Fare violenza sulle donne non solo provoca danni morali, fisici e psicologici alla vittima, ma danneggia anche l’economia del nostro Paese. A dirlo è l’Eige, European Institute for Gender Equality, in un rapporto presentato l’8 settembre a Roma durante una conferenza, il cui tema era l’uguaglianza di genere.

All’Italia in particolare la violenza sulle donne costa 26 miliardi di euro ogni anno. Questi 26 miliardi di euro derivano dalla somma di perdita di produzione economica, maggior utilizzo di servizi e costi personali. Il costo complessivo stimato per i 28 Paesi dell’Unione Europea è pari a 226 miliardi di euro.

Secondo questo rapporto, la metà della spesa annua, cioè 13 miliardi circa, deriva dalla violenza procurata dal partner della donna, ovvero da una persona conosciuta dalla vittima, di cui si fida con cui condivide la quotidianità.

Un ulteriore dato allarmante è che il 27% delle italiane che ha subito violenza dal partner continua il rapporto e sempre il 27% delle donne italiane che ha subito violenza fisica o sessuale, l’ha subita dall’età di 15 anni. Mentre il 15% delle donne italiane che ha subito violenze nell’ultimo anno (2% in più rispetto alla media europea) non ha denunciato l’accaduto.

Sempre da questo rapporto si estraggono i dati riguardanti le conseguenze della violenza sulla salute della vittima e la frequenza di tale violenza: su una scala che va da 1 a 100 in Italia il punteggio rispettivamente è pari 46,6 e a 17,9. Solo questi due dati insieme potrebbero essere sufficienti a giustificare il costo di 26 miliardi di euro allo Stato italiano.

Ovviamente i dati presi in considerazione non si limitano alla mera violenza fisica, fra essi compaiono violenze psicologiche, stalking e molestie sessuali. Le conseguenze non intaccano solo la salute fisica, ma anche la salute mentale; la produzione economica può diminuire anche a causa di violenza psicologica, come l’utilizzo dei servizi e i costi personali che invece aumentano. La violenza sulle donne non si limita a uno schiaffo.

 

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