Julia Roberts, in un famoso film, era una promessa sposa scappata per ben quattro volte il giorno del matrimonio (fino all’incontro con Richard Gere, ovviamente), ma la paura delle nozze non è certo una finzione cinematografica.

Si chiama gamofobia, ed è appunto la paura di sposarsi.

Cos’è la gamofobia?

Parliamo proprio della paura irrazionale e incontrollabile del matrimonio, che ovviamente ha radici psicologiche che possono ricondurre a diverse cause, complice anche una certa idea stereotipata del matrimonio, sintetizzata dal famoso (e deleterio) modo di dire secondo cui questo è “la tomba dell’amore”.

Le cause della gamofobia

Parlando di una paura, è chiaro che la componente irrazionale sia fortissima, tuttavia si può cercare di risalire alle cause della gamofobia: prima di tutto il terrore per il matrimonio può essere legato proprio a quel falso mito secondo cui esso implichi l’accettazione di una vita di sacrifici, che porta la coppia a essere sempre più lontana e, molte volte, a separarsi.

In secondo luogo, la gamofobia può essere anche lo specchio di disagi più profondi, come la paura del cambiamento, visto che spesso sposarsi è visto come ufficializzare il passaggio all’età adulta. Ma ci possono essere anche difficoltà nell’entrare in intimità con un’altra persona, o nell’impegnarsi in una relazione seria, soprattutto se in passato si sono vissuti episodi o storie che hanno portato la persona a sviluppare delle profonde insicurezze nei rapporti interpersonali, facendo fatica a lasciarsi andare o a dare la propria fiducia a un/a partner.

La gamofobia può infine riflettere delle problematiche vere e proprie che sussistono all’interno della coppia e che spesso si ignorano o sottovalutano, sperando che il matrimonio risolva i dubbi e le perplessità: spesso si ha la sensazione di non stare con la persona giusta; in questo caso, posticipare costantemente l’evento non aiuterà certo a far sparire queste difficoltà, che devono soltanto essere affrontate con l’altra persona, discutendone insieme per capire se le strade insieme possono proseguire oppure no.

Come si “cura” la paura del matrimonio?

Ovviamente non ci sono terapie o medicine che possano “guarire” dalla gamofobia; è importante però rendersi conto di alcune cose: in primis, il matrimonio non è che l’ufficializzazione di un legame che dura, spesso da molto tempo. Il fatto di celebrarlo con una cerimonia e un ricevimento è diventato più che altro un’esigenza “culturale”, per rendere pubblica la propria unione di fronte a parenti e amici, ma questo non significa affatto che la relazione diventerà più soffocante o rigida.

Del resto, ogni rapporto duraturo e che voglia essere stabile comporta impegno e dedizione, oltre che responsabilità; davvero pensiamo che essere sposati/e sia diverso dall’essere fidanzati/e ma avere, ad esempio, un mutuo condiviso, delle spese da sostenere insieme, una casa, o dei figli?

Il matrimonio non è quindi che la formalizzazione di un impegno in realtà già esistente, che si può scegliere se fare o no, senza alcuna costrizione o obbligo. Chi non si sposa non significa certo che si ami di meno o abbia intenzione di essere meno serio e rispettoso nei confronti dell’altra persona, e allo stesso tempo non significa che chi si sposi arrivi a un punto in cui dovrà per forza separarsi.

Vero è che l’alta percentuale di divorzi mette un po’ di paura, ma il fallimento altrui non deve spaventare, perché ogni coppia è unica ed è assurdo pensare che ogni matrimonio finisca solo perché alcuni sono finiti.

Rispetto alle domande e ai dubbi riguardanti la propria coppia, però, uno specialista può senz’altro aiutare: rivolgersi a un terapista di coppia o a un consulente, se si hanno problemi che spesso non si ha il coraggio di confessare neppure al/la partner è molto importante, in primis per se stessi/e, e di conseguenza per capire se il rapporto che si sta vivendo è davvero quello che vogliamo o no. E questo, ancora una volta, indipendentemente dal matrimonio.

Infine, è importante ricordarsi che nessuna vita di coppia, da sposati o meno, è la fiaba che qualcuno a lungo ha cercato di farci credere: l’armonia perfetta e costante non esiste, e anche in questo non è certo il matrimonio ad accentuare liti, discussioni e difetti.

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