Scegli, indossa, restituisci, ripeti: come avere outfit sempre nuovi con il noleggio di abiti

In un mondo sempre più afflitto dai problemi ambientali, ripensare alle nostre abitudini di acquisto è fondamentale, anche a partire dall’abbigliamento. Per questo è ora di valutare le piattaforme di fashion rental, ovvero il noleggio di abiti, come Pinko Play.

Viviamo in tempi in cui la consapevolezza dei problemi che affliggono il nostro pianeta a volte diventa frustrante, perché si scontra con un’apparente impotenza e anche con desideri che di per sé sono legittimi e innocui, come per esempio acquistare un nuovo vestito. Pare che qualsiasi cosa si faccia si rischi sempre di contribuire, anche se in piccola parte, ad alimentare sprechi, sfruttamenti e danni ambientali. Dietro a ogni acquisto si nasconde una catena di produzione, il cui impatto non si può più ignorare, ma al tempo stesso nemmeno evitare, almeno così si crede.

Esistono infatti delle alternative che possono arginare i danni costituiti dal nostro sistema iper-produttivo e che potrebbero fare la differenza. Perché il segreto non è smettere di consumare (non potremmo mai farlo del tutto), ma iniziare a consumare con consapevolezza e soprattutto imparare a restituire agli oggetti un riutilizzo quando a noi non servono più. Sì, anche ai vestiti. Insomma, occorre iniziare a pensare con serietà a quell’economia circolare di cui tanto si parla, che era alla base del sistema economico dei secoli scorsi, ma che poi si è persa, causando i danni che conosciamo.

Se ci focalizziamo nel campo moda, per esempio, un nuovo modo di vestirsi (e di farlo con abiti sempre diversi e originali) è costituito dal fashion rental, di cui il noleggio abiti Pinko Play è un ottimo esempio. Ma di cosa si tratta?

Fashion rental: i vantaggi del noleggio abiti

I servizi rental non sono altro che servizi di noleggio applicati agli abiti, che possono essere anche organizzati in abbonamenti spesso molto vantaggiosi. In sostanza, si ordinano dei vestiti (ma anche scarpe, borse e accessori), li si indossa per un certo periodo di tempo e poi li si restituisce, in modo che altre persone possano fare lo stesso.

I vantaggi di questo sistema sono davvero molti e non si tratta solo di avere più spazio nel guardaroba o di cogliere l’opportunità di togliersi qualche sfizio indossando capi lussuosi (magari per cerimonie o matrimoni) a un costo che altrimenti non potremmo permetterci.

Perché sì: questi benefici sono innegabili, ma di grande rilevanza è il fatto che il fashion rental è un sistema molto più sostenibile di quello che invece caratterizza la cosiddetta fast fashion, ovvero un modo di produrre moda che per mantenere costi bassi deve costantemente rinnovare se stessa, con una produzione al di sopra delle capacità del mercato e quindi con sprechi giganteschi.

Basti pensare che il 20% dei capi che vengono prodotti nel mondo restano invenduti e se rapportiamo il dato al fatto che per produrre un solo paio di jeans e una t-shirt sono necessari più di 18.500 litri d’acqua, si capisce quanto sia enorme l’impatto ambientale di tutto ciò. Il 10% delle emissioni di anidride carbonica è infatti causato dall’industria dell’abbigliamento, così come il 20% dell’inquinamento industriale delle acque. Si è calcolato che l’8% del totale* dei gas a effetto serra siano causati dall’industria della produzione tessile, la quale produce anche un consumo annuo di 79 miliardi di galloni cubi di acqua**.

Ma non finisce qui: i ritmi di produzione della fast fashion fanno sì che il sistema non sia sostenibile nemmeno se si utilizzano materiali considerati ecologici, come fibre derivanti da ricicli. Questo sia perché i tessuti possono subire un riciclo di lavorazione limitato, sia perché il sistema stesso non progetta i capi affinché siano durevoli nel tempo, il che produce vestiti che disperdono nell’ambiente molti frammenti, comprese le microplastiche, che si liberano non solo durante i lavaggi in lavatrice, ma banalmente anche durante l’uso. Il 35% delle microplastiche disperse nell’ambiente deriva proprio dai vestiti.

Tutto questo per capi che in media vengono indossati 7 volte e poi dimenticati in fondo all’armadio, perché, come già detto, la moda continua a rinnovarsi con un ritmo velocissimo e spesso si fanno acquisti impulsivi che però annoiano poco dopo.

Alla luce di questi dati si può capire molto bene perché servizi di noleggio come quello fornito da Pinko, siano davvero preziosi per la sostenibilità ambientale.

Vediamo quindi ora nel dettaglio come è strutturato e i vantaggi che offre il servizio di noleggio Pinko Play.

Pinko Play: la piattaforma fashion rental di Pinko

Fonte: Pinko

Nell’ottica di incentivare una moda sempre più circolare, Pinko (brand che sin dagli anni ’80 si è impegnato a fornire alla moda femminile capi dallo stile unico, eclettico, originale e contemporaneo), ha creato un suo servizio di noleggio abiti e acquisto di vestiti di seconda mano che aiuta ad alimentare un’economia più sostenibile ed ecologica.

Tramite Pinko Play è possibile noleggiare tutto il catalogo del brand, comprese le ultime collezioni: vestiti da sera, blazer, completi per l’ufficio, maglie, camicie, jeans e pantaloni per le occasioni più disparate, fino agli abiti da cerimonia, senza dimenticare una selezione di accessori.

Lo fa attraverso un sistema di abbonamenti (mensili o settimanali) grazie ai quali si può ricevere a casa una box contenente 4 capi selezionabili dal sito web. In questo modo ci si può davvero sbizzarrire, giocando con i propri outfit, che saranno sempre diversi, sempre originali e sempre di grande qualità, trattandosi di Pinko.

Il tutto con un sistema che fa bene all’ambiente, ci permette di essere sempre al passo con gli ultimi trend ed evita sprechi, sia ambientali, ma anche economici. Insomma, niente capi destinati a perdersi nei meandri del guardaroba.

Inoltre è comodissimo: per la restituzione non si deve fare proprio nulla. Un corriere passerà da casa per ritirare la box e se ne riceverà una nuova, se si è deciso di continuare con l’abbonamento, infatti si può disdire in qualsiasi momento, senza alcun costo aggiuntivo.

Questo sistema di riciclo, riutilizzo e scambio di vestiti può apparire forse un po’ strano ad alcune di noi, ma oltre a ricordare quanto sia importante per la sostenibilità ambientale, in fondo non è nulla di diverso da quello che nelle infanzie di molte di noi si faceva già con i vestiti di sorelle o cugine maggiori, con cui si applicava a pieno il concetto di moda circolare, passandosi di generazione in generazione certi vestiti.

Se l’idea di indossare capi usati non vi stuzzica perché siete preoccupate della questione igienica, potete tranquillizzarvi. I capi restituiti vengono sempre rinnovati, ovvero trattati in una lavanderia specializzata che sottopone ogni capo a uno scrupoloso controllo qualità, in linea con le disposizioni dell’Istituto Superiore di Sanità, anche in merito all’emergenza Covid-19.

Inoltre, se nel fare l’ordine sbagliate taglia, colore o avete cambiato idea, vi è sempre la possibilità di fare un reso. Se invece il capo che avete noleggiato vi ha conquistato il cuore e desiderate comprarlo, basta confermare l’acquisto nella propria area riservata sul sito di Pinko e non restituire il capo alla fine del periodo di noleggio.

E se si rovina l’abito? In fondo può succedere: macchie o strappi sono eventualità che non si possono del tutto escludere. In tal caso sappiate che il costo dell’abbonamento include il ricondizionamento dei capi, ma nel caso di danni gravi che comportano la necessità di processi di ricondizionamento straordinari, si avrà la possibilità di scegliere se acquistare il capo e riceverlo senza costi aggiuntivi nel box successivo o provvedere al pagamento del processo di ricondizionamento straordinario.

Vediamo ora più nel dettaglio i piani di abbonamento che offre Pinko Play.

Pinko Play: i piani di abbonamento

Gli abbonamenti per il noleggio abiti offerti da Pinko sono tre, di due tipi diversi: due mensili e uno settimanale.

  • Play smart: l’abbonamento più economico comprende una box con 4 capi al mese e 30€ di crediti comulabili e spendibili entro un anno. Questa è la soluzione con il prezzo più conveniente, in quanto il catalogo da cui scegliere gli abiti non è l’intero catalogo di Pinko ma uno selezionato, che comprende i capi fino a 200€.
  • Play premium: è l’abbonamento più completo in quanto comprende ben due box bisettimanali con 4 capi ciascuna (quindi al mese si riceveranno ben 8 capi in totale) e 60€ di crediti, sempre comulabili e spendibili entro l’anno. A differenza di Play smart, con questo abbonamento si possono scegliere abiti dall’intero catalogo.
  • Event Play: è un abbonamento della durata di una settimana, l’ideale se si deve partecipare a qualche occasione speciale, come matrimoni, premiazioni o cerimonie e si vuole sfoggiare un abito che altrimenti non ci si potrebbe permettere. Il catalogo da cui selezionare i 4 capi è quello completo e anche se dura una sola settimana, compreso nell’abbonamento ci sono anche 30€ di crediti.

Per gli abbonamenti Play smart e Play premium il primo mese ha un costo scontato, perfetto se si vuole fare una prova e valutare poi se continuare o meno. Inoltre esiste anche la possibilità di regalare le box.

Il fashion rental sarà un modo di vestirsi che prenderà sempre più piede, non solo grazie alle scelte ecologiche di brand come Pinko, ma anche perché diventa imperativo iniziare a cambiare le nostre abitudini per salvaguardare il pianeta e noi stessi. A fronte della produzione massiva ed eccessiva dell’industria dell’abbigliamento fast fashion, non si può più far finta di nulla.

* UN Alliance aims to put fashion on path to sustainability
** Clothed in Conservation: Fashion & Water – Taylor Mogavero – Florida State University
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