Federica Cacciola e il mutismo selettivo da bambina: "Dentro ero piena di parole"

Federica Cacciola che racconta il mutismo selettivo di cui soffriva da bambina è l'esempio di come, in una società performativa che ci insegna a essere forti e accetta i nostri limiti (malattie, disabilità, punti di debolezza, difetti veri o presunti, etc), solo a patto che ci si trasformi in guerrieri e guerriere, si può scegliere una strada diversa: quella in cui la fragilità ha a che fare con l'umanità e, spesso, con il lato migliore e più vero di noi; quello di cui meno dovremmo vergognarci.

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Che Martina Dell’Ombra sia solo un personaggio, peraltro molto diverso dalla donna che l’ha plasmato, una volta svelato il grande bluff iniziale, è cosa che dovrebbe essere ormai chiara a tutti.
Ma Federica Cacciola è una donna talmente distante dalla spensieratezza svaporata della sua influencer fatalona, che costringe a interrogarsi sulla necessità dell’arte e della finzione.

C’è questa frase famosa attribuita a Totò:

Io so a memoria la miseria, e la miseria è il copione della vera comicità.
Non si può far ridere se non si conoscono bene il dolore, la fame, il freddo, l’amore senza speranza, la disperazione della solitudine di certe squallide camerette ammobiliate alla fine di una recita in un teatrucolo di provincia; e la vergogna dei pantaloni sfondati, la prepotenza esosa degli impresari, la cattiveria del pubblico senza educazione.
Insomma, non si può essere un vero attore comico senza aver fatto la guerra con la vita.

Incontrare Federica Cacciola significa, almeno questo è stato per me, incontrare una donna che la sua guerra l’ha fatta e la sta facendo, con coraggio, senza sottrarsi.
In lei c’è la malinconia e l’ironia sferzante delle anime dotate di grande umanità e intelligenza.
Dà l’impressione di essere una senza pelle, una che le emozioni e la vita la passano da parte a parte. Ma se in passato questa sensibilità può essere stata una debolezza o un problema (a partire dal mutismo selettivo in cui si è chiusa da piccola e che qui ci racconta), ora è ciò che le permette uno sguardo empatico e profondo sul mondo.

Federica Cacciola è l’esempio di come, in una società performativa che ci insegna a essere forti e accetta i nostri limiti (malattie, disabilità, punti di debolezza, difetti veri o presunti, etc), solo a patto che ci si trasformi in guerrieri e guerriere, si può scegliere una strada diversa: quella in cui la fragilità ha a che fare con l’umanità e, spesso, con il lato migliore e più vero di noi; quello di cui meno dovremmo vergognarci.

Se le interviste sono (o dovrebbero essere) un modo per conoscere meglio la persona dietro il suo personaggio o il suo ruolo pubblico, allora credo che questa che qui vi proponiamo abbia raggiunto il suo scopo.

Libri pubblicati da Federica Cacciola, in arte Martina Dell’Ombra:

Fake. Una storia vera

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Una biografia satirica e irriverente di Martina Dell'Ombra, il personaggio inventato da Federica Cacciola che ha fatto capire quanto i social siano pieni di gente pronta a credere e a indignarsi per tutto.
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