La morte non è il contrario della vita, ma potremmo dire invece che la morte fa parte della vita. Al massimo la morte è il contrario della nascita, ed entrambi sono momenti della nostra esistenza. Ma al tempo stesso, così come sperimentiamo nel corso della nostra vita tante nascite altrui, sperimentiamo anche le morti: a volte si tratta di qualcuno che ci è caro, altre volte di sconosciuti la cui dipartita però ha un ruolo nella società, nella nostra comunità, o ancora si tratta di morti collettive, come quando apprendiamo dei bollettini di guerra dai telegiornali.

L’idea della morte è spesso associata all’idea del lutto. Ma non tutte le morti rappresentano il lutto, e anzi la morte in sé è un concetto neutro, sebbene a qualcuno faccia paura. È proprio la paura a volte a richiedere alle persone di esorcizzare il pensiero della morte, mentre altre volte, quando scompare una persona a noi vicina, sentiamo il bisogno di elaborare il lutto, di comprendere meglio e di più.

Ma, se volessimo, in generale, parlare della morte senza un’occasione particolare? Se lo volessimo, ci sono i death cafè.

Cosa sono i death cafè?

Death cafè
Fonte: iStock

Dai film e le serie tv anglosassoni molti di noi hanno appreso dell’esistenza dei funeral party: si tratta di incontri sociali che avvengono a margine di un rito funebre, in cui le persone insieme cercano di trovare conforto attraverso il cibo e le chiacchiere.

Un death cafè non è troppo diverso, con la differenza che però il funerale è assente dall’equazione perché non è necessario: la morte è un concetto sempre presente, non c’è bisogno che scompaia qualcuno per pensarci.

I death cafè sono praticamente associazioni di volontariato, all’interno delle quali le persone si riuniscono per parlare della morte, magari davanti ha una tazza di caffè o the, oppure anche un dolcetto o una fetta di torta. Tuttavia esistono anche i death caffè virtuali, che permettono di aprire delle stanze di chat, in cui persone da tutto il mondo possano discutere di questo argomento.

Il primo dei caffè è stato sviluppato, come spiega il sito ufficiale, nel 2010 a Londra: a crearlo sono stati Jon Underwood e Sue Barsky Reid, che si sono basati sulla filosofia di Bernard Crettaz. Underwood e Reid hanno creato delle vere e proprie linee guida per la gestione di questo franchise sociale: tra le regole vi sono l’assenza di giudizio, la volontarietà e il no profit, la libertà di esprimere il proprio parere parere senza ledere la libertà altrui di fare altrettanto.

Qual è lo scopo dei death cafè?

Lo scopo, riportato ancora sul sito ufficiale è davvero molto chiaro:

Aumentare la consapevolezza della morte al fine di aiutare le persone a trarre il massimo dalla loro vita.

In altre parole si cerca appunto di esorcizzare la morte, di aiutare le persone a giungere alle proprie consapevolezze su questo concetto e a non temerlo, al fine di concentrarsi sulla propria esistenza.

Perché è utile parlare della morte?

Death cafè
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Secondo Aisle of Life può essere molto utile giungere a una consapevolezza della morte, parlandone, perché:

  • incrementa la saggezza relativa al fuggire del tempo. Non è proprio il carpe diem oraziano, oppure il “chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” attestato da Lorenzo il Magnifico. Si tratta più che altro di acquisire giudizio sugli sprechi di tempo e la loro razionalizzazione;
  • porta a vivere una vita più piena, perché ci si gode ogni istante;
  • aumenta l’apprezzamento verso persone, cose, situazioni, occasioni, perché si è consapevoli che non esiste nulla che duri per sempre;
  • invita a una vita più sana, per evitare problemi di salute che potrebbero insorgere e farci stare male in un punto della nostra esistenza (e condurci alla morte);
  • induce al pensiero di un lascito per i posteri, qualcosa per cui valga la pena essere ricordati o ricordate, anche da una sola persona.

I death cafè in Italia e nel mondo

Sul sito ufficiale c’è una mappa globale dei death cafè, che sono in tutto 16266, si trovano in 85 Paesi appartenenti a 5 continenti. Per cui basta inserire la propria località per trovare il death cafè più vicino o quello virtuale cui si potrebbe partecipare.

In Italia ci sono 46 death cafè, ma si trovano per lo più al Nord Italia, con l’eccezione di uno virtuale in cui possono partecipare tutti e tutte da remoto. Basta controllare la mappa e vi saranno date le coordinate per la vostra partecipazione.

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