Manosphere, nel mondo dei maschi (violenti) che si credono vittime delle donne

Sapete cos'è un incel? O un mangina? E cosa si intende per Red Pill Theory? Sono tutti termini che hanno a che fare con la manosphere, quel luogo dell'internet in cui maschi (bianchi e etero) danno libero sfogo alla loro frustrazione e alla loro misoginia.

Le possibilità di diffusione di idee e di confronto che offre il web sono molteplici. Tuttavia, non è una novità che il filtro dello schermo agevoli atteggiamenti violenti e poco rispettosi in rete. È il caso, ad esempio, della manosphere: lo spazio in cui uomini misogini sfogano la loro frustrazione.

Cos’è la manosphere?

Per manosphere si intende un luogo del web, un vero e proprio ecosistema (come il nome stesso suggerisce). Si tratta di una comunità online eterogenea, composta di siti, blog e forum frequentati da uomini (prevalentemente bianchi e etero), che discutono, in maniera più o meno violenta, di relazioni di genere e di problemi legati alla mascolinità.

Il termine manosphere è apparso per la prima volta nel 2009 per definire l’insieme di tutti quei siti web che si occupano di tematiche maschili. All’interno della manosphere, infatti, si può passare dal blog sul bodybuilding e la moda maschile; ai siti che discutono di ‘arte del rimorchio‘; fino alla sezione più radicale dello spettro: quella in cui si discute delle donne secondo una retorica della violenza, della misoginia e del machismo.

Gli uomini che popolano la manosphere ritengono che l’origine dei loro problemi sia l’emancipazione femminile e si propongono il mantenimento del modello patriarcale tradizionale. Questi uomini ritengono loro stessi diversi dagli altri, dai femminilizzati ‘soy boys‘, ovvero, coloro che vivono nella società come complici del dominio femminile.

A proliferare in questi blog sono discorsi sulla degradazione della donna, egemonia maschile e revisione dei concetti di stupro e consenso.

Manosphere, redpill e incel

È opportuno specificare che la manosphere è uno spazio molto eterogeneo, non caratterizzato da un’ideologia di fondo comune. Se il sessismo e la misoginia rappresentano il sotto testo fondante di questa comunità online, linguaggi e idee specifiche si diversificano molto.

Sicuramente la cultura incel è tra le più diffuse e anche pericolose all’interno della manosphere. I cosiddetti Involuntary Celebs, ossia uomini single non per loro scelta che incolpano le donne, a detta loro troppo concentrate su ricchezza e aspetto fisico, per la loro condizione, hanno sviluppato e diffuso le loro teorie proprio grazie a questi blog.

Tra le teorie più famose, che hanno trovato grandissima risonanza nei forum di incel, vi è la Red Pill Theory. Nome che richiama alla memoria la scena di Matrix in cui il protagonista deve scegliere tra la pillola blu, quella che lo farà risvegliare nel suo letto come se nulla fosse successo, e la pillola rossa, che gli aprirà gli occhi sulla realtà.

Gli uomini della manosphere sono i redpillati, risvegliati e con la convinzione di essere a conoscenza del vero scopo del femminismo: stabilire il dominio delle donne sugli uomini.

L’evoluzione della manosphere

La radice storica di questo sistema è riscontrabile nel Men’s Liberation Movement, che negli anni ’60 e ’70 si scagliava contro l’imposizione di un ruolo maschile tradizionale considerato oppressivo. Partendo da questo presupposto condivisibile si è sviluppata una frangia più estremista che ha individuato nel femminismo il problema.

L’avvento del web ha contribuito a una più rapida diffusione di informazioni e ha permesso a uomini distanti geograficamente tra loro di confrontarsi sulle loro idee misogine. In questo contesto, la sempre maggiore diffusione dei principi di parità di genere ha avuto come effetto un progressivo aumento di odio e anti-femminismo online.

Lo spazio della manosphere, nato come luogo di confronto sulle problematiche maschili, è diventato nel corso dell’ultimo decennio il teatro di violente invettive contro il genere femminile.

Father’s Manifesto e A Voice for Men sono tra i primi siti aperti nel 2009 da uomini che lamentavano un trattamento impari verso i padri nelle questioni genitoriali. Da qui numerosi canali sono stati aperti su siti come Reddit e dei semplici forum si sono trasformati in fazioni. Partendo dalle più moderate come Men Going Their Own Way, una comunità separatista che disprezza le donne e giura di evitare con loro qualsiasi contatto, fino alle più radicali come i Pickup Artists, un gruppo di uomini che si scambiano tecniche di pressione psicologica per abbattere le resistenze delle donne e convincerle a fare sesso.

Il gergo della manosphere

Nel corso del tempo, nei vari blog, si è sviluppato un vero e proprio glossario fatto di neologismi sessisti e espressione della violenza e della frustrazione di chi visita questa parte della rete. Ecco alcuni esempi:

  • Mangina (da man e vagina): un uomo che supporta il femminismo.
  • Creep shaming: ciò che avviene quando una donna rifiuta le avances di un uomo, facendolo sentire inadeguato.
  • Ipergamia: la tendenza delle donne di frequentare solo uomini che rispondono a elevati standard come l’aspettismo
  • Alfa/beta/omega: sono i termini della classificazione gerarchica maschile. Ognuno ricopre un ruolo a seconda della quantità di sesso che riesce a fare.
  • HB (Hot Babe): maniera oggettificante di riferirsi alle donne.
  • Negging: tecnica di seduzione che consiste nel trattare le donne come spazzatura.
  • Fiocco di neve: una donna migliore delle altre, degna di maggior rispetto.
  • Token resistance: quando una donna dichiara di non voler fare sesso, ma il suo atteggiamento entra in contrasto con le sue parole.

Manosphere: danni e conseguenze

Che la rete possa diventare uno spazio estremamente violento è qualcosa di cui siamo ormai, tristemente, consapevoli. La de-umanizzazione dell’altro incentivata dalla distanza oggettiva che tastiera pone tra le persone, induce numerosi soggetti a scrivere e a parlare in un modo violento, convinti che ciò non comporti conseguenze.

Nel caso specifico della manosphere, oltre a costituire un luogo in cui si persegue un sistema misogino e sessista, può divenire di incoraggiamento per espressioni di violenza anche fuori dal web. È il caso, ad esempio, di Ben Mohynihan, ragazzo diciassettenne che nell’estate del 2014 ha tentato di uccidere tre donne sconosciute perché convinto di essere ancora vergine per colpa del genere femminile; o ancora di Elliot Rodger, studente di 22 anni che ha massacrato 6 persone in un campus della California, per poi suicidarsi.

In molti blog questi soggetti vengono quasi divinizzati, come martiri di un sistema che, a detta loro, punisce gli uomini. Tutto ciò è il sintomo di un problema maschile che ha a che fare con l’incapacità di accettare una realtà in cui le donne non siano degli oggetti da possedere.

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