L’11 ottobre si celebra la giornata internazionale del coming out: andiamo a scoprire quando è stata istituita e perché è così importante per la comunità LGBTQIA+.

Cos’è il Coming Out Day

Con coming out day si fa riferimento a una ricorrenza internazionale, che si celebra l’11 ottobre di ogni anno, durante la quale la comunità LGBTQIA+ vuole comunicare e sottolineare l’importanza del coming out. L’idea di dedicare una giornata al Coming Out è stata lanciata da Jean O’Leary, politico e attivista di Los Angeles, nel 1988 quando negli USA si è celebrata per la prima volta questa ricorrenza.

La data scelta per celebrare il coming out day non è per nulla casuale: l’11 ottobre di quell’anno (1988) sarebbe stato l’anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle persone lesbiche, gay e transgender.

Che cos’è il coming out?

Il termine “coming out” deriva dalla frase inglese “coming out of the closet”, che in italiano significa letteralmente “uscire dall’armadio” o “uscire allo scoperto”.

Con il termine coming out si intende quindi l’azione con cui, volontariamente, si decide di dichiarare la propria identità di genere o il proprio orientamento sessuale alla famiglia, agli amici o al/alla partner.

Il coming out é un momento intimo, delicato e spesso molto difficile per chi lo sta vivendo. Spesso non é facile uscire dall’armadio e dichiarare pubblicamente qualcosa di così privato, sopratutto se si vive in un contesto (sociale o familiare) di discriminazione e violenza. Molte volte fare coming out non ha un esito positivo e le conseguenze, purtroppo, possono essere molto dure: perdita del lavoro, violenza fisica e verbale, allontanamento dalla famiglia e nella peggiore delle ipotesi l’omicidio.

Per questo é importantissimo, 33 anni dopo la sua prima celebrazione, continuare a dedicare una giornata al coming out, fare più informazione possibile sull’argomento e supportare le persone della comunità LGBTQIA+ nel liberarsi dello stigma e del pregiudizio che da secoli si portano sulle spalle.

Outing é diverso da coming out

Ancora oggi purtroppo c’è troppa disinformazione su queste tematiche e ancor di più su quale sia o meno il linguaggio giusto da utilizzare quando se ne vuole parlare. Sopratutto in Italia, sui giornali o in tv, si fa tanta confusione tra il termine “coming out” e il termine “outing”, i quali spesso sono utilizzati come sinonimi.

In tantissime occasioni i media, i giornali e la televisione in generale hanno fatto passare la pratica dell’outing come un qualcosa del tutto normale, equiparabile al coming out. Addirittura durante la discussione sul DDL Zan molti esponenti politici (troppi) hanno mostrato confusione sui due termini, lasciando dichiarazioni dannose per la comunità LGBTQIA+ e oltretutto stigmatizzanti.

Al contrario di come tanti pensano, il termine “outing” non è sinonimo di “coming out”.

Con il termine outing si fa riferimento all’azione per la quale si rende pubblico l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una terza persona senza il suo consenso, a sua insaputa o quando questa non è presente.

L’outing è sempre sbagliato

Non solo coming out e outing sono due termini completamente diversi,  ma diverse sono anche le conseguenze dell’una o dell’altra azione. Mentre il coming out è (e deve sempre essere) completamente volontario, l’outing coglie di sorpresa la persona interessata e questo potrebbe anche  metterla in pericolo.

Dichiarare pubblicamente e senza il consenso l’orientamento sessuale o l’identità di genere di qualcuno non solo è una vera e propria mancanza di rispetto e della privacy ma è anche una forte forma di violenza, le cui conseguenze possono essere anche drammatiche.

Non solo l’outing può portare a conseguenze gravi per quanto riguarda l’aspetto emotivo di chi lo sta subendo (panico, paura, depressione, terrore, istinti suicidi) ma va a colpire sopratutto l’aspetto della vita privata e lavorativa della persona in questione.

Troppe persone, alcune anche appartenenti al mondo dello spettacolo, hanno perso il lavoro, la casa o la propria famiglia dopo essere state vittime di outing da parte di giornali, telegiornali o paparazzi.

L’outing può avere conseguenze gravissime sopratutto nei contesti scolastici o universitari, dove si possono venire a creare situazioni di bullismo, violenza fisica e verbale e/o esclusione dal contesto dei pari, situazioni che portano poi all’abbandono degli studi.

Quando fare coming out?

Il coming out è un momento importante nella vita di una persona e va fatto sempre (e unicamente) quando ne abbiamo voglia, quando ne abbiamo la possibilità e quando sappiamo di trovarci in una situazione di sicurezza. Se credi che il tuo coming out possa metterti in pericolo, chiedi aiuto a un familiare, un amico o un’amica di cui ti fidi o un’associazione del tuo territorio che si occupa di queste tematiche.

Qualche consiglio su come fare coming out

Fare coming out non è mai semplice e possono esserci infiniti modi per farlo! Oggi voglio consigliarti qualche metodo che potrebbe esserti utile se non riesci a dirlo direttamente. Puoi fare coming out:

  1. Scrivendo una lettera
  2. Facendo un disegno
  3. Regalando un libro alla persona con cui vuoi fare coming out
  4. Consigliando un film alla persona con cui vuoi fare coming out
  5. Mostrando il coming out di una persona famosa
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