La pandemia di Covid, nel 2020, ci ha costretti giocoforza all’isolamento domestico a rinunciare a molte di quelle abitudini che prima erano tanto normali da considerarle ormai come banali, o diritti inalienabili, come il piacere di una cena in compagnia al ristorante, o di una serata al cinema.

Come per tutte le cose che accadono, però, si può provare a trovare il lato positivo, per quanto possa sembrare complicato; ad esempio, l’impossibilità di muoverci liberamente e di viaggiare come abbiamo sempre fatto prima dell’epidemia globale ha riportato in voga la staycation.

Cos’è una staycation?

Staycation, come spesso accade, è un anglicismo formato dall’unione del verbo to stay (stare) con vacation, ovvero vacanza. In sostanza significa fare una vacanza rimanendo però a casa, non in senso stretto, cioè fra le mura domestiche, ma comunque in luoghi molto vicini.

Questo neologismo è nato durante la crisi economica del decennio scorso, diffondendosi così rapidamente da comparire, entro la fin del 2008, in molti elenchi di parole di quell’anno.

La sua origine è sicuramente americana, visto che in inglese britannico vacanza si dice holiday, ma ben presto è stata adottata anche in quest’ultima lingua, soppiantando termini come holistay e homeliday. Tuttavia va precisato che nell’inglese britannico il termine staycation ha assunto anche il significato di fare le vacanze nel proprio Paese e non all’estero.

La staycation ai tempi del Covid

Benché non sia nata, come detto, in tempo di pandemia, la parola staycation si adatta però indubbiamente bene al particolare periodo storico che stiamo vivendo; eccettuati i mesi in cui, con il lockdown, siamo stati costretti a stare in casa, potendo uscire solo per comprovate necessità, e nel rispetto delle medesime regole che stiamo seguendo da ottobre, con la divisione delle varie regioni italiane in colori, da giallo a rosso, a seconda del grado di criticità e dell’Rt individuato in ciascuna di esse, la staycation è certamente diventato un trend.

E, a suo modo, ha senz’altro risvolti positivi: come il piacere di riscoprire i propri luoghi, ad esempio, e di passare del tempo in posti che magari ci sono stati cari nell’infanzia, ma che con il passare del tempo non abbiamo più avuto modo (o voglia) di visitare.

C’è comunque un “aggiornamento” del termine, nato proprio in virtù del momento vissuto: se in italiano si è parlato di vacanza (o turismo) di prossimità, l’inglese ha formulato, ancora una volta, un neologismo, quello di drivecation, per descrivere chi, non potendo fare una vera e propria vacanza, si è accontentato di “simularla” passando del tempo in un camper o in una roulotte parcheggiata nel vialetto di casa propria.

Le mete preferite per la staycation

Che sia in famiglia, in coppia o da soli, una staycation ha comunque lo scopo di rilassare e distendere la mente, cosa non facile in un periodo così complesso come quello vissuto nel 2020.

Chi vuol fare una staycation in famiglia, ad esempio, può scegliere destinazioni a stretto contatto con la natura, dove praticare attività all’aperto. Consigliate, quindi, escursioni in montagna o l’esplorazione di isole nei dintorni, se ne avete. Però staycation significa anche ritagliarsi del tempo per una gita fuori porta, alla scoperta della propria città e di luoghi, in essa, mai visitati prima.

Per un viaggio a due potete tuffarvi in campagna, o in qualche località di mare vicina per godervi relax e panorami suggestivi. Se per staycation intendiamo l’uso inglese di vacanze nel proprio Paese, l’Italia offre ovviamente una quantità infinita di spunti, da Nord a Sud, e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Vacanze in barca e soggiorni in villa sono invece indicate per le staycation da passare con gli amici, all’insegna del divertimento e della festa, sempre ovviamente in maniera consapevole.

Infine, chi vuol dedicarsi una staycation in solitaria può approfittare delle suggestioni della propria città, tra mercati all’aperto, botteghe artigiane, da girare rigorosamente in bicicletta o a piedi, ritrovando un po’ di verde nei parchi cittadini. Altrimenti potreste optare per uno dei tanti percorsi naturalistici offerti dalla campagna, ripercorrendo magari la Via Francigena o altri sentieri in prossimità di casa vostra.

Cosa fare durante una staycation

Suggeriti alcuni dei luoghi in cui fare una staycation, passiamo ora a un’altra domanda: cosa possiamo fare durante questa vacanza particolare?

  1. Uno dei primi consigli è senz’altro quello di imparare nuove abilità: iscrivetevi a corsi, sportivi, di cucina, o di qualunque altra attività vi appassioni ma non avete mai avuto il tempo di fare. Altrimenti, potreste imparare una disciplina sportiva, dipingere, e ovviamente seguire corsi online.
  2. Chi ha la possibilità di muoversi all’interno della propria regione ha il compito di sostenere il commercio locale: soggiornate negli hotel vicini, concedendovi il lusso di essere coccolati, anche se non siete a centinaia di chilometri da casa.
  3. Questa potrebbe essere anche l’occasione buona per fare il turista nella propria città, rivisitandola con gli occhi nuovi e non con quelli del lavoratore perennemente impegnato che corre a destra e a manca tra mille cose da fare.
  4. Una cosa veramente romantica da fare, ma anche molto divertente, soprattutto se avete dei bambini, è piantare una tenda in giardino e dormire lì, magari cenando con qualcosa di cotto sul barbecue, proprio come se foste in campeggio. Spargete cuscini e lampade per terra, sedetevi e raccontatevi storie, fino a quando non è ora di andare a dormire.

Tenete sempre presente che la staycation offre moltissimi vantaggi, e non è solo un’opzione di ripiego in attesa di poter tornare a viaggiare di nuovo, per quanto scoprire posti mai visti prima sia assolutamente affascinante e anche importante per la crescita personale.

Innanzitutto, è un’ottima opportunità per risparmiare soldi, per ottimizzare il tempo, per avere sempre con sé i propri animali da compagnia, evitando lo stress del viaggio. Infine, è anche un bel modo per fare turismo responsabile: muovendoci in bici o a piedi, infatti, possiamo contribuire a ridurre i livelli di consumo di carburante, o a sostenere l’economia locale.

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