Avete mai sentito parlare o vi hanno invitato a uno swap party? Niente paura, questa espressione anglofona indica un’iniziativa bella, divertente e soprattutto ecosostenibile.

Ma bisogna partire da un presupposto: nell’era consumistica in cui viviamo, molti di noi si circondano di oggetti. A volte compriamo perché qualcosa ci piace, altre volte per tirarci su il morale, altre volte ancora è quasi un’abitudine. E non è detto che ciò che acquistiamo poi viene usato o talvolta viene usato molto poco: uno swap party è un modo per liberarci del superfluo e per acquisire consapevolezza contro gli sprechi.

Cosa sono gli swap party?

Swap party, dicevamo, è un’espressione anglofona, che indica letteralmente “feste” in cui ci si scambia oggetti (da “to swap”, scambiare appunto, barattare).

Molto spesso si tratta di eventi in cui ci si scambia capi di abbigliamento: a quanti e quante è capitato di comprare abiti a poco prezzo online, una volta arrivati non andavano bene ma per pigrizia non sono stati rispediti indietro, finendo in un angolo del nostro armadio?

Naturalmente lo swap party non coinvolge solo l’abbigliamento, ma anche libri, dischi, giochi per bambini, a volte piccoli oggetti per la casa, anche mobiletti.

Come funzionano: regole e consigli

Swap party
Fonte: iStock

Gli swap party hanno delle regole ed esistono dei consigli per partecipare al meglio:

  • non si usano soldi, al massimo si usa una specie di “moneta” interna per le equivalenze dei valori tra gli oggetti;
  • non c’è un minimo e un massimo di partecipanti, ma si consiglia di partire da almeno 4 persone e non coinvolgerne più di 20, altrimenti il tutto diventa troppo caotico;
  • si portano e si scambiano solo oggetti non usati o poco usati e in ottimo stato;
  • se ci sono molti pezzi di abbigliamento vanno organizzati quanto meno per taglia, soprattutto se ci sono capi per bambini;
  • alcuni consigliano di invitare persone che abbiano tutte la stessa età o la stessa taglia, ma è molto discriminatorio, perché ci sono oggetti che non hanno taglia e perché persone diverse potrebbero davvero sorprenderci e farci dimenticare molti pregiudizi;
  • non portate regali che non avete gradito, perché se lo swap party si svolge in una cerchia di amici potreste incontrare chi quel regalo ve l’ha fatto con affetto e potrebbe restarci male;
  • non esagerate, non dovete portare tutto quello che avete in garage o nello stanzino;
  • niente sprechi e quindi se resta qualcosa pensate a un ente benefico cui poter donare tutto, come un’associazione locale che si occupa di famiglie svantaggiate, centri per migranti, istituzioni religiose che si occupano di donne o famiglie in situazioni di disagio.

Come organizzare uno swap party

I passi per organizzare uno swap party sono ben precisi:

  • individuate un luogo in cui il party possa avvenire. Può essere il vostro giardino, casa vostra o anche una sala in prestito o da affittare;
  • scegliete oculatamente chi invitare. Per questo tipo di eventi è meglio che le persone condividano gusti e tendenze simili, altrimenti rischiano di non trovare qualcosa di proprio gradimento;
  • mandate gli inviti via mail o via WhatsApp;
  • preparate la “moneta” e scegliete le sue regole. Fisicamente potete usare anche i soldi del Monopoli o le fiches da poker e dovete stabilire cosa vale quanto. Un braccialetto d’argento o una sciarpa di seta con ancora il cartellino attaccato non possono valere quanto una candela profumata;
  • accogliete i vostri ospiti con stuzzichini. Meglio se preparate piccoli finger food, come canapè o altro. Se i cibi che si mangiano con le mani possono potenzialmente ungere le dita, mettete a disposizione degli ospiti anche delle salviette in piccole confezioni monouso;
  • disponete ordinatamente gli oggetti dello scambio, sia per ambito (quindi l’abbigliamento deve essere diviso dalla sezione “casa”) sia per taglia;
  • evitate quanto più possibile le discussioni, tutto deve essere chiaro fin dal principio con i vostri ospiti.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!