Ultimamente si sente parlare spesso di sostenibilità, soprattutto nel campo della moda che è tra le industrie con il più alto impatto ambientale. Basti pensare che ogni anno il settore del fashion immette nell’ambiente notevoli quantità di coloranti e sostanze tossiche utilizzati per il trattamento di tessuti.

Oltre che all’ambiente, tali sostanze sono nocive anche per i consumatori che spesso sviluppano patologie da contatto causate da tessuti trattati con formulazioni di ingredienti tossici. Ecco perché applicare il concetto di sostenibilità alla moda più che una tendenza si rivela essere una urgente necessità al fine di limitare l’inquinamento ambientale e i danni all’organismo.

Acquistare capi di abbigliamento in maniera consapevole è possibile, seguendo alcuni consigli per dare vita a uno shopping sostenibile.

La moda sostenibile

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Moda sostenibile. Fonte: H&M.com

La moda sostenibile ha l’obiettivo di rispettare l’ambiente e la società di riferimento in tutte le fasi di creazione di un prodotto. Dalla ideazione alla produzione, passando per le tecniche di vendita e distribuzione. Così, l’industria del fashion comincia a lavorare con materie prime meno inquinanti, riducendo gli sprechi e producendo indumenti di qualità e durevoli.

Il concetto di moda sostenibile, inoltre, punta a rinnovare le tecniche produttive creando fibre innovative e cruelty-free, come quella estratta dall’arancia o dall’ananas che eliminano lo sfruttamento degli animali.

Non si può parlare di moda sostenibile senza fare riferimento all’etica, soprattutto in relazione al lavoro. A partire dagli anni ’90 la problematica dello sfruttamento di donne e bambini per la produzione di capi di abbigliamento venne evidenziata e denunciata. Oggi, sono tanti i brand fashion che sostengono l’attività lavorativa femminile attraverso, ad esempio, l’abolizione delle disparità tra uomini e donne in termini di stipendi e di possibilità nel ricoprire ruoli dirigenziali.

Dunque, è possibile affermare che la moda sostenibile si inserisce in un concetto più ampio di Società 5.0, una società caratterizzata dall’attenzione all’ambiente e alle persone, dove sempre più consumatori sono interessati a mettere in atto uno shopping sostenibile e consapevole.

Shopping sostenibile: cos’è?

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Moda sostenibile Gucci. Fonte: Equilibrium.gucci.com

Cotone biologico o tradizionale? Materiale riciclato o biodegradabile? Queste sono solo alcune delle domande che i consumatori si pongono ultimamente, avendo una maggiore consapevolezza del personale impatto ambientale. Una consapevolezza che spinge ognuno di noi ad avvicinarci sempre più a uno shopping etico e consapevole.

Fare uno shopping sostenibile significa acquistare in modo consapevole, scegliendo ciò che veramente è utile e necessario senza lasciarsi prendere dall’impulso dell’acquisto veloce e di getto; valutando la scelta di un prodotto in base al suo ciclo produttivo, informandosi sulle condizioni dei lavoratori che estraggono una determinata materia prima (come il cotone).

Fare shopping sostenibile significa anche preferire i capi di abbigliamento realizzati con fibre naturali piuttosto che con materiali sintetici ricchi di microplastiche. Dunque è preferibile optare per capi e accessori che rispettino le regole di tracciabilità e che abbiano alti standard su:

  • rispetto per l’ambiente;
  • rispetto dei lavoratori;
  • durevolezza nel tempo dei capi;
  • alta qualità.

I vantaggi dello shopping sostenibile

Lo shopping sostenibile, porta con sé una serie di vantaggi. Primo fra tutti, vi è quello di risparmiare denaro in quanto acquistare in maniera consapevole e sostenibile significa evitare le scelta di capi di abbigliamento che non siano necessari. Ciò va a incidere anche sulla produzione degli indumenti, in quanto, una minore richiesta di vestiti determina una minore produzione di quest’ultimi e di conseguenza una riduzione dell’inquinamento ambientale da parte delle aziende del fast fashion.

Acquistare in modo sostenibile comporta anche il vantaggio di scegliere capi di abbigliamento di qualità. Realizzati con tessuti durevoli nel tempo come il cotone biologico o quelli in canapa e in bamboo. Inoltre, lo shopping sostenibile permette di mettere in atto un tipo di consumo attento alla riduzione degli sprechi e delle risorse naturali che abbraccia il sistema dell’economia circolare, ovvero della condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti.

Una volta che il prodotto ha esaurito la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti nel ciclo economico e possono essere utilizzati per creare altri prodotti (riciclati).

4 consigli per uno shopping sostenibile

Diventare un consumatore più green e responsabile richiede impegno e attenzione, pertanto può essere utile seguire una serie di consigli eco-friendly per uno shopping sostenibile.

1. Acquista capi di seconda mano o vendi quelli che non usi

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Shopping sostenibile. Fonte: Pinterest @fashionunited

Acquistare capi di seconda mano o vendere quelli inutilizzati è una delle prime azioni alla base di uno shopping sostenibile. Ciò consente di abbattere gli sprechi e di dare nuova vita ai capi di abbigliamento prolungandone la durata. Una pratica ampiamente usata già da molti brand di moda, marketplace e app che vendono e permettono di mettere in vendita e di acquistare vestiti usati.

Ad esempio, H&M offre il servizio Garment Collecting grazie al quale è possibile consegnare alla cassa abiti usati di qualunque marca, ricevendo in cambio un buono sconto. Anche l’e-commerce Zalando ha recentemente messo a disposizione dei propri clienti il servizio Second Hand, attraverso il quale vendere capi usati e ricevere buoni di acquisto o donare il denaro ricavato ad associazioni di beneficenza.

2. Chiediti se ciò che stai acquistando ti serve davvero

Fare shopping sostenibile significa abbattere qualsiasi spreco, partendo proprio dal chiedersi se ciò che si sta per acquistare è realmente necessario. Nell’epoca segnata dalla moda fast fashion è molto comune comprare capi di abbigliamento solo perché di tendenza ma che non siano una reale necessità. Un primo passo per diventare un consumatore green è sicuramente quello di non lasciarsi prendere dall’impulso di acquistare in maniera non consapevole.

3. Cerca le certificazioni dei tessuti

Il tessuto è uno dei fattori più importanti di un capo di abbigliamento. Per sapere se un tessuto è prodotto con materie prime naturali e non sintetiche, basterà prestare attenzioni alle certificazioni. Queste possono essere cercate online sui siti dei vari brand e sottolineando l’impegno delle varie aziende nel produrre abbigliamento eco-friendly. In questo modo, si potrà avere la garanzia di sapere cosa si indossa.

4. Informati sulla tracciabilità

Una produzione è etica quando riduce al minimo il proprio impatto umano e rispetta i diritti dei lavoratori di ogni livello. La tracciabilità è un elemento fondamentale per conoscere l’etica di un brand. Oltre che avere informazioni sui luoghi in cui sono stati prodotti e lavorati i vestiti che indossi e con quali tessuti sono stati confezionati.

Come rendere sostenibile lo shopping online

In un periodo storico segnato da una pandemia e da limitazioni alla socialità, lo shopping online ha consentito di provvedere all’acquisto di beni e prodotti. Per rendere sostenibile lo shopping online un primo passo da fare è quello di raggruppare tutti gli ordini in un unico ordine, comprando indumenti in blocco (e non singolarmente) e riducendo il numero di spedizioni a casa.

A proposito di spedizioni, molti siti di e-commerce danno la possibilità di scegliere imballaggi privi di plastiche e materiali inquinanti, nel segno di uno shopping on line ancora più eco-friendly.

Infine, sono sempre più numerosi i brand di moda (soprattutto del settore luxury) che mettono a disposizione la possibilità di acquistare i capi della stagione successiva in pre-order. In questo modo si potrà fare un acquisto più ragionato e permette anche ai buyer di acquistare la giusta quantità di prodotto.

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