"No contact": la strategia per uscire da una relazione che fa male. Funziona?

Uscire da una relazione che fa stare male interrompendo ogni contatto funziona? In alcuni casi è la soluzione migliore per ritrovare la serenità ed evitare sofferenze future. Scopriamo come e quando si applica la tecnica del no contact.

Relazioni tossiche, partner narcisistici, amici opprimenti, sono tutti motivi che possono peggiorare anche di molto la vita e la salute. Lo stress provato dalle vittime di relazioni e atteggiamenti abusivi e oppressivi non è indifferente, e necessita di una soluzione. Una delle armi di difesa di chi subisce abuso psicologico è il “no contact”, ovvero il principio del nessun contatto.

Si tratta di interrompere completamente i contatti con la persona da cui si vuole una pausa. Questa pratica offre dei benefici, specialmente alla persona che sceglie di praticarla, per ritrovare se stessa e avere spazio per riflettere. Ma comporta anche delle limitazioni e dei problemi. Vediamo meglio di cosa si tratta e quando viene utilizzato il no contact.

Cos’è il no contact?

Il principio del no contact, o del nessun contatto, è una pratica studiata anche in psicologia, poiché in determinate situazioni può essere di grande aiuto. Si tratta di prendere le distanze in maniera ponderata da una persona che ci fa soffrire, o che ci opprime. In psicologia è definito una tecnica di auto-difesa, o auto-protezione da parte delle vittime di abuso affettivo, ma anche per le coppie che vogliono prendersi una pausa per capire quale sia la scelta migliore per il futuro di entrambi i partner.

Per farlo, è necessario cessare tutti i tipi di comunicazione con l’altra persona, prima di tutto non ci si deve più incontrare e vedersi. Ma anche smettere lo scambio di telefonate, sms, mail e interazioni sui social network. Chiaramente, questa tecnica viene effettuata tenendo conto delle situazioni e dei limiti possibili. Esistono condizioni nelle quali è impossibile interrompere completamente le interazioni, come nel caso di figli in comune, o se si lavora con l’altra persona.

In ogni caso, bisogna comprendere che l’interruzione della relazione deve essere prima di tutto mentale. Se ci si convince di non voler sapere più nulla della vita dell’altro, non pensarci più e concentrarsi su se stessi, anche le comunicazioni strettamente necessarie risultano un contatto burocratico, non affettivo.

È importante, per la buona riuscita del no contact, avere un aiuto, che sia di una persona vicina o meglio ancora di uno psicologo, che può indicare innanzitutto se questa tecnica è la migliore per risolvere il problema, e la strada più giusta da imboccare.

No contact: quando viene utilizzato

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Fonte: Web

Il comportamento del no contact è consigliato a chi vuole uscire da una relazione, spesso amorosa, ma anche di amicizia o con un famigliare, che fa stare male. Esistono più tipologie di relazioni tossiche, in particolare si ritrovano quando una delle due persone soffre di narcisismo o è un manipolatore affettivo. In generale insomma, qualsiasi tipo di rapporto nel quale una persona subisce abusi di tipo emotivo, anche involontari, ma che accumulati nel tempo, portano a una situazione di estrema sofferenza.

Relazione nociva e dipendenza affettiva

La situazione più comune nella quale i professionisti consigliano di provare la tecnica del no contact è quando ci si trova all’interno di una relazione tossica. In questi casi si instaura molto spesso una dipendenza affettiva, che spinge ad attaccarsi in modo anche morboso e testardo all’altro, sperando di cambiare le cose con la vicinanza. In realtà questo metodo nella maggior parte dei casi non fa altro che peggiorare le cose.

Il no contact quindi pare funzionare per allontanare un partner narcisista, che riversa tutti i suoi problemi sulla vittima, o ancora quando l’altro è un manipolatore affettivo. In questi casi, la relazione è fatta di un’alternanza di momenti particolarmente brutti e spiacevoli a momenti estremamente belli e felici.

È proprio questa altalena di emozioni forti che spinge a non voler abbandonare la relazione. Tuttavia, la tranquillità emotiva si ritrova solamente con la coerenza e la costanza che questo tipo di relazioni non riescono a dare. Separarsi drasticamente può aiutare molto a comprendere questo concetto importante: superare la mancanza dei momenti felici per liberarsi dallo stress e dalla sofferenza dei momenti infelici.

Famigliare tossico, abusivo

Esistono non solo partner in amore, ma anche famigliari con cui si instaura una relazione tossica. Ad esempio genitori abusivi, che pesano in qualche modo, anche involontario, sui figli. I genitori sono una delle prime forme di autorità da cui un figlio vuole validazione. Se un genitore è narcisistico o anaffettivo, si scatena nel figlio la volontà di avere l’approvazione, un bisogno emotivo che è naturale, ma che probabilmente non verrà mai esaudito.

Risulta sicuramente una delle cose più difficili da fare, sia emotivamente che logisticamente, ma interrompere i contatti con un padre o una madre che non dà felicità può essere l’unica soluzione per comprendere le proprie capacità senza bisogno del loro consenso.

Coppia che non sa se separarsi

Non sempre la decisione viene presa da una persona solamente, ma può essere anche una scelta fatta da entrambi i partner. Accade specialmente quando una coppia si trova in una situazione difficile e confusa. I partner possono decidere di comune accordo di applicare il principio del no contact, ma non pensando alla reazione dell’altro. Per funzionare, deve servire infatti sempre a far ritrovare se stessi, far capire cosa si è fatto di giusto ma anche gli errori e i limiti personali.

È una situazione più complicata, perché è raro che due persone siano d’accordo e si trovino sulla stessa lunghezza d’onda quando si tratta di scegliere se chiudere o meno una storia. Anche le reazioni sono diverse: c’è chi trova giovamento dalla separazione forzata, e chi invece ha bisogno di un confronto continuo. Quando però si riesce a provare la tecnica del no contact, entrambe le parti possono davvero comprendere meglio cosa vogliono, invece di attaccarsi sempre di più per cercare di cambiare le cose insieme.

Amico opprimente

Non solo in amore, ma anche tra amici, ci può essere bisogno di prendersi il proprio spazio. Si può infatti avere un amico troppo opprimente, narcisistico, manipolatore, che arriva a peggiorare molto negativamente la vita. Lo stress emotivo che una persona così può portare a chi la subisce è davvero alto. Scegliere di salvaguardare se stessi è la decisione migliore in questi casi.

Applicare il no contact con un amico può risultare altrettanto difficile che in una separazione di coppia, poiché entrano in gioco fattori simili. Come luoghi frequentati insieme, amicizie e conoscenze in comune, ricordi che possono risalire anche a molti anni prima. Insomma, il no contact non è semplice in nessun caso, ma è importante per riconoscere di cosa si ha veramente bisogno e ritrovare serenità con se stessi e successivamente con l’altro.

Andare avanti

Il metodo del contatto zero si adatta anche alle situazioni nelle quali è terminata una relazione, per qualsiasi motivo, e si vogliono prendere le distanze dal proprio ex. Si può fare semplicemente per andare avanti, senza lasciare che nulla ci riporti indietro o ci faccia rimpiangere la scelta.

Se infatti una persona prende la decisione di troncare un rapporto, ci ha riflettuto bene e pensa che sia la cosa migliore per stare bene, è giusto che voglia interrompere completamente le interazioni con una persona da cui ci si vuole disintossicare per ricominciare la propria vita da capo.

Non dev’essere per sempre, se quella persona non era cattiva ma solamente non quella giusta, dopo un po’ di tempo, una volta ripresa in mano la propria vita e ritrovata la serenità, si possono riprendere i contatti in maniera più distaccata e civile possibile.

I benefici del no contact

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Fonte: Web

La tecnica del no contact può rivelarsi quindi molto utile e talvolta pare la soluzione migliore per uscire da relazioni che fanno stare male. I benefici del no contact infatti sono molteplici, ma affinché una persona possa goderne a pieno, deve funzionare. Per funzionare devono cessare assolutamente tutte le comunicazioni intese come:

  • telefonate;
  • sms;
  • messaggi su Whatsapp e altre app di chat;
  • interazioni sui social network, con messaggi, like, visite al profilo, creazione di account falsi per seguire l’altro;
  • email;
  • contatti con la famiglia dell’altro;
  • luoghi conosciuti per essere frequentati dall’altra persona, con lo scopo anche involontario di incontrarla;
  • contatti con gli amici dell’altro.

Una volta applicato in modo completo il no contact, i benefici che si ottengono si possono riassumere nel seguente modo.

1. Ritrovare se stessi

Prendere le distanze da una persona che fa stare male o con cui si sta male aiuta molto a riflettere sulla situazione e su se stessi. La relazione infatti può risultare nociva, sbagliata o confusa, sia per i comportamenti dell’altra persona, ma anche per motivi interni all’individuo stesso. Che può, grazie alla lontananza, porsi delle domande importanti per capire cosa c’è che non funziona e ritrovare se stessi.

2. Riprendere il controllo

La distanza aiuta anche ad assumere una prospettiva più obiettiva, cosa impossibile da fare quando ci si trova al centro di una relazione. E questo serve a riprendere il controllo della propria vita, un senso di libertà e sicurezza venuto a mancare nel rapporto.

3. Comprendere i propri errori e limiti

La riflessione conduce a porsi delle domande fondamentali per comprendere cosa c’è che non va, qual è la fonte dell’infelicità. Per farlo è necessario non pensare alle conseguenze del no contact sull’altra persona, se la sta facendo soffrire, se viene punita abbastanza. Ma solamente su qual è il problema dentro di noi: “perché accetto di stare con una persona che mi fa stare male?”, “perché non riesco a uscire da questa situazione?”, “come posso mettere me stessa al primo posto?”.

4. Aumentare l’autostima

Un lavoro di questo genere porta a un principale beneficio, ovvero l’aumento della sicurezza e dell’autostima. L’autostima è un aspetto importante, ma che può essere anche fragile: approfittare di una persona con poca autostima o insicura che ha bisogno della validazione continua dell’altro è l’obiettivo principale di un manipolatore o un narcisista, che necessita invece di avere il controllo.

Riacquistare la propria sicurezza è fondamentale se si vuole riprendere in mano la vita, e il no contact aiuta, con la giusta prospettiva e anche con l’aiuto di una persona vicina o di un professionista, ad accrescere la propria autostima. Una volta acquisita, sarà molto più difficile cadere in nuove relazioni nocive, e se succede, si ha più forza per uscirne prima che sia troppo tardi.

5. Eliminare fonte di stress

Lo stress è un killer silenzioso che causa molteplici conseguenze negative per la salute di corpo e psiche. Quando una persona vuole iniziare a stare meglio, una delle prime cose che deve fare è comprendere cos’è che porta maggiore stress psicologico ed emotivo, ed eliminare, nel possibile, tutte le fonti. Il no contact aiuta ad allontanare la persona o la situazione che crea stress inutile, che non porta a nulla di positivo nella vita, ma anche, la peggiora solamente.

6. Evitare sofferenze future

Come abbiamo detto in precedenza, il no contact funge principalmente come arma di auto-difesa contro le persone che ci fanno soffrire. Gli abusi emotivi perpetrati vengono così cessati improvvisamente, in modo da evitare anche sofferenze future. Credere di poter cambiare le persone dopo che si è provato di tutto, non è positivo, e non si uscirà mai dalla situazione. Certe volte, l’unico modo per far sì che in futuro una persona non possa più farci male è sparire, anche solo per il periodo necessario a riprendere in mano la nostra vita.

No contact: problemi e limiti

Essendo una pratica che non ha fondamenti scientifici, il no contact può funzionare dal punto di vista empirico, se si seguono le regole principali. Tuttavia, presenta sicuramente qualche limite, perché si tratta dei sentimenti e delle relazioni emotive tra più persone. Innanzitutto, è importante comprendere che il cambiamento non avviene immediatamente, ma ha bisogno di diverso tempo, nel quale la persona arriva, attraverso un percorso e un lavoro su se stessa, a non avere più bisogno dell’altro e a stare bene.

Capire quando e se il periodo di no contact può finire è la parte più difficile, e cambia a seconda dei casi. Un ulteriore problema della pratica è l’intenzione con cui viene applicata e la possibilità di ricaduta. Spesso le persone usano questo sistema per riconquistare un ex, punire l’altro, o come modo per far sentire la propria mancanza. Ma lo scopo, come abbiamo visto, non deve essere questo.

Inoltre, se nella teoria le regole sembrano chiare, mettere in pratica il no contact non è facile. La persona spesso pensa di essere cattiva, di sbagliare, di avere reazioni esagerate. E questo la può spingere a ritornare sui propri passi e non valutare la situazione nel modo corretto. È proprio per via di questi limiti che è fortemente consigliato rivolgersi a un professionista prima di intraprendere il percorso del contatto zero.

No contact e ghosting

Quando si parla di sparire completamente, non permettendo nessuna possibilità di contatto a una persona, si parla spesso di ghosting. Questa pratica, al contrario del no contact, è principalmente negativa e può portare conseguenze notevoli. La fondamentale differenza tra ghosting e no contact è lo scopo dell’azione di scomparire. L’obiettivo di chi pratica ghosting è quello di allontanarsi da una persona senza fornire alcuna spiegazione, spesso per timore del confronto o semplicemente per mancanza di coraggio.

Il no contact invece, come abbiamo visto, nasce per proteggersi, come difesa da futuri abusi e oppressioni. Il risultato per chi subisce no contact o ghosting può essere simile, ma è l’intenzione di chi li pratica che cambia. Infatti, è più probabile che si senta fortemente abbandonata, umiliata e disorientata una vittima di ghosting, che non riceve spiegazioni e alcun preavviso. I sentimenti di rifiuto e tradimento che si provano, possono provocare anche conseguenze più gravi.

Chi arriva invece a dover scegliere di interrompere ogni comunicazione con qualcuno per stare meglio, probabilmente ha avuto modo in passato di provare altri metodi, prima di prendere una decisione così drastica. Probabilmente quindi, nonostante le spiegazioni e i tentativi di migliorare la situazione, il partner o l’amico opprimente non ha cambiato atteggiamento. Altre volte addirittura, come abbiamo visto, la scelta di cessare le interazioni avviene di comune accordo tra le due parti ed è quindi una decisione meno improvvisa e ponderata.

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