È successo di nuovo, non è  la prima volta, non sarà purtroppo l’ultima. Stavolta, in più, c’è stato anche un nostro errore di valutazione a complicare le cose e a dare man forte a quell’uso peggiore del web, cui è importante non abituarsi, contro il quale bisogna indignarsi e anche chiedere scusa, laddove l’errore è anche nostro.

Nei giorni scorsi abbiamo postato questa notizia

E quello che si è scatenato, beh, lo si può leggere direttamente nei commenti che sono seguiti.
In realtà non è successa un’unica cosa, ma più di una:

  1. Molte persone hanno commentato cose tipo “Evidentemente le piaceva”
  2. Altre hanno messo in dubbio la verità della notizia
  3. La maggior parte delle prime e delle seconde hanno commentato senza leggere l’articolo, fermandosi al titolo e senza conoscere quindi come sia stata possibile una violenza così perpetrata (e delle altre denunce a carico del medico)
  4. Alcuni utenti con opinioni diverse si sono insultati, anche pesantemente
  5. Noi abbiamo moderato poco e male e varie critiche sono arrivate anche a noi per la gestione della notizia.

Com’è successo? Noi all’inizio ci siamo concentrate su commenti che ci hanno lasciato letteralmente scioccate:

Per me,era gusto con piacere!!!! A questo punto da donna dico ,vuol dire che piaceva pure a lei!!!Ma porca miseria,ma come si può!!!!!(Sempre se è vero)!

E pure lo stupro… è un altra moda del momento…Per carità io nn ammetto nessuna Violenza…e per i violentatori c è solo una Pena Giusta: la Castrazione e subito dopo la Morte…ma che al giorno d oggi ancora consideriamo Bambine le Tredicenne…vi rispondo solo: Ma fatemi il piacere

600 volte? allora le piaceva!

E via su questo tono.
Com’è possibile che stia succedendo ancora? Non è la prima volta che la vittima di una violenza diventa la “puttanella” da additare, quella che ha goduto e ora si lamenta.

Lo stupro declassato “a moda”, perché? Perché finalmente se ne parla di più?
Perché capita ogni tanto, ancora troppo poco, che le vittime non si nascondano e denuncino pubblicamente, esponendosi anche a chi dirà loro “sì, ma vestita così te la sei andata a cercare?”.
Perché qualcuno ha finalmente il coraggio di dire che lo stealthing è stupro e che se tu sei consenziente a un rapporto con un preservativo e lui se lo toglie di nascosto è abuso sessuale?
Perché una donna può prendere atto che se il compagno, il marito o il fidanzato si “prende” con la forza un rapporto sessuale non consenziente è stupro né più né meno che se fosse un perfetto sconosciuto?

E allora che si fa? Banniamo alcuni utenti che hanno condito i loro giudizi aberranti con insulti e scriviamo, pensando sia chiaro che ci stiamo rivolgendo a chi sta puntando il dito sulla ginnasta:

Da alcuni commenti si evincono tre cose:
1- molti utenti commentano senza leggere l’articolo
2- siamo tutti giudici degli altri
3- c’è una mentalità punitiva e finto perbenista che fa davvero paura

Non è chiaro e, capiamo, è anche colpa nostra.
A farcelo capire è il commento critico e pertinente di Salvo, un utente

Si evince invece che molti tuoi utenti leggono con scarsa capacità di elaborare le notizie con spirito critico.
Per tua fortuna, sono tutti click…
Perfino daily mail che è un quotidiano scandalistico – articolo che ho postato – riporta la notizia in modo corretto.
Il mostro è stato denunciato da un centinaio di donne, la ragazzina è solo una delle quali.
il mostro è tale anche solo per aver pensato di abusare di una minorenne, ma tu hai sentito la necessità- visto il target di chi ti segue – di puntare tutto sulla sensazionale denuncia della ragazzina.
Probabilmente proprio per solleticare l’aggressività dei tuoi lettori più sprovveduti.
Lettori più critici vi stanno suggerendo che la denuncia della ragazzina è da prendere con le pinze, anche dando per scontata la sudditanza psicologica, perché è poco credibile che si continui a portare per QUATTRO ANNI una ragazzina a far sedute di fisioterapia inefficaci…
15/20 sedute, poi se non migliori vai da un ortopedico….
PS: tu e i quei tuoi lettori che sono capaci solamente di insultare, dovreste essere grati a quei lettori che vi invitano a ragionare…

Non condividiamo il punto di vista di Salvo sulla ginnasta, ma capiamo la sua obiezione. Per il resto Salvo ha ragione, almeno su due questioni, non sulle intenzioni, ma questo lui non può saperlo. Rispondiamo:

Ci sono stati due errori da parte nostra:
1- utilizzare un titolo che, nelle nostre intenzioni, non voleva essere sensazionalistico in termini voyeuristici, ma esprimere orrore, ma è stato un errore, perché era nostra responsabilità capire come sarebbe stato vissuto dai lettori più acritici
2- pensare che, prima di commentare, questi lettori avrebbero quant meno letto tutto l’articolo (comprese quindi anche le altre denunce), perché quella dovrebbe essere la base di qualsiasi opinione, soprattutto se la si espone in modo brutale.

Poi c’è la questione dei commenti, continuiamo:
Ci sta, ed è doveroso, prendere una testimonianza così estrema con le pinze (e contestualizzarla nel contesto delle altre accuse a carico del medico):
Non ci sta, qualsiasi sia il proprio pensiero, commentare in modo violento.
Non ci sta riassumere le proprie perplessità in un violento, sì violento, “deve esserle piaciuto”, che giustifica l’eventuale violento e mette, ancora una volta, la vittima nel ruolo della “zoccola” pentita (inammissibile!);
Non ci sta, d’altra parte, insultare o dare della “troia” a chi azzarda perplessità sulla testimonianza della ragazzina perché, posto il dovere di difendere senza se e senza ma la vittima, la violenza – verbale e fisica – è inaccettabile e livella qualsiasi ragione.

Su un punto Salvo si sbaglia: non era nostra intenzione “solleticare l’aggressività dei tuoi lettori più sprovveduti”. è una cosa che questa pagina ha fatto per molto tempo, prima dell’attuale gestione, e che ci stiamo impegnando a contrastare e che ci spaventa, umanamente ma anche professionalmente (i risultati duraturi non arrivano mai – neppure sul web – da logiche di clickbaiting perverse).

C’è stato un errore da parte nostra? C’è stato e chiediamo scusa.
Siamo grati ai lettori critici che ci hanno invitato a riflettere, anche mettendo in dubbio una buona fede che c’è.

Il nostro commento precedente – concludiamo – non era per loro ma per quelli che, ancora una volta, hanno confuso lo spirito critico con l’insulto.
A noi e, soprattutto, a un’atleta che prima di dover leggere frasi come “le deve essere piaciuto” merita almeno che una sentenza faccia luce su questo accaduto.

Non solo lo merita: le è dovuto, è imprescindibile!

E ora, che si fa? Ora cerchiamo di non perdere di vista la cosa più importante.
Sono tempi difficili per le donne: tanto più che sono camuffati sotto una patina di “libertà” ed “emancipazione” solo apparenti.
Tutto, dalla proposta di stereotipi di bellezza irrealistici alla paura di invecchiare, dai filtri in Instagram alle schiere di ragazzine e donne adulte impegnate a costruirsi platee di follower sui social ritoccando il proprio corpo con Photoshop, come se fosse il nostro valore massimo, mira a “rimettere la donna al proprio posto”.
Ce lo dice chi, e spesso sono donne, cerca di rimetterci al nostro posto quando diciamo che

pretendo lo stesso stipendio di un uomo

e ci risponde

di che cosa ti lamenti, non vedi quanto le cose sono cambiate dai tempi delle nostre nonne?

Chi quando affermiamo

non voglio sposarmi o non voglio avere figli

ribatte

il matrimonio è il giorno più importante nella vita di una donna, insieme a quello della nascita dei suoi figli

E poi:

Ho il diritto di vestirmi come voglio, scegliere se depilarmi o non farlo, non nascondere l’assorbente quando sono in ufficio e devo andare a cambiarmi, vivere la mia sessualità come voglio

Per favore, un po’ di buongusto, un po’ di pudore?
Col sesso fai quello che vuoi, però poi non ti lamentare se ti danno della “troia”.
Lo sappiamo tutte che gli uomini hanno istinti animali, è nella loro natura, chiaro che se poi tu li provochi, non dico che sia giusto, ma un po’ te la cerchi

Così cerchiamo di non perdere di vista la cosa più importante: c’è una lotta, che donne prima di noi hanno iniziato, ma non hanno mai vinto.
Hanno bruciato i reggiseni in piazza, non i pregiudizi. Il fuoco, le proteste in piazza, hanno scalfito forse ma non intaccato una mentalità che ci dice di stare al nostro posto.

La stessa che, sotto l’articolo I commenti e le reazioni delle donne quando ho indossato per strada un abito provocante, postato poco dopo quello in questione, muove la mano della donna che scrive questo commento:

Provocante .. Detto giusto ! Ma provocare chi !!?? .. E poi si lamentano se…. !! Mi viene in mente un commento di un uomo straniero dove diceva che ,se la donna va in giro ,vestita provocante è x che’ vuole qualcosa .. O x lo meno …fa capire che ….!

Mai come ora serve un nuovo femminismo.
Cerchiamo di non perdere di vista la cosa più importante!

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