Ultimamente, sopratutto nelle serie tv o nei programmi televisivi, si parla molto di uomini transgender, si raccontano le loro storie o il loro percorso gender affirming, ma quello che viene a mancare è una vera e propria educazione su queste tematiche.

Quando in tv ci viene raccontata la storia di un uomo trans* quello che banalmente ci viene mostrato è una carrellata di foto prima/dopo della persona in questione, senza mai spiegare cosa ci sta tra il prima e il dopo, come avviene questo cambiamento, cosa comporta e se abbia o meno dei costi.

Il percorso gender affirming

Quando un uomo trans* ci mostra una propria foto prima e dopo l’inizio del percorso gender affirming non possiamo che rimanere stupiti dal radicale cambiamento. Come avviene però, questo cambiamento?
Gli uomini trans*, se lo vogliono e lo ritengono necessario, intraprendono una terapia ormonale virilizzante che si basa sull’utilizzo di un’unica molecola: il testosterone.

Il testosterone, usato in medicina anche per sintomi da deficit di testosterone nei maschi biologici, nella terapia ormonale virilizzante per persone trans* va a modificare le caratteristiche sessuali secondarie e nel corso del tempo aiuta gli uomini trans* a ottenere i risultati desiderati e colmare l’incongruenza tra il sesso assegnato alla nascita e la propria identità di genere.

 Cosa va a modificare il testosterone?

Durante una terapia gender affirming a base di testosterone avvengono i seguenti cambiamenti:

  • Crescita della barba
  • Crescita della peluria su tutto il corpo
  • Abbassamento del tono della voce
  • Redistribuzione in senso androide di massa magra/grassa
  • Riduzione del volume della ghiandola mammaria
  • Interruzione del ciclo mestruale
  • Crescita del Dicklit

Come si assume il testosterone?

Gli uomini trans* possono assumere testosterone in diverse formulazioni: intramuscolare, transdermica o orale (davvero poco usata) e la formulazione migliore per ogni paziente è scelta prendendo in considerazione l’età, la sua composizione fisica e il suo stile di vita.

Per quanto riguarda il testosterone assunto per via intramuscolare, le formulazioni sono prevalentemente di testosterone undecanonato, il quale prevede un’iniezione da 1000 mg ogni 12-16 settimane e testosterone enantato che prevede un’iniezione da 250 mg ogni 21-28 giorni.

Il testosterone assunto per via transdermica (formulazione gelifica) viene applicato ogni giorno alla stessa ora, spalmandolo a rotazione su spalle, interno coscia e pancia.
Ogni “puff” (pressione sullo stantuffo dell’erogatore) equivale a 10-23 mg di testosterone.

Tutto sotto controllo

Gli uomini trans* che decidono di sottoporsi a tale terapia ormonale devono eseguire spesso visite mediche per assicurarsi che il propio range di testosteronemia (il valore del testosterone totale nel sangue) sia compreso tra 320 a 1000 no/dl, così da assicurare un profilo di sicurezza per la propria salute e l’efficacia della terapia.

Va ricordato inoltre che nonostante il testosterone sia un farmaco dall’alto profilo di sicurezza, anch’esso potrebbe avere degli effetti collaterali anche gravi, sopratutto legati all’aumento della produzione di globuli rossi e al conseguente aumento della densità del sangue.

Coloro che decidono di intraprendere un percorso gender affirming debbono quindi seguire alcune accortezze fondamentali:

  • Non fumare (o ridurre il consumo di sigarette a 3-4 al giorno)
  • Bere almeno 2.5 litri di acqua al giorno
  • Non eccedere con l’alcol
  • Seguire un’alimentazione corretta

In quanto tempo si vedono gli effetti del testosterone?

Quando parliamo delle tempistiche dei cambiamenti di un percorso gender affirming non dobbiamo mai dimenticarci che non esiste una regola fissa uguale per tutti: ognuno ha la propria storia (privata e clinica) e i tempi in cui i cambiamenti dovuti al testosterone iniziano a vedersi possono cambiare da persona a persona. C’è chi ci mette più tempo e chi ce ne mette relativamente poco, ogni percorso è valido e merita di essere rispettato.

Generalmente la modifica delle caratteristiche sessuali secondarie si manifesta in tempi diversi a seconda della formulazione impiegata. Con la terapia intra-muscolare, generalmente, si verificano già intorno ai primi 3 mesi cambiamenti evidenti, mentre con la formulazione in gel le tempistiche su allungano dai 3 ai 6 mesi.

Sfatiamo qualche mito

Sul percorso gender affirming, sugli uomini trans* e sul testosterone ci sono tanti falsi miti che vanno assolutamente demoliti.

Non è vero che:

  • La formulazione in gel è meno efficace della formulazione intramuscolare
  • Il testosterone può essere acquistato online (serve ricetta dello specialista)
  • Non si blocca il ciclo mestruale con la terapia in gel
  • Tutti possono fare lo stesso dosaggio
  • Non si può cambiare da gel a iniezioni o viceversa
  • Il testosterone è gratuito in tutta Italia (sulla carta sì, concretamente ancora no)

Ma la terapia è gratuita?

Fino al 23 settembre 2020 il costo intero del percorso ormonale era a carico dell’interessato, data in cui L’AIFA (agenzia italiana del farmaco) ha dichiarato la gratuità dei farmaci per la terapia gender affirming su tutto il territorio nazionale. Ogni singola regione è stata chiamata a legiferare in autonomia sulle modalità e sul luogo di erogazione dei farmaci.

Nonostante sia passato più di un anno non tutte le regioni hanno legiferato in merito, creando una discrepanza in tutta Italia. Solamente alcune regioni hanno permesso alle persone trans* di ritirare gratuitamente i propri farmaci presso le ASL di residenza, mentre ancora troppe persone sono costrette a pagare per intero il costo della terapia, che varia da centro a centro.

Per il costo del farmaco, invece, il testosterone gel costa solitamente dai 50 ai 100 euro (da acquistare ogni mese) mentre il testosterone intramuscolare costa dai 30 ai 50 euro.

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