Lucia Tagliaferri di Essity: "Non siamo né Puffi né Avatar, non perdiamo un liquido blu, ma sangue"

Gli stereotipi sulle mestruazioni sono davvero superati. Quanto fanno male alle donne? Che prezzo (inaccettabile) dobbiamo ancora pagare nel 21esimo secolo?

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Perché è importante dare un’immagine realistica delle mestruazioni, che non sono lo sterile liquido blu con cui certa pubblicità ancora oggi le censura.
Perché è importante chiamarle con il loro nome (non le mie cose, per esempio), non nascondere gli assorbenti quando andiamo in bagno a cambiarci o abbassare la voce in presenza di uomini.
Perché è importante parlare in un modo nuovo del corpo delle donne e imparare a rispettarlo e non mortificarlo.
Come è possibile, che alle soglie del 2020, ci siano ancora ragazze che non vanno a scuola per il ciclo o addirittura muoiono per le mestruazioni?
Ne abbiamo parlato con Lucia Tagliaferri, direttrice commerciale della Divisione Consumer Goods di Essity (tra gli altri anche brand Nuvenia, che con la campagna Blood Normal ha segnato una pietra miliare nella comunicazione sulle mestruazioni).

Ne è nata questa video intervista che è importante condividere, perché non c’è davvero nulla da nascondere e, anzi, è tempo di parlarne ad alta voce e senza vergogna.

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