Che i meriti delle donne si faccia fatica a riconoscerli è un fatto noto. Che la via per le donne in capo scientifico sia lastricata di difficoltà, pure. Di tutto ciò parla la storia di Jocelyn Bell, astrofisica inglese di fama mondiale che nel 1967 scoprì, insieme al suo supervisore di dottorato Antony Hewish, la prima pulsar. Questa sensazionale scoperta fu celebrata con un Nobel per la fisica. Riconoscimento che, però, venne assegnato solo a Hewish. In 120 anni solo 4 donne hanno ottenuto questo premio.

Chi è Jocelyn Bell?

Jocelyn Bell nasce a Belfast, nell’Irlanda del Nord, il 15 luglio del 1943 da genitori quaccheri, che la sostengono sin da giovanissima nella sua passione per le materie scientifiche. La battaglia di Bell contro il maschilismo nell’ambito della scienza inizia molto presto. Infatti, l’Università di Lurgan non accetta che frequenti i corsi scientifici perché donna.

Grazie al sostegno dei suoi genitori, Jocelyn Bell si trasferisce prima a Glasgow, dove si laurea nel 1965, e poi svolge un dottorato di ricerca presso l’Università di Cambridge, dove incontra Hewish e realizzerà la scoperta che cambierà le loro vite.

Fino al 1967, anno della scoperta, che esistessero delle stelle costituite da neutroni era solo ipotizzabile. Stiamo parlando delle radio pulsar, corpi celesti molto diversi dalle altre stelle, la cui materia (più o meno la stessa che è contenuta nel Sole) è tutta concentrata in un raggio di una decina di chilometri.

Nel novembre del 1967, Jocelyn Bell riuscì a intercettare un segnale ripetitivo sconosciuto con un nuovo radiotelescopio da lei costruito. Ne parlò con Hewish e continuò a osservare il fenomeno fino a che il mese successivo riapparve lo stesso bagliore. I due studiosi scartarono diverse possibilità, tra cui quella del segnale extraterrestre. Compreso, poi, che il segnale era autentico e fuori dal sistema solare, e individuati in poco tempo altri bagliori, i due identificarono la pulsazione come una stella di neutroni rotante ad altissima velocità, una pulsar.

Quello fu l’istante meraviglio, l’autentica dolcezza, il momento di dire Eureka!

La vita dopo il Nobel negato

Nel 1974 Antony Hewish riceverà il premio Nobel per la fisica, come unico premiato, nonostante per la scoperta delle pulsar fu fondamentale il lavoro di Bell. In un’intervista radiofonica per la BBC, molti anni dopo, Jocelyn Bell, che poco tempo prima dell’assegnazione del Nobel aveva partorito suo figlio Gavin, dichiarerà:

Io ero una studentessa di dottorato, e in quei tempi si credeva, si percepiva, si dava per assodato, che la scienza fosse fatta e guidata da grandi uomini – propriamente uomini – probabilmente in camici bianchi. E che questi uomini avessero una pattuglia di servi che facevano ogni cosa su indicazione, senza pensare.

Il maschilismo nella comunità scientifica non ha facilitato la carriera di Bell che, sempre nella stessa intervista, ammise che la mancata vittoria del Nobel la portò a considerare quanto fossero limitate le possibilità e i riconoscimenti per le donne.

E così constatai con me stessa che “Gli uomini vincono i premi e le giovani donne badano ai bambini”.

Fatta eccezione per questa ingiustizia, però, la carriera di Jocelyn Bell sarà costellata di successi e riconoscimenti. Dopo il dottorato ha lavorato all’Università di Southampton dal 1968 al 1973; all’University College di Londra dal 1974 al 1982 e all’Osservatorio Reale di Edimburgo dal 1982 al 1991 per poi insegnare fisica all’Open University per un decennio.

Nel 1986 viene scelta come project manager per il James Clerke Maxwell Telescope a Mauna Kea, Hawaii. Tra il 2001 e il 2004 riveste contemporaneamente i ruoli di Decano di Scienze all’Università di Bath e presidente della Royal Astronomical Society.

Dal 2018 è rettore dell’Università di Dundee, stesso anno in cui le viene, finalmente, riconosciuto il merito della scoperta delle pulsar con l’assegnazione dello Special Breakthrough Prize In Fundamental Physics; premio dal valore di 3 milioni di dollari; tre volte un Nobel.

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