Ancora una volta, la notizia di donne calpestate dei loro diritti di esseri umani fa il giro del mondo. Nelle ultime ore le maggiori testate giornalistiche mondiali – e in seguito anche Youtube – stanno diffondendo un video nel quale viene mostrata una sterilizzazione di massa in India: in un giorno, più di 100 donne hanno subito questa orrenda pratica medica. Oltre ad aver superato il limite legale giornaliero di tale procedura – che sarebbe di 25 casi al giorno – ciò che sconvolge è che queste donne siano state abbandonate fuori all’ospedale, su semplici teloni di stoffa, ancora sotto effetto di anestesia e quindi subito dopo l’operazione, senza alcuna assistenza post-operatoria necessaria in questi casi.

L’ospedale responsabile di tutto questo, nel distretto di Malda nel Bengala occidentale, avrebbe giustificato la necessità di “dimettere” subito le donne a causa di mancanza di posti all’interno della struttura. Altra domanda: quanti medici hanno partecipato a questa procedura medica? Secondo alcune fonti, solo 2: due medici che in un giorno avrebbero praticato più di 100 sterilizzazioni. L’impressione è che queste donne siano state trattate come “carne da macello”, senza alcun rispetto. Il capo del distretto di salute, ha avviato un’indagine e la Commissione nazionale per i diritti umani sta studiando l’incidente.

Le autorità dell’India incoraggiano la pratica della sterilizzazione per avere un maggiore controllo sulla nascita. Conoscendo quanto sia difficile la vita per le donne in India, non è difficile immaginare come tale pratica sia incoraggiata e quanto loro abbiano diritto ad una scelta! Inoltre, la totale mancanza di igiene e l’assenza di adeguate cure postoperatorie, rendono questa pratica una vera e propria offesa nei confronti delle donne.

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