In un mondo in cui l’individualismo e l’isolamento sembrano sempre più prevalenti, l’interdipendenza offre una visione stimolante e olistica delle relazioni che, da un lato incoraggia la collaborazione e dall’altro valorizza la dimensione personale dell’individuo.

Ecco in cosa si caratterizza esattamente e come si distingue dalla sua antitesi, la codipendenza.

Cosa significa interdipendenza?

L’interdipendenza fa riferimento alla situazione in cui due o più individui stabiliscono una connessione che implica una dipendenza reciproca. Questo fenomeno si verifica quando i soggetti coinvolti condividono risorse, obiettivi, valori, interessi, bisogni ed emozioni, creando una dinamica in cui l’azione o il comportamento di uno influenza direttamente o indirettamente l’altro.

In una relazione interdipendente i membri si sostengono vicendevolmente pur mantenendo la propria individualità e autonomia, come spiega un articolo dell’Università di Amsterdam:

Una persona interdipendente riconosce il valore della vulnerabilità, potendo rivolgersi all’altro in modi significativi per creare intimità emotiva. Inoltre, apprezza un senso di sé che permette a sé e al partner di essere se stessi senza dover compromettere la propria identità o il proprio sistema di valori.

L’interdipendenza promuove un equilibrio tra la propria autonomia e la necessità di connettersi con gli altri, evitando la fusione delle identità. L’interdipendenza è caratterizzata da 3 aspetti:

  • Connessione sociale: si riferisce all’idea che tutti sono connessi gli uni agli altri attraverso le reti sociali che danno un senso di appartenenza e di comunità. Inoltre danno anche la possibilità di condividere le risorse e far sì che le persone si sostengano a vicenda. È proprio il sostegno sociale che riesce a protegge l’individuo da problemi di salute mentale come la depressione e l’ansia.
  • Mutualità: è il riconoscimento che tutti riescono a dare il proprio contributo e hanno qualcosa da guadagnare lavorando insieme verso un obiettivo comune. Così facendo si è in grado di ottenere di più rispetto a quanto si potrebbe ottenere da soli.
  • Reciprocità: è il processo di dare e ricevere in modo equilibrato nelle relazioni, certe volte si acquisiscono dagli altri sostegno e risorse, altre volte è la persona a fornirle a chi ne ha bisogno.

Cosa comporta l’interdipendenza in una relazione?

In una relazione di coppia ben equilibrata e interdipendente è più probabile che si riscontrino le seguenti caratteristiche:

  • Confini chiaramente definiti e rispettati tra i partner.
  • Individualità nei pensieri, nelle convinzioni e negli obiettivi, ma senza escludere il partner.
  • Riconoscimento di ciò che significa essere una persona intera e non solo una metà della coppia.
  • Sforzo continuo per praticare una comunicazione sana e il rispetto reciproco.
  • Supporto emotivo reciproco con momenti di ascolto.
  • Condivisione delle responsabilità con la spartizione sia delle mansioni quotidiane sia delle incombenze occasionali.
  • Senso di sicurezza nella propria capacità di rafforzare la relazione o di lavorare con l’altro per affrontare le sfide della relazione.

I benefici personali e di coppia dell’interdipendenza vengono sottolineati da Sharon Martin, psicoterapeuta specializzata nell’aiutare le persone che lottano contro il perfezionismo, la codipendenza e il compiacimento degli altri:

[…] aumenta l’autostima, la padronanza e la fiducia degli individui e promuove sentimenti di amore, rispetto reciproco e un senso di sicurezza emotiva nelle relazioni. Quando si ha una relazione interdipendente, l’aiuto e l’incoraggiamento del partner rendono più facile uscire nel mondo e affrontare i problemi, provare cose nuove e superare le proprie paure. Inoltre, vi permette di essere una persona a sé stante, in modo che ci sia un equilibrio tra dipendenza e indipendenza. In altre parole, una sana dipendenza non vi blocca, ma vi sostiene nell’essere la versione migliore di voi stessi.

Inoltre uno studio del 2016 ha rilevato che le coppie in relazioni interdipendenti traggono forza dalla consapevolezza di poter vivere la propria vita e perseguire obiettivi personali con il sostegno e l’incoraggiamento del partner.

Come coltivare l’interdipendenza

La chiave per costruire una relazione interdipendente è essere consapevoli di sé stessi. Molte volte le persone cercano o iniziano una relazione semplicemente per non sentirsi sole, senza riflettere su cosa vogliono dalla vita, su cosa apprezzano di loro stessi e su quali siano i loro obiettivi di coppia. Prendersi del tempo per questo tipo di riflessione personale permette di instaurare una relazione basata sull’interdipendenza.

Altrettanto importante è non aver paura di esprimere i propri bisogni e desideri, è essenziale imparare a comunicare apertamente, con autenticità.

Iniziare una relazione di coppia non deve comportare automaticamente l’abbandono degli hobby e delle passioni coltivate da sempre. Continuare a dedicare del tempo agli interessi personali è fondamentale per il proprio equilibrio interiore, poiché questi consentono di esprimere liberamente la creatività e fungono da antistress. Legato alla conservazione della propria dimensione personale è la necessità di mostrare la propria personalità senza nascondersi o fare di tutto per compiacere gli altri ricalcando l’opinione che gli altri si sono fatti di noi.

Un altro aspetto fondamentale per instaurare l’interdipendenza in una relazione di coppia è non aver paura di dire “no”, ovvero imparare a stabilire dei confini sani per prendersi cura di sé stessa e del rapporto di coppia, perché aiuta per la conservazione del proprio tempo e della propria energia. Iniziare la relazione con questi presupposti rende lo spazio di coppia un luogo sicuro in cui entrambi i partner imparano a rivolgersi all’altro in modo intimo senza paura di perdersi o di essere controllati o manipolati.

I pericoli della codipendenza

Codipendenza e interdipendenza possono essere utilizzate indistintamente e per questo in modo errato. La dottoressa Sharon Martin spiega chiaramente la differenza tra le due:

[…] non è semplicemente un’eccessiva dipendenza da un’altra persona. Si tratta di un coinvolgimento, nel senso che la vostra identità è intrecciata con quella del vostro partner. In una relazione di codipendenza, l’attenzione è rivolta all’altra persona, tanto che i vostri bisogni, obiettivi e interessi vengono soppressi e ignorati. Potreste essere una persona indipendente, in grado di guadagnarsi da vivere, di pagare le bollette e di prendersi cura dei figli (il duro lavoro, l’affidabilità e l’accudimento sono tratti comuni tra i codipendenti), ma avete un bisogno malsano di essere necessari che vi fa dipendere da qualcun altro per sentirvi degni e amabili.

La codipendenza rende la relazione tossica e per questo intesse una dinamica di coppia pericolosa. Ciò che si verifica è una fusione di identità e sentimenti per cui nessuno dei due è una persona completa e indipendente, si perdono di vista i propri interessi, obiettivi e valori perché ci si concentra sul compiacimento degli altri e soprattutto del partner.

Inoltre si tende ad assorbire i sentimenti degli altri e a reprimere i propri e allo stesso tempo ci si affida interamente alla volontà, al desiderio del partner per potersi sentire degni del suo affetto.

Un ulteriore rischio della codipendenza in una relazione di coppia è che col passare nel tempo si radichi la paura del rifiuto, dell’abbandono e delle critiche, un meccanismo che fomenta ansia e insicurezza.

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