Cosa dice il nuovo contratto su colf e badanti: le cose da sapere

Il rinnovo del CCNL sul lavoro domestico è stato sottoscritto a fine ottobre da DOMINA - Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico e Fidaldo, insieme alle organizzazioni sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL, UILTuCS e Federcolf, ed è entrato in vigore il 1° novembre 2025, e prevede una serie di cambiamenti e innovazioni cruciali. Vediamo di quali si tratta.

Al centro del nuovo contratto su colf e badanti sottoscritto a fine ottobre 2025 compare un passaggio cruciale: la “tutela e valorizzazione del lavoro di cura”.

In un contesto socio-culturale in cui il lavoro in nero e sottopagato è ancora all’ordine del giorno – soprattutto in questo ambito -, vedere sottolineata la difesa del lavoro di cura in modo pragmatico, con aumenti salariali, incrementi retributivi e riconoscimenti di diversa natura, è sicuramente una caratteristica degna di nota.

Vediamo nel dettaglio che cosa prevede il nuovo contratto colf e badanti.

Nuovo contratto colf e badanti: più tutele per maternità, paternità e disabilità

Il rinnovo del CCNL – Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sul lavoro domestico è stato sottoscritto a fine ottobre da DOMINA – Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico e Fidaldo, insieme alle organizzazioni sindacali Filcams CGIL, Fisascat CISL, UILTuCS e Federcolf, ed è entrato in vigore il 1° novembre 2025.

Il nuovo contratto colf e badanti registra una svolta fondamentale per 1,6 milioni di lavoratrici e lavoratori e per più 1,7 milioni di famiglie italiane. Al centro, infatti, vi è la volontà di tutelare il lavoro di cura dei professionisti del settore, riconoscendo il ruolo essenziale ricoperto da colf, badanti e assistenti familiari e il loro contributo cruciale al welfare del nostro Paese.

Proprio per tale ragione, uno dei primi interventi pattuiti dal rinnovo del CCNL è la revisione della lettera di assunzione, la quale dovrà essere aggiornata in base alle linee guida dettate dalla normativa sulla trasparenza: lo scopo è, appunto, quello di garantire informazioni chiare, verificabili e corrette all’avvio del rapporto di lavoro, per tutte le parti coinvolte, evitando, così, situazioni di irregolarità e ambiguità.

Al cuore del nuovo contratto colf e badanti vi è, poi, un’altra decisione: la tutela della genitorialità. Sarà, infatti, possibile accedere a un periodo di maternità facoltativa non retribuita di quattro mesi, fruibile una volta terminato quello obbligatorio. Al contempo, è stata introdotto anche il diritto di paternità alternativo, che presuppone le medesime condizioni previste per la maternità (incluso il divieto di licenziamento senza giusta causa).

Una scelta che si allinea agli standard indicati dalla Convenzione OIL n. 189/2011 e amplia, in tal modo, le tutele del lavoro domestico, da sempre incomplete, frammentarie e perfettibili.

Aumenti salariali e permessi: cosa cambia in busta paga

Con il nuovo contratto colf e badanti ci saranno modifiche anche in busta paga. Nello specifico, il nuovo CCNL introduce un aumento salariale pari a 100 euro, distribuiti in quattro tranche nell’arco della vigenza triennale del contratto. Un riconoscimento non solo economico, ma anche umano e sociale che, come accennato, sottolinea l’importanza del lavoro di cura e delle sue conseguenze positive sulla società. Stagliandosi, inoltre, alla stregua di un aggiornamento più che mai necessario per un settore spesso costellato di lavoro in nero e sottopagato.

Per tutte le lavoratrici conviventi in possesso della certificazione UNI 11766:2019, ancora, sarà riconosciuto un ulteriore aumento di 30 euro mensili, per attestare le competenze specifiche afferenti all’assistenza familiare. Riconoscere un incremento retributivo aggiuntivo, infatti, significa incentivare la formazione, promuovendo la professionalizzazione del settore e, dunque, un incremento della qualità del servizio.

Un segnale culturale e politico fondamentale per declassare il lavoro di cura a mestiere “femminile” o “innato”, considerandolo, al contrario, come una professione qualificata e riconosciuta.

A queste novità si affianca, infine, un altro elemento essenziale: la possibilità di usufruire dei permessi retribuiti (e non) per assistere familiari con disabilità grave. Il nuovo contratto colf e badanti consente, appunto, a lavoratrici e lavoratori di fare ricorso non solo ai permessi già previsti dal contratto, ma anche di richiedere – una volta esaurite le ore e le giornate retribuite – permessi non retribuiti, al fine di assecondare le esigenze di cura.

Lavoro irregolare e sottopagato: l’altra faccia della medaglia

Il rinnovo del CCNL intende anche mettere il focus su un problema annoso: il tasso estremamente elevato di irregolarità del settore. Secondo i recenti dati ISTAT e INPS, infatti, il lavoro domestico registra oltre 3,3 milioni di lavoratori e famiglie coinvolti, con il 48,8% di irregolarità, il più alto tra tutti i comparti produttivi italiani.

Un tema caldo (soprattutto se si considera che l’agricoltura, per esempio, presenta un tasso del 20,8%, mentre la media nazionale si aggira intorno al 10%) e che evidenzia un palese paradosso: il settore che sostiene maggiormente le famiglie e, nel complesso, il welfare italiano è proprio quello in cui il lavoro in nero è più diffuso.

Come dichiara Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA:

Questo accordo rappresenta non solo un importante passo avanti contrattuale, ma anche un impegno concreto per la piena dignità del lavoro domestico. Forte di questo rinnovo contrattuale, l’impegno di DOMINA continua anche nel Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso, con l’impegno di portare all’attenzione del Governo, dei Ministeri, delle Agenzie pubbliche e dei colleghi presenti al tavolo, il ruolo cruciale di questo settore, proponendo misure concrete quale il “Cash Back” per il Lavoro Domestico, per contrastare il lavoro irregolare e valorizzare chi lavora con competenza e dedizione nelle case delle famiglie italiane.

 

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