La situazione della donna nei paesi occidentali, quelli industrializzati, quelli economicamente più avanzati non è delle più rosee, figuratevi se vivete in un paese estremamente povero, sottosviluppato e dove il reddito pro capite è poco superiore ai 200 dollari.

Per questo motivo, come in molti Paesi del mondo, anche in Nepal la situazione della donna è particolarmente difficile. Sebbene la Costituzione del 1990 (anno in cui viene redatta per la prima volta), stabilisce l’uguaglianza tra uomini e donne e la non discriminazione, ci sono ancora in vigore delle leggi, delle consuetudini e dei comportamenti nei confronti delle donne assolutamente discriminatori. E’ un Paese che è ancora molto legato alla tradizione, la quale prevede una struttura patriarcale, e che mette la donna in una condizione di inferiorità.

La donna può essere ripudiata dal marito perchè malata o perchè non ha dato alla luce figli maschi, la legge allora prevede che l’uomo possa sposarsi con un’altra donna.

Lo stupro viene di norma considerato una colpa della donna e quindi, la vittima, dopo la violenza, non è più accettata dalla famiglia. Lo stupratore invece può decidere discrezionalmente se prendere in moglie la donna oppure abbandonarla a sè stessa; non stupitevi quindi se lo stupro non è considerato reato.timthumb

Anche la violenza domestica non è tutelata dalla legge e ovviamente non sono rari i casi in cui i mariti picchiano e violentano le mogli, da delle stime risulterebbe che più del 73% delle donne subisce violenza all’interno delle mura domestiche.

L’idea che la donna è inferiore all’uomo è molto radicata nella cultura del Nepal (anche perchè solo un figlio maschio può garantire l’accesso al paradiso ai suoi genitori) e quindi il matrimonio rende una donna di proprietà del marito e della sua famiglia. Ma anche nel momento in cui una donna diventa vedova la sua situazione non migliora, infatti a quel punto viene considerata una portatrice di sventure e per questo perseguitata. Non di rado le vedove vengono picchiate dagli abitanti del villaggio e sottoposte alle più atroci torture.

È cosa risaputa che in molti Paesi del mondo quando nasce una bambina è un motivo di dispiacere per la famiglia, ma cosa succede se nasce una figlia femmina e per di più disabile? Esse ricoprono il gradino più basso dell’esistenza umana. Vengono chiuse in casa, diventano un peso insopportabile e siccome la condizione di povertà non permette l’abbondanza di cibo molte bambine con problemi fisici o mentali muoiono per denutrizione. Queste povere creature se riescono a sopravvivere alla mancanza di cibo devono sopportare anche i maltrattamenti, e la loro famiglie con loro. Questo è dovuto al fatto che le due religioni principali del Nepal sono l’induismo e il buddismo, entrambe prevedono la reincarnazione e il karma, per questo motivo se una persona rinasce con delle diversità è per colpa del suo cattivo karma, il che significa che nella vita precedente ha fatto qualcosa di malvagio, è considerato un mostro e per questo deve scontare la sua colpa.

Sembra incredibile, ma il Nepal è uno dei pochissimi Paesi al mondo in cui l’aspettativa di vita delle donne è inferiore a quella degli uomini. Infatti la popolazione femminile non ha diritto alle cure mediche, neanche quando è neonata o in gravidanza, e al cibo. E’ normale che nelle famiglie le donne mangino, se ci sono, gli avanzi lasciati dal marito, dai fratelli e dai figli maschi.

sposa bambina nepalFacile da credere invece è come le bambine vengano vendute e costrette a prostituirsi per sopravvivere in cambio di pochi euro se ovvemente la famiglai d’origine non è riuscita a dare la figlia in sposa prima che abbia la sua prima mestruazione. Stime non ufficiali sostengono che ogni anno dalle 5.000 alle 7.000 bambine vengano portate dal Nepal ai bordelli indiani. Ovviamente vengono trattate come schiave, lavorano dalle 10 alle 16 ore al giorno, in condizioni igieniche inesistenti, arrivando ad avere anche più di 40 clienti al giorno e il tutto per ripagare le spese di vitto e alloggio al proprietario del bordello. Tutte le spese sono a carico della prostituta, per questo motivo i preservativi non vengono mai usati. Le conseguenze sono abbastanza ovvie. Se una donna rimane incinta viene costretta ad abortire, aumentando il debito con il suo “protettore” per le spese mediche. Se invece si ammala di AIDS vengono abbandonate a loro stesse.

Per chi cerca di ribellarsi invece sono stati creati dei quartieri per “domare” le ragazze. In questi luoghi vengono sottoposte a torture e violenze sia psicologiche che fisiche finchè la sventurata non riprende la retta via, o meglio finchè non decidono di tornare a lavorare nel bordello.

Purtroppo le difficili condizioni economiche, l’analfabetismo, la tradizione fortemente radicata e la mancanza di leggi severe che puniscono tutti questi abusi e discriminazioni fanno viveve la donna nepalese in una condizione di inferiorità e di sofferenza.

Possiamo (purtroppo) dire con tutta tranquillità che neanche il Nepal è un paese per donne!

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