5 competenze trasferibili che rendono il tuo CV molto interessante

Rendere il proprio curriculum il più accattivante possibile non limitandosi a elencare i propri risultati accademici e le esperienze lavorative è, al giorno d'oggi, importantissimo. Per avere una marcia in più bisogna presentarsi con le proprie competenze trasferibili. Ma come farlo al meglio?

Imporsi nel mondo del lavoro diventa sempre più difficile, sia a causa di una sempre più alta specializzazione, sia per l’alto tasso di disoccupazione.

Lo sviluppo tecnologico, poi, inizia ad incidere pesantemente sul funzionamento del mondo del lavoro. Secondo un rapporto del Global Commission on the Future of Work, il 56% dei posti di lavoro sono a rischio per via dei progressi nel campo dell’automazione e circa il 50% delle aziende prevede una riduzione del personale entro il 2022.

In un clima del genere è necessario rendersi ‘appetibili’ per le aziende con le quali svolgiamo colloqui. Un’ottimo metodo risiede proprio nel modo in cui decidiamo di compilare il nostro CV e in nostro soccorso giungono le competenze trasferibili.

Competenze trasferibili: cosa sono?

L’adattabilità è un concetto fondamentale per rendere il proprio profilo interessante. Questo è vero soprattutto quando ci affacciamo a un ambito lavorativo del tutto nuovo. Proprio in casi del genere, quando l’esperienza non è dalla nostra, è necessario mettere in campo tutta una serie di competenze trasversali che possono essere applicate a diversi settori: le competenze trasferibili.

Si tratta di skills che non mettono in luce tanto le nostre competenze specifiche acquisite, quanto più la nostra flessibilità. Sono sicuramente legate alla nostra esperienza e al nostro vissuto, ma non al percorso accademico che abbiamo intrapreso.

Potremmo definire le competenze trasferibili come una combinazione dinamica di attitudini di diverso genere di tipo cognitivo, pratico e intellettuale. Possederle ci rende molto più competitivi, e anche se spesso vengono sottovalutate, e a parità di esperienze lavorative e accademiche possono realmente fare la differenza tra candidati.

Quali sono le competenze trasferibili?

Quando parliamo di questo tipo di competenze ci addentriamo, in realtà, in un terreno molto vasto. Quelle che vengono generalmente chiamate soft skills sono molteplici e alcune di queste possono essere più o meno utili a seconda del contesto lavorativo cui ci si affaccia. Ci sono, però, un certo numero di competenze, legate prevalentemente alle relazioni interpersonali che si intessono sul posto di lavoro, e che risultano fondamentali in praticamente qualunque contesto.

Dal rapporto Global Talent Trends, stilato nel 2019 da LinkedIn, emerge che le aziende in un candidato ricercano prevalentemente 5 competenze trasferibili:

  • problem solving e la capacità di mettere in gioco la propria creatività;
  • capacità di lavorare in team e cooperare per il raggiungimento di obiettivi;
  • adattabilità alle diverse circostanze e resistenza alla pressione;
  • gestione del tempo e abilità nell’organizzarsi per il conseguimento degli obiettivi;
  • abilità di persuasione per orientare le scelte degli stakeholders.

A queste, ovviamente, bisogna aggiungere altre capacità comunicative, di scrittura, di attenzione al cliente, di risoluzione del conflitto ecc. che hanno comunque una notevole importanza nel giusto contesto.

Come sfruttare le competenze trasferibili nel CV e sul lavoro

Raccolte queste informazioni, è fondamentale farne buon uso. È essenziale mettere in evidenza le proprie competenze trasferibili al giorno d’oggi è un ottimo strumento per farlo è il proprio curriculum vitae.

Il modo migliore per rendersi interessanti, però, non è mai elencare le proprie skills in maniera sterile, ma sempre argomentare. Fornire il maggior numero di dettagli possibili coerentemente con lo strumento col quale ci si sta presentando. Si può, quindi, fornire una panoramica delle proprie competenze sia in una sezione apposita del proprio CV, sia collegandole alle esperienze maturate in modo da riuscire ad argomentare il più possibile e non limitarsi ad elencare, ma provando a dimostrare le proprie competenze.

Anche la lettera motivazionale può essere un ottimo modo per evidenziare le proprie competenze in fase di candidatura. Sostenere con esempi relativi alla propria carriera professionale, scendendo maggiormente nel dettaglio rispetto al curriculum, è un utile strumento per offrire un maggior numero di informazioni ai recruiter.

Ma il luogo dove è probabile che verranno realmente testate le informazioni relative alle competenze trasferibili è il colloquio di lavoro. Molto spesso attraverso delle domande specifiche si cerca di comprendere come il candidato potrebbe comportarsi in determinate circostanze. Per questo è importante non mentire mai durante la compilazione del CV e non sottovalutare le competenze trasferibili, inserendole a cuor leggero senza un riscontro oggettivo nella realtà.

Queste skills, infatti, vanno oltre preparazione accademica e le specifiche competenze lavorative; si tratta di risorse preziosissime per molteplici occupazioni e anche (o soprattutto) nel caso in cui si voglia cambiare la propria carriera.

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