Era il 1978 e la 29enne Meryl Streep stava per diventare la più grande attrice della sua generazione. Quello stesso anno, mentre Hollywood si stava accorgendo di lei e del suo talento, perse il suo grande amore. Lui si chiamava John Cazale, aveva 14 anni più di lei e faceva il suo stesso mestiere. Come ha raccontato al New York Post il suo biografo, Michael Schulman, lei “non ama parlarne”. Quell’anno così difficile e drammatico, però, “è stato  fondamentale per formarla come persona e come attrice”.

A quel tempo, Meryl Streep lavorava già da tempo a teatro e viveva in un loft di New York insieme a Cazale, considerato un mostro sacro nell’ambiente. “Da John ho imparato molto di più sulla recitazione che da chiunque altro”, disse di lui Al Pacino, che l’aveva conosciuto nel 1976 durante uno spettacolo teatrale a Central Park. “Tutto ciò che avrei voluto fare era lavorare con lui per tutto il resto della mia vita. Era il mio compagno di recitazione”.

John Cazale non era conosciuto al grande pubblico, ma nell’industria del cinema si era conquistato la stima dei migliori registi del suo tempo. Nato in Massachusetts il 12 agosto del 1935, ma di origine italiana, era stato scelto da Francis Ford Coppola per il ruolo di Fredo Corleone ne Il Padrino e Il Padrino Parte II. Sidney Lumet, che l’aveva diretto in Quel pomeriggio di un giorno da cani, disse di lui:

Una delle cose che mi sono più piaciute quando ho scelto John Cazale era quell’aria di terribile tristezza che lo avvolgeva. Non so da dove gli venisse. Non mi piace invadere la privacy degli attori con cui lavoro o entrare nelle loro teste. Ma, mio Dio, lui era così: in ogni scena.

Non era convenzionalmente bello, però era perfetto per i ruoli da cattivo degli Anni Settanta. Sottile, con la fronte alta e un naso importante, ma soprattutto con due grandi occhi tristi e scuri. Gli stessi occhi che fecero subito innamorare Meryl Streep.

I due si conobbero nel 1976 durante la rassegna teatrale Shakespeare in the park, a New York. “Era diverso da chiunque avessi mai conosciuto”, disse anni dopo Streep. “Era la sua particolarità, quella specie di umanità e di curiosità sulle persone, la sua compassione”. Dei due, era lui quello famoso, ma non era comunque una star. Spesso, per risparmiare, la portava a cena a Little Italy, dove i ristoratori italiani lo ospitavano gratuitamente, pur di avere “Fredo Corleone” nel loro locale.

Entrambi dotati di un fascino bizzarro e magnetico, divennero la coppia più invidiata nella scena teatrale di New York. Fino al 1977, quando John Cazale si sentì male mentre recitava a teatro la parte di Agamennone. Decise quindi di fare qualche esame medico, per tranquillizzare il regista dello spettacolo. La diagnosi, terribile, era chiara: si trattava di cancro ai polmoni e non c’era più nulla da fare.

Per un po’ di tempo, lui e Meryl Streep tennero la notizia segreta. Quando lo comunicarono ad Al Pacino, però, lui insistette per accompagnare l’amico al ciclo di chemioterapia, aspettandolo sempre in silenzio nella sala d’attesa e sperando che non fosse davvero così grave. Quando John Cazale insistette per tornare a lavorare, Meryl Streep chiese di poter recitare in una piccola parte, pur di star al suo fianco sul set. Il film era Il cacciatore, uno dei capolavori del cinema, in cui recitava anche Robert De Niro.

Michael Cimino, regista della pellicola, lottò a lungo con i produttori per far recitare Cazale, considerato una scelta azzardata per via della sua malattie. Temevano che i costi di assicurazione sarebbero stati troppo alti. Alla fine, dissero di sì, ma solo perché De Niro si era offerto di pagare la polizza. “Era più malato di quanto pensassimo”, disse poi l’attore, “ma volevo che ci fosse”.

Concluse a fatica le riprese, Meryl Streep fu costretta ad accettare un altro ruolo in una miniserie, pur di poter continuare a pagare le spese mediche del compagno. Passò due mesi e mezzo sul set di Olocausto, in Austria, in un clima decisamente mesto. “Stavo per impazzire”, disse poi. “Avrei solo voluto tornare da lui”.

Quando finalmente poté volare a casa, lui era peggiorato. Per cinque mesi sparirono, sia per gli amici che per gli impegni di lavoro. Uscivano solo per le terapie, ma ormai il tumore era arrivato alle ossa. All’inizio di marzo, nel 1978, John Cazale venne ricoverato in ospedale. Il 12 marzo dello stesso mese, alle tre di notte, il medico disse a Meryl Streep che lui se n’era andato. Era preparata, ma quel dolore la cambiò per sempre, facendola diventare la donna e l’attrice che oggi conosciamo.

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