Siamo abituati a vedere scene di sesso o intimità in film e serie tv. Ma chi è che si occupa di tutelare gli attori coinvolti e garantire una narrazione etica e inclusiva? È una figura professionale precisa, che forse non avrete mai sentito nominare ma è sempre più importante nell’industria cinematografica e televisiva: l’intimacy coordinator.

Ecco chi è e cosa fa davvero.

Intimacy Coordinator: chi è e cosa fa?

L’intimacy coordinator è un professionista specializzato, il cui compito principale è assicurare che le scene intime siano gestite con sensibilità e rispetto per il benessere degli attori coinvolti. Questa figura non solo si occupa di pianificare i dettagli coreografici delle scene, ma è anche un mediatore cruciale tra il cast, il regista e il resto del team di produzione.

Si tratta di una figura chiave per garantire un ambiente sicuro e rispettoso durante le riprese di scene intime, sessuali o emotivamente cariche. La sua presenza è diventata fondamentale non solo per la protezione degli attori coinvolti, ma anche per favorire una collaborazione etica e consensuale, promuovendo una narrazione inclusiva e rispettosa.

Secondo le Linee Guida di Intimacy Coordinator Italia nel concetto di “intimità” rientrano molte cose, ad esempio:

  • l’interazione intima che comporta un contatto fisico tra i performer (sia esso di natura sessuale o di altro tipo) e che coinvolge la nudità (es. carezze, tocco, sfioramenti, manipolazione, nudità di un neonato o minore, esposizione di un corpo di un anziano, ecc.)
  • l’interazione intima del* performer con se stessɘ (es. masturbazione, spogliarello, uso del tiralatte, allattamento, vestizione e svestizione di biancheria intima, ecc.)
  • contatto bocca a bocca, bocca su corpo, bocca e lingua
  • contatto in aeree del corpo come seno, petto, genitali, fondoschiena e tutte quelle aree che il performer ritiene sensibili
  • nudità parziale, solo sopra e/o solo sotto la vita
  • nudità integrale, frontale e/o posteriore
  • nudità implicita, ovvero quando la/il performer durante la scena sembra nudɘ, ma durante le riprese indossa degli indumenti protettivi per i genitali, per il petto/seno, ecc.

Ci sono inoltre scene di intimità che possono essere annoverate tra i contenuti molto sensibili:

  • Aborto
  • Aborto spontaneo
  • Parto
  • Scene che riportano la descrizione di traumi sessuali
  • Violenza sessuale
  • Violenza fisica (scene di omicidio, aggressione o maltrattamento)
  • Violenza verbale

Le competenze e le responsabilità

Le competenze richieste per svolgere il ruolo di intimacy coordinator sono diverse. Dalla conoscenza approfondita della coreografia delle scene intime alla capacità di comunicare in modo efficace, passando per la formazione specifica sui temi legati a uguaglianza, diversità e inclusione, questa figura deve garantire che gli attori si sentano a proprio agio durante le riprese.

Tra le sue responsabilità c’è quella di coordinare ogni aspetto delle scene, dall’illuminazione alla posizione degli attori, ma anche quella di evitare situazioni imbarazzanti o compromettenti.

Come spiega il sito dell’associazione Intimacy Coordinator Italia, gli standard e i protocolli per il corretto svolgimento del lavoro dell’Intimacy Coordinator, relative al cinema sono applicabili anche per il lavoro teatrale e tutto ciò che afferisce al mondo della performance dal vivo. Sono inoltre applicabili a tutte le fasi del processo creativo (casting, audizioni, pre-produzione, preparazione, prove, e post-produzione).

Nello specifico, chiarisce l’associazione, le attività di cui si occupa l’Intimacy Coordinator sono:

  • Tutelare – cast e troupe durante tutto il processo legato all’intimità
  • Informare – produzione, cast e troupe sulle pratiche del consenso
  • Supervisionare – il protocollo del set se chiuso, parzialmente chiuso, aperto
  • Collegare – come ogni capo reparto l’IC gestisce tutte le scene di intimità e tiene i contatti con i reparti coinvolti. Inoltre ha la responsabilità e la supervisione dei modesty garments (indumenti protettivi)
  • Documentare – è in grado di provvedere tutta la documentazione necessaria per il regista e per il produttore riguardo i protocolli dei vari tipi di set (chiusi, semi-chiusi, aperti) e i parametri documentali per i livelli di nudità
  • Coreografare – coreografa e facilita le scene di intimità con tecniche specifiche di simulazione, tecniche di mascheramento e l’utilizzo dei modesty garments (a seconda delle esigenze della scena e de* performer)
  • Supportare – l’IC è qualificatɘ per il primo soccorso in salute mentale; può mettere in pratica tecniche di rilassamento in attesa che la produzione intervenga con un terapeuta o con un responsabile preposto

Perché è importante che esista un Intimacy Coordinator?

La presenza dell’intimacy coordinator non solo protegge gli attori da situazioni potenzialmente dannose, ma contribuisce anche a garantire che le riprese rispettino standard etici elevati. Il consenso informato diventa un elemento centrale, sottolineando l’importanza di una collaborazione libera e responsabile.

La presenza di questa figura è necessaria, spiega IC Italia,

quando sono presenti scene che comportano nudità e/o sesso simulato, quando sono coinvolti minori, persone anziane, generi non binari e/o che non si identificano con il sesso di nascita, persone con diverse abilità; ogni volta in cui sono previste scene che richiedono l’iper-esposizione del corpo, e sempre quando richiesto dai performer.

Altri contributi per una narrazione etica e inclusiva

Oltre a gestire le scene intime, l’intimacy coordinator può offrire contributi significativi per una narrazione etica e inclusiva. Collaborando con gli sceneggiatori e i registi, può aiutare a evitare stereotipi dannosi e assicurarsi che la rappresentazione delle relazioni sia autentica e rispettosa della diversità.

La sua presenza può influenzare positivamente la qualità generale della produzione, grazie alla capacità di interpretare la complessità delle emozioni umane.

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