Se ne sente parlare soprattutto negli Stati Uniti, ma esistono in gran parte del mondo e anche in Europa. Gli accordi prematrimoniali sono un’istituzione che permette a due partner di decidere, prima di fare il passo del matrimonio, i diritti patrimoniali che devono spettare a entrambi in caso di conflitto irreversibile, con conseguente separazione.

In Italia non sono ancora validi i patti prematrimoniali, ma grazie a un disegno di legge potrebbero essere istituiti anche nel nostro Paese nei prossimi anni. Vediamo meglio come funzionano gli accordi prematrimoniali, e soprattutto i vantaggi e gli svantaggi di questa pratica.

Cosa sono gli accordi prematrimoniali

Gli accordi prematrimoniali rappresentano dei patti con i quali due futuri coniugi si accordano riguardo ai loro rapporti patrimoniali, e non solo, in caso di crisi irreversibile. L’obiettivo è di prendere decisioni preventivamente, in un momento di lucidità e benessere, ossia quando il rapporto va bene. In questo modo si possono calcolare precedentemente i rischi del divorzio o separazione, come ad esempio l’assegno di mantenimento, l’assegnazione della casa, la separazione dei beni, ma anche questioni che riguardano la vita durante il matrimonio.

Gli accordi prematrimoniali esistono oggi in gran parte del mondo e dell’Europa, e sono prerogativa soprattutto dei Paesi anglosassoni. Lo stesso diritto di stipulare accordi prematrimoniali è dato anche alle coppie legate da un’unione civile, dove è prevista dalla legge. Nel caso di convivenze, con la Legge Cirinnà del 2017 in Italia i partner possono prendere accordi per definire le regole della propria convivenza, dei rapporti patrimoniali e alcuni limitati aspetti dei rapporti personali.

Accordi prematrimoniali, cosa dice la legge in Italia

L’Italia rimane ancora oggi una delle poche nazioni a non riconoscere validi gli accordi prematrimoniali, perché violerebbero il valore di indissolubilità del matrimonio. Tuttavia, in seguito alle Leggi sul divorzio degli ultimi anni, un primo passo verso l’introduzione dei patti di tipo prematrimoniale era stato fatto con la Proposta di Legge n° 244 del 23 Marzo 2018 di Morani e D’Alessandro. Con questa proposta si voleva giungere a regolamentare i rapporti patrimoniali in caso di una crisi del matrimonio futura.

In seguito, è stato proposto il Disegno di Legge Delega al Governo del 12 Dicembre 2018 per la regolamentazione dei patti prematrimoniali con conseguente Revisione del Codice Civile. Secondo la legge italiana, il matrimonio è una dichiarazione che comporta diritti e doveri per i coniugi regolati dalle leggi dello Stato. Il disegno di Legge vuole superare questo ostacolo, permettendo ai coniugi di decidere riguardo al loro patrimonio ma anche su questioni relative al matrimonio come la città di residenza e l’eventualità di un trasloco per lavoro, l’educazione dei figli l’indirizzo della vita famigliare.

Non potranno comunque essere derogati i diritti e doveri che competono alla coppia durante il matrimonio. Ad esempio la frequenza dei rapporti sessuali o l’esonero di uno dei due coniugi dall’obbligo di contribuire ai bisogni della famiglia e dei figli. I patti dovranno essere conformi alle norme imperative, ai diritti fondamentali della persona umana, l’ordine pubblico e il buon costume. In particolare infine, potranno essere redatti non solo all’inizio del matrimonio ma anche durante.

Accordi prematrimoniali: i vantaggi

accordi prematrimoniali
Fonte: Web

Gli accordi prematrimoniali comportano certamente alcuni vantaggi. Innanzitutto, rappresentano una soluzione per gestire il patrimonio dei coniugi in maniera univoca. Il vantaggio principale dei patti prematrimoniali è quindi quello di poter prendere decisioni sul futuro in un momento di lucidità e razionalità. Quando il rapporto non è in crisi e non è minato da sentimenti di rabbia, rancore e tristezza.

Inoltre, sono utili per regolamentare le scelte che riguardano decisioni importanti per la vita della famiglia. Ad esempio dove vivere, in che modo educare i figli, se ci sono ad esempio preferenze su scuole o altro. Tutte queste scelte sono necessarie per due coniugi, ed è preferibile discuterne precedentemente. I vantaggi si possono riassumere così:

  • protezione patrimoniale e dei beni materiali. Al momento del divorzio, entrambe le parti hanno già presente come dovranno spartire le proprietà, e non dovranno fare ricorsi in Tribunale o mettere in mezzo ulteriori avvocati che risolvano il problema;
  • evitano costi futuri, in caso di divorzio, di avvocati e assistenza legale, specialmente se negli accordi prematrimoniali sono presenti tutte le questioni più importanti;
  • è possibile inserire delle disposizioni personali e personalizzate, rispettando sempre i limiti imposti dalla legge sui patti prematrimoniali;
  • gli accordi possono anche determinare come la responsabilità per i debiti sarà distribuita tra i partner e aiutare a proteggere ciascuna parte da problemi con i creditori.

Accordi prematrimoniali: gli svantaggi

Gli accordi prematrimoniali sono un aiuto valido per assicurare entrambi i partner riguardo a questioni delicate. Tuttavia, porre il matrimonio sotto contratto presenta anche degli svantaggi. Possono essere a volte non necessari, e rappresentare un costo in più e inutile. Questo perché spesso, specialmente in Paesi con una legislazione valida in caso di divorzi o separazioni, copre già le questioni patrimoniali principali e allo stesso modo nei patti non si possono inserire alcuni argomenti per cui bisognerebbe in ogni caso fare appello alla legge.

Inoltre, potrebbe essere troppo presto per alcune coppie, specialmente le più giovani, prendere decisioni riguardanti un patrimonio non ancora sicuro. Le condizioni lavorative, patrimoniali, economiche e di vita potrebbero cambiare anche di molto dall’inizio del matrimonio. Allo stesso modo non sarebbe possibile pensare all’educazione di eventuali figli non ancora nati, senza nemmeno conoscere loro e le diverse inclinazioni caratteriali. In questi casi ci sarebbe bisogno di modificare gli accordi in un futuro, cosa che comporta dei costi ulteriori. Infine, bisogna considerare l’aspetto sentimentale: anche solo richiedere la stipula di un accordo prematrimoniale può minare fortemente la fiducia dei futuri coniugi.

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