In un paese in cui i diritti civili spesso vengono messi da parte, uno spiraglio di luce arriva da alcune Università italiane che progressivamente stanno introducendo la carriera alias.

Circa la metà degli atenei del nostro Paese ha ormai adottato questo tipo di profilo che tutela gli studenti e le studentesse trans.

Cos’è la carriera alias?

Si tratta di un accorgimento burocratico, che va a incidere notevolmente sulla vita e sul benessere degli studenti trans italiani. Una tutela e un riconoscimento importanti per migliaia di studenti che possono sottoscrivere un accordo con l’Ateneo che frequentano per vedere riconosciuto il loro genere in ambito istituzionale.

Attivare una carriera alias prevede che lo studente richieda il rilascio di documentazione e libretto universitario con il nome relativo non al genere assegnato alla nascita, ma a quello del genere di elezione.

Quindi, all’identità anagrafica viene affiancata quella alias; ciò avviene allo scopo di limitare gli episodi di discriminazione nei confronti di ragazzi e ragazze trans che molto spesso si trovano a dover giustificare la loro identità.  La carriera alias permette, in molti casi, di avere una doppia documentazione: quella con l’identità anagrafica e quella con i dati ‘scelti’ che hanno valore solo all’interno dell’ateneo.

Carriera alias: dove è possibile

Secondo il sito universitrans.it, su 68 atenei pubblici presenti sul suolo italiano 32 offrono la possibilità di attivare una carriera alias. La prima università a riconoscere la documentazione alternativa per ragazzi trans è stata l’Università di Torino nel 2003, seguita poi da Bologna e dalla Federico II di Napoli. Per poi arrivare negli ultimi anni in moltissimi altri atenei italiani, come Palermo, Padova, Verona, Bari, Catania e Milano.

Se fino a poco fa erano solo le università ad assicurare questo tipo di tutele per gli studenti trans, nell’ultimo periodo anche alcuni licei italiani si stanno muovendo in questo senso. Proprio qualche mese fa, il Liceo artistico Ripetta di Roma ha emanato un nuovo regolamento per l’organizzazione della carriera alias.

In questa e in altre tre scuole italiane ora gli studenti in transizione possono ottenere il giusto riconoscimento della loro identità nei documenti ufficiali scolastici.

Ogni istituto o università ha un proprio regolamento. In alcuni casi è sufficiente una richiesta scritta, in altri è necessario dimostrare di aver intrapreso un percorso medico. L’importante novità sta nel fatto che, ora che anche le scuole superiori stanno avviando queste carriere, anche gli studenti minorenni possono effettuare la richiesta tramite i loro genitori.

Perché la carriera alias è fondamentale

La dirigente dell’istituto Ripetta, Anna De Santis ha dichiarato di aver approvato questo regolamento una volta realizzato che gli studenti transgender abbandonano la scuola tre volte di più degli altri.

Quelle che altrove sono diversità, da noi sono la normalità. Di conseguenza è giusto accompagnare e aiutare questi ragazzi e queste ragazze che iniziano un percorso molto complesso.

Il diritto allo studio è uno dei principi fondanti di una paese civile e tutti gli studenti devono essere messi nelle stesse condizioni. La carriera alias garantisce un’ambiente di studio sereno e favorisce la possibilità di instaurare rapporti per ragazzi e ragazze che altrimenti vivrebbero con disagio il periodo scolastico e universitario.

Tutti dovremmo vivere e esprimerci in libertà nei luoghi che abitiamo e questo deve essere valido soprattutto per i luoghi della cultura che sono culla di ciò che sarà domani.

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