Elaborazione del lutto: le 5 fasi per rinascere dal dolore più grande

Perdere qualcuno trascina in uno stato di dolore che sembra insuperabile. Ma l'essere umano, secondo la psicologia, è in grado di elaborare il lutto, attraverso alcune fasi che portano all'accettazione della perdita. Vediamo quali sono le fasi e qualche consiglio per provare a superare il lutto.

L’elaborazione del lutto è un tema importante e ricorrente nella psicologia. Si tratta del processo attraverso il quale una persona affronta una perdita significativa, e può avvenire con tempistiche e modalità diverse da caso in caso. La psicologia ha individuato una serie di fasi, che rappresentano a grandi linee le reazioni più diffuse per elaborare un lutto.

Elaborazione del lutto: quando si deve affrontare?

Il lutto è lo stato psicologico che consegue la perdita di un oggetto significativo, che è stato parte dell’esistenza di una persona. Si parla di lutto in relazione alla perdita di qualcosa di esterno, come la separazione fisica, l’abbandono, e specialmente la morte di una persona cara. Ma si parla anche di un oggetto interno, come la perdita della propria immagine sociale, o un fallimento personale.

In tutti questi e in altri casi simili, l’essere umano si trova ad affrontare una situazione estremamente difficile, ma secondo la psicologia, è normalmente capace di accettare, e dunque elaborare qualsiasi lutto, solitamente entro circa 18 mesi. Il lutto può diventare invece patologico quando non viene accettato il fatto che sia ineluttabile.

Le fasi di elaborazione del lutto

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Fonte: iStock

La psicologia ha studiato a lungo il fenomeno del lutto, e di come una persona arriva alla sua elaborazione. Il primo approccio ai sintomi del post lutto è stato nel 1944 da Lindermann, ripreso successivamente più volte nel corso del ‘900. La teoria più diffusa oggi è quella delle 5 fasi di elaborazione del lutto descritta da Elisabeth Kübler Ross nel 1969 sul libro La morte e il morire, riportato su Psicologi-italiani.it, anche se la psicologia divide le fasi in diversi modi, ma tutti simili tra di loro. Queste fasi sono intese in senso generale, e non necessariamente in questo ordine.

1. Negazione

La prima reazione quando si affronta una perdita è lo shock e l’incredulità, da cui deriva la negazione, il non rendersi conto dell’effettiva perdita. Pertanto si possono attuare dei comportamenti come aspettare di vedere comparire quella persona, per poi ricordarsi che non c’è più, o parlare di lei al presente, come se fosse ancora viva.

2. Patteggiamento

Il patteggiamento è la fase nella quale ci si rende conto della perdita, ma attraverso una illogica speranza, viene vista come temporanea, un problema che si può ancora risolvere. Si cerca quindi in tutti i modi di rivivere il passato, di convincersi che la perdita non sia fatale.

3. Rabbia

Quando ogni tentativo di patteggiamento fallisce, subentra la rabbia. Questo sentimento può essere rivolto alla persona persa, accusata di essere responsabile per la situazione in cui ci si trova, e di averci abbandonato. Ma può anche essere rivolta a se stessi, per non aver fatto nulla per impedire la perdita. Oppure per aver avuto mancanze con quella persona quando era presente. E ancora rabbia contro il destino, o contro Dio, o qualunque entità a cui si rivolge in situazioni inspiegabili.

4. Depressione

Dopo aver sperimentato le prime fasi, le energie vengono meno, e si cade in uno stato di tristezza e solitudine. Tutto perde di significato, e ci si arrende razionalmente alla situazione con quella che Elizabeth Ross definiva depressione.

5. Accettazione

Con il tempo, le cose iniziano a migliorare pian piano, giorno per giorno. Lasciarsi andare, non vedere significato nel mondo, e comprendere la perdita, servono a fare pace con se stessi e a iniziare a vedere un futuro. Questa fase è accompagnata da una rinascita della speranza, che ci sia ancora qualcosa per quella persona nel mondo.

Altre teorie di elaborazione del lutto

Alcuni psicologi aggiungono una fase iniziale di shock, separata dalla negazione, e la fase di speranza finale, separata dall’accettazione, mentre altri psicologi, come la dottoressa Rubini parla di 9 fasi: rifiuto, negazione, isolamento, collera, paura/depressione, tristezza, patteggiamento/accettazione, perdono, senso di rinascita.

Sul sito dello studio di psicologia Roma Eur si legge inoltre che le 5 fasi sono una generalizzazione forse un po’ banale del complesso processo di sentimenti che colpiscono la persona durante un lutto. Inoltre, sembra essere implicito il fatto che se un individuo non attraversa tutti gli stadi descritti nelle fasi, non sia in grado di superare il lutto, o che viceversa, una volta passati tutti, il soggetto accetterà sicuramente il lutto. Una critica diffusa è anche quella che questa teoria non rispetta né le diverse culture nel mondo, né la specificità dell’individuo, che può elaborare il lutto in maniera diversa da chiunque altro.

8 consigli su come affrontare l’elaborazione di un lutto

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Fonte: Web

Anche se l’elaborazione del lutto è un processo che ha bisogno di tempo, e che varia da persona a persona, ci sono dei consigli che si possono seguire quando si affronta una perdita.

  1. Quando si affronta un momento tragico come il lutto, è importante non chiudersi in se stessi, ma cercare qualcuno, un familiare o amico, con cui parlare o semplicemente con cui avere compagnia. Non serve cercare di essere forti da soli, e non ha senso vergognarsi del proprio dolore, ma è necessario condividerlo.
  2. Senza sforzarsi di soffocarli o di provarli se non vengono naturalmente, l’importante è vivere a pieno i sentimenti. Qualsiasi cosa si prova, va bene, è naturale e normale, ed è giusto che tutte le emozioni vengano sfogate al momento giusto, o si riproporranno in futuro e in modo sbagliato.
  3. Nel caso in cui non si ha nessuno con cui parlare, oppure si cerca un aiuto più professionale, è consigliato rivolgersi a un terapeuta. Grazie all’esperienza, potrà guidare al meglio l’elaborazione del lutto, e tranquillizzare il paziente.
  4. Come abbiamo visto, le fasi del lutto rappresentano una teoria generale, e non esiste la necessità di provarle tutte per superare una perdita. È importante comprendere questo concetto, per lasciare che l’elaborazione faccia il suo corso naturalmente.
  5. Una volta superate le prime fasi di lutto, è possibile trovare una connessione con la persona perduta e cercare un modo per tenere vivo il ricordo senza aggrapparsi al passato.
  6. Può essere utile anche trascrivere i sentimenti su un diario o un quaderno. Questo serve a sfogarsi e a capire in modo razionale il proprio dolore e come affrontarlo.
  7. Cercare con il tempo, di non trascurare la propria salute fisica è un buon consiglio da seguire. Ovviamente al momento opportuno: nessuno vieta di lasciarsi andare alla tristezza nel momento peggiore del lutto.
  8. Anche quando sembra di aver fatto passi avanti con l’elaborazione di un lutto, è bene prepararsi al fatto di dover rivivere il dolore in ricorrenze e situazioni particolari, come compleanni, feste o visite in famiglia.

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