Come superare la paura di invecchiare

La paura di invecchiare, quando non è solo un pensiero fugace ma una vera e propria ossessione e rende complicato vivere con serenità la propria esistenza, può condurre a una serie di conseguenze che possono intaccare anche in maniera aggressiva la qualità della nostra vita. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

Il tempo scorre inesorabile. Se per alcune persone ciò non costituisce un problema, per altre, invece, tale consapevolezza assume i contorni di una vera e propria paura: la cosiddetta gerascofobia.

Con il termine si indica, infatti, tutto il repertorio di credenze, comportamenti, pensieri e convinzioni che accompagnano il timore di invecchiare, esplicandosi in tentativi – perlopiù utopici – di mantenersi “eternamente” giovani e in azioni che contrastino il più possibile il fisiologico progredire della nostra età e, con essa, del nostro corpo e della nostra mente.

Ma quali sono i significati associati alla paura di invecchiare, e come possono essere accolti e superati per garantire a noi stessi pace e benessere? Vediamolo insieme.

Perché abbiamo paura di invecchiare?

Ma che cosa si nasconde dietro la profonda – e a volte pervasiva e invalidante – paura di invecchiare? Alla base, nella maggior parte dei casi, vi è l’ansia, direzionata verso una molteplicità di fattori:

  • la preoccupazione di perdere vigore fisico e mentale;
  • il timore di incorrere in malattie più o meno gravi;
  • la paura di restare da soli e di non avere intorno a sé una rete sociale cui poter fare affidamento;
  • l’assenza di opportunità di lavoro con l’aumentare dell’età;
  • l’angoscia di perdere il proprio reddito o non possedere denaro a sufficienza per la propria vecchiaia;
  • il terrore di perdere i propri cari;

e così via.

Ad acuire i timori legati all’invecchiamento vi sono, poi, altri aspetti: in primo luogo, i pregiudizi legati all’età, per cui gioventù è sinonimo di benessere fisico e mentale, con conseguenti discriminazioni (sul lavoro, e non solo) nei confronti di tutti coloro che giovani non sono. Una pressione cui contribuiscono anche il settore cosmetico, con creme, lozioni e trattamenti che inseguono la giovinezza perenne, e i media e la società nel complesso, che stigmatizzano le persone anziane e innestano insicurezze, paure e idee negative correlate alla vecchiaia.

Le conseguenze della paura di invecchiare

La paura di invecchiare, quando non è solo un pensiero fugace ma una vera e propria ossessione e rende complicato vivere con serenità la propria esistenza, può condurre a una serie di conseguenze che possono intaccare anche in maniera aggressiva la qualità della nostra vita.

Come spiega la dottoressa in Biologica e Psicologa ed esperta in genetica del comportamento e neurobiologia Anna De Simone su Psicoadvisor, la “Sindrome di Dorian Gray” – con un chiaro riferimento al protagonista del celeberrimo romanzo di Oscar Wilde – il timore dell’invecchiamento si può manifestare mediante tre sintomi: dismorfofobia, tratti narcisistici e immaturità emotiva.

Nello specifico:

Per preservare la giovinezza, l’uomo o la donna con questa sindrome sono disposti davvero a tutto: interventi di chirurgia estetica, l’uso di cosmetici, impegni costanti… Il problema è che spesso è la dismorfofobia ad alterare la percezione fisica del sé, così si può arrivare a iniziare una serie di trattamenti estetici-chirurgici anche in modo prematuro, senza una reale necessità.

Senza dimenticare l’impatto che la sindrome può avere anche sullo stato di salute mentale dell’individuo che ne soffre. Come continua, infatti, De Simone:

In questa sindrome, poi, possono subentrare complicanze come disturbi depressivi o, nei casi più estremi, crisi suicide come ultima spiaggia per cessare l’invecchiamento. In genere, queste persone possono approdare in psicoterapia per l’incapacità di far fronte a sentimenti di fallimento e per contrastare eventuali sensazioni di vuoto emotivo, apatia e perdita di stimoli.

Come superarla, come individui e come società

Ma è possibile liberarsi di una paura di questo genere? Se il timore di invecchiare inquina la nostra esistenza e ne inficia nelle fondamenta la qualità, il primo passo è, senza dubbio, rivolgersi alla psicoterapia: un percorso di supporto psicologico, infatti, può essere d’aiuto per capire le ragioni specifiche che alimentano la gerascofobia, individuando, per ciascun soggetto, i modelli d’azione più appropriati.

Parallelamente, però, possiamo ricordarci che ogni stagione della vita conduce con sé bellezze, risorse e risvolti inaspettati, quali la saggezza, la maturità, l’esperienza e la conoscenza più approfondita del proprio essere e della propria identità. Come afferma la terapeuta e psicologa clinica newyorkese Juhee Jhalani, «invecchiare è normale ed è del tutto naturale», ma soprattutto «può essere visto come un dono, che molti non potranno ricevere nel corso della loro vita».

Per assicurarsi una buona vecchiaia e non averne (eccessivo) timore, dunque, possiamo usufruire del “potere” a nostra disposizione, il quale consiste nel prenderci cura quanto più possibile del nostro corpo e della nostra salute mentale e fisica, costruire una rete salda e affidabile di affetti e amicizie, dedicarsi alle passioni (vecchie e nuove) che costellano la nostra esistenza e non restare soli, svolgendo, magari, attività di volontariato o affini che possano farci sentire utili non solo per gli altri, ma anche per noi stessi.

In questo modo, la vecchiaia non sarà più un orizzonte buio e ostico, bensì una nuova fase della nostra vita, da accogliere con serenità e gentilezza. Come individui e come società.

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