individui attratti sessualmente da persone di due o più generi.

Spesso i due aspetti procedono di pari passo: una persona bisessuale è anche biromantica, e viceversa. Ma non sempre è così. Come già indagato, un soggetto può essere biromantico (quindi attratto da persone di due o più generi, per esempio uomini e non-binary) e, al contempo, pansessuale, ossia affascinato da tutti i generi.

Anche in questo caso, tuttavia, non mancano le incomprensioni e le invettive. Spesso, infatti, le persone biromantiche e bisessuali vengono accusate di essere “confuse” e di star attraversando solo una “fase”, che passerà quando si avranno le idee più chiare (la cosiddetta bifobia).

Nulla di più sbagliato, naturalmente: essere biromantici e/o bisessuali non è un “periodo” della vita, ma un orientamento ben preciso, e, come tutte le caratteristiche che riguardano l’essere umano, rappresenta una componente determinante della nostra personalità.

Le parole sono importanti e, soprattutto, esistono per aiutare tutte le persone a sentirsi a proprio agio con se stesse e in relazione agli altri: usiamole, e non abbiamo paura di farlo.

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