I farmaci per il percorso di transizione sono gratuiti per legge, ma è davvero così?

Il 23 settembre 2020 L'AIFA ha dichiarato la gratuità dei farmaci per la il percorso gender affirming delle persone trans* su tutto il territorio nazionale, ma la realtà purtroppo è diversa.

Il 23 settembre 2020 L’AIFA, ovvero l’agenzia italiana del farmaco, ha dichiarato la gratuità dei farmaci per la il percorso gender affirming delle persone trans* su tutto il territorio nazionale.

Le singole regioni sono state chiamate e invitate a legiferare autonomamente sulla modalità con cui i farmaci per la suddetta terapia debbano essere erogati e sul luogo in cui debbano essere ritirati.

I farmaci per la terapia gender affirming, essendo farmaci in fascia “H”,  sono destinati a esser distribuiti solo da farmacie ospedaliere ma il SSR, che sarebbe il servizio sanitario regionale, può decidere di coinvolgere anche le farmacie pubbliche.

Questa può considerarsi una grandissima vittoria per la comunità transgender*, un vero e proprio slancio in avanti per la lotta ai diritti della comunità T, di pari passo con la rimozione della transessualità da parte dell’OMS dalla lista delle malattie mentali nel 2018. Grandi passi avanti, certo, che però, come gran parte delle cose in Italia, non si concretizzano mai per davvero, non subito e non per tutti.

Infatti, dal momento in cui la sanità è di competenza regionale, fino a che ogni singola regione non darà direttive in merito all’erogazione dei farmaci T a ospedali e specialist* del settore , di fatto questi rimangono ancora a pagamento e quindi a carico delle persone trans*.

Cos’è la terapia gender affirming e perché dovrebbe essere gratuita

Alcune persone trans* durante la loro vita sentono il bisogno di intraprendere un percorso di affermazione di genere, il quale prevede un trattamento ormonale e, se si vuole, un trattamento chirurgico. Non si tratta di un percorso obbligatorio, ma una scelta che alcune persone trans* prendono a causa del forte disagio, del persistente malessere e della forte disforia che provano verso il loro corpo e i loro caratteri sessuali secondari.

Questa forte sofferenza, che ricordiamo non coinvolge tutte le persone T* e che non è necessaria per essere valide e riconosciute come tali, può ostacolare il normale svolgimento della quotidianità, comportando esclusione sociale, alienazione e anche pensieri suicidi.
Dal momento in cui il percorso gender affirming sembra proprio essere un vero bisogno per alcune persone trans* , è giusto che queste vengano supportate dallo Stato per ricoprirne le spese che, sarà scontato dirlo, sono cospicue.

In quali regioni si è deliberato per la gratuità dei farmaci T* ?

L’Emilia Romagna é stata la prima ad aver legiferato e quindi la gratuità dei farmaci é garantita, grazie anche alla presenza, al supporto e alla gran mole di attivismo portata avanti dal M.I.T.(movimento identità trans) di Bologna.

Facciamo quindi il punto su quale sono le altre regioni che hanno legiferato e quindi stabilito i modi e i luoghi per il ritiro dei farmaci T* in modo gratuito:

  • Veneto
  • Piemonte
  • Friuli Venezia Giulia
  • Campania
  • Sardegna
  • Lazio

Solamente sette delle venti regioni italiane hanno legiferato in merito alla delibera AIFA e alla gratuità dei farmaci per le persone trans*. Questo significa che la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze trans* in Italia continua a pagare i farmaci e/o è impossibilitat* ad accedervi a causa dei costi elevati dell’intero percorso.

Ancora una volta viene confermata come la disparità sociale tra Nord e Sud sia tutt’ora presente e persistente e sopratutto di come il SSR (Sistema Sanitario Regionale) non sia in grado di garantire a tutt* il riconoscimento del diritto alla salute e al benessere psico-fisico.
Oltre a queste problematiche evidenti e che andrebbero risolte il prima possibile, un altro problema che ancora rimane irrisolto è quello dell’accesso ai farmaci in Regioni che non hanno centri specializzati in incongruenza di genere.

Non si può e non si deve lasciare indietro nessun*

Come ha più volte ripetuto la Dottoressa Giulia Senofonte, endocrinologa che opera sul territorio Romano, non si può o non si deve lasciare indietro nessun* e per questo dobbiamo impegnarci tutt* per garantire il diritto alla salute delle persone trans* in tutta Italia.

Negli ultimi mesi infatti c’è stata un’onda azzurro-bianco-rosa di attivist* e ragazz* che hanno fatto sentire la loro voce per smuovere le restanti regioni a legiferare e prendere una posizione sul decreto AIFA e sulla gratuità dei farmaci.

Le strutture ospedaliere in cui i farmaci sono garantiti gratuitamente

Di seguito vorrei lasciare una lista, presente anche sul mio profilo Instagram, dei centri ospedalieri che hanno applicato già la determina sul territorio italiano, nella speranza che possa essere utile alle persone trans* che ne hanno bisogno.

  1. AOU Federico II ( NAPOLI)
  2. Azienda ospedaliera universitaria integrata ( VERONA)
  3. Città della salute e della scienza di Torino ( TORINO)
  4. Policlinico S. Orsola Malpighi ( BOLOGNA)
  5. SOC endocrinologia Friuli Centrale ( UDINE)
  6. UOC endocrinologia, presidio ospedaliero Duilio Casula, Monserrato ( CAGLIARI)
  7. OUA Cagliari ( CAGLIARI)
  8. CIDIGEM – Molinette (TORINO)
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