Partiamo dall’inizio, raccontandovi la vicenda che sta facendo discutere molto, soprattutto nelle scuole.

È successo a Reggio Emilia. Un insegnante di religione avrebbe ripreso davanti a tutta la classe un’alunna di terza media per essersi fatta il segno della croce durante il passaggio di un’ambulanza.
L’insegnante ha sottolineato come quel gesto poteva urtare la sensibilità degli alunni non credenti, o di quelli appartenenti ad altri credi, e le ha consigliato di limitarsi a toccare ferro in caso fosse successo di nuovo.

Non è una novità che segni della croce e crocifissi siano ormai demonizzati dalla nostra società, ma questa volta il fatto che ha scatenato doppiamente la polemica è che a redarguire la ragazza sia stato proprio l’insegnante di religione.
Forse l’uomo, impreparato, aveva il timore che qualche altro ragazzo potesse ribellarsi alla sua omissione e creare l’ennesimo polverone sulla laicità dello stato, ma questo non può giustificarlo.

Il perchè il segno della croce possa offendere proprio non me lo so spiegare. E parlo da agnostica. Se una bambina di 14 anni, età in cui solitamente pensano più a passarsi il mascara 15 volte al giorno e scattarsi fotografie per i social, decide in segno di rispetto di farsi il segno della croce, non vedo quale sia il problema e chi mai dovrebbe sentirsi offeso.

Offende di più la frase “limitati a toccare ferro”, quello non è un segno di rispetto verso le persone coinvolte ed è un insegnamento stupido, che istiga ad essere superstiziosi.

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