In un episodio di How I Met Your Mother, si parla del fenomeno in cui, in una relazione tra due persone in cui una delle due è invaghita dell’altra, si tiene “all’amo” qualcuno. Più che tenere all’amo la situazione corrisponde a una dinamica ben precisa, che prende il nome di benching.

Se avete più dimestichezza invece con la musica italiana vi basti pensare che dell’argomento si parla nella canzone Servi della gleba di Elio e le Storie Tese.

Cosa significa benching?

Il termine viene da “bench”, che in inglese significa panchina: in pratica il benching è l’atto in cui si tiene in panchina una persona, come fosse la riserva di una squadra sportiva. Negli sport di squadra esistono infatti titolari e riserve, i primi scendono in campo, mentre le seconde restano in panchina a sostituire un compagno che è stanco o si è infortunato.

Analogamente, quando si esercita il benching in una relazione, si ha una mezza storia non impegnativa con qualcuno che ci piace ma forse non abbastanza per decidere di fare sul serio. E quindi si tiene questo qualcuno in panchina, magari per quando ci si sente soli. In altre parole si tratta di una forma di manipolazione e abuso emotivo.

Benching e ghosting

Benching
Fonte: Pixabay

Non ci sono grossi punti di contatto tra benching e ghosting, se non la formazione etimologica (con il suffisso in -ing tipico dei verbi inglesi) e il fatto che entrambi rappresentino una manipolazione. Si tratta infatti di anglicismi nati per definire un tipo di relazione abusiva.

Nel ghosting si sparisce all’improvviso dalla vita di una persona senza una spiegazione, causando interrogativi e sensi di colpa. Nel benching si fa scorta di persone, le si tiene da parte, però in qualche modo si è presenti, talvolta anche quasi in maniera oppressiva, esercitando anche il love bombing.

A volte si sparisce anche per un periodo, ma a differenza dal ghosting poi si torna.

Conseguenze e rischi

Chi subisce benching si espone a diversi rischi e conseguenze, che sono:

  • incapacità di voltare pagina, perché si sta lì ad attendere una persona che ci tiene sulle spine;
  • rappresentare il lato minoritario di un rapporto, che invece dovrebbe essere egualitario;
  • soffrire per un amore che non è corrisposto, ma quasi corrisposto, quindi non si ha neppure la certezza di non avere speranze, si resta in bilico;
  • alimentare un ego spropositato che dopo di noi farà danni con qualcun altro se non fermiamo la cosa;
  • metterci in competizione con altre persone che finiamo per considerare nostri o nostre rivali in amore (e magari neppure sono interessat*).

3 segnali che siamo vittime di benching

Benching
Fonte: Pixabay

Il love bombing iniziale

Quando qualcuno inizia a esercitare il benching, potrebbe avvalersi del cosiddetto love bombing, ovvero circondare la persona di attenzioni. Ma occhio, perché queste attenzioni sono per lo più virtuali: messaggi, telefonate, mail ci potrebbero far credere che quell’altra persona sia in effetti interessata a noi. Tuttavia questi contatti per via telematica non si traducono, se non raramente, in incontri reali.

La scomparsa di tanto in tanto

Dopo il love bombing iniziale, è possibile che la persona che esercita il benching sparisca per un po’. Niente più messaggini a mezzanotte o oltre, niente più telefonate con la voce sexy. Però la situazione va avanti solo per un lasso di tempo. C’è poi il ritorno con un nuovo love bombing, ma sempre virtuale.

La poca disponibilità dell’altr*

Ultima caratteristica che vi farà rendere conto di essere incappati o incappate nel benching, è la poca disponibilità dell’altro. Mentre a voi sono richiesti favori o addirittura sacrifici, se siete voi ad aver bisogno di qualunque cosa (magari anche solo un passaggio da o per la stazione), la persona in questione si dileguerà.

Le relazioni sono un dare e avere alla pari in cui si perde il conto di chi ha fatto cosa, ma di fronte all’indisponibilità dell’altra persona, è chiaro che la stadera si sbilancia parecchio.

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