La classifica dei Paesi in cui le donne vivono meglio è stata stilata dal settimanale americano Newsweek tenendo conto di cinque criteri: salute (tasso di mortalità in gravidanza o durante il parto, legalizzazione dell’aborto,..), educazione (parità di condizioni per l’accesso all’istruzione tra maschi e femmine), giustizia (leggi che promuovono le pari opportunità e tutelano la donna) ed infine politico (numero di quote rosa che ricoprono cariche istituzionali).

La ricerca è stata effettuata tenendo conto di dati forniti dall’ONU e da altre organizzazioni internazionali che si occupano di monitorare la condizione della donna nel mondo.

newsweekNel 2012 (ultimo anno in cui è stata stilata questa classifica) l’Italia si piazzava all’80° posto, risultato peggiore rispetto all’anno precedente che la vedeva al 74°. A riconfermarsi il paese migliore invece è l’Islanda grazie a leggi che tutelano la donna in ogni campo, dalla sanità all’alto tasso di educazione; inoltre questo paese dà possibilità di carriera e non le discrimina in campo politico. Segue a ruota la Svezia, che ha totalizzato il miglior punteggio in educazione e salute e a seguire il Canada, che sebbene abbia qualche difetto nella rappresentanza in Parlamento, ottiene il primato in giustizia.

Nelle prime dieci posizioni della classifica ci sono tutti i paesi del Nord Europa: Islanda, Svezia, Danimarca e Finlandia. Ma perchè questi Stati sono “paesi per donne”?

In Svezia ciascun genitore riceve 16 mesi di congedo retribuito dopo la nascita del figlio/a. Questa iniziativa ha aumentato notevolmente il tasso di fertilità delle donne e ha anche creato una maggiore responsabilità negli uomini. Inoltre quando un figlio è malato un genitore può rimanere a casa ad accudirlo a carico dello Stato. Ovviamente una donna che decide di metter su famiglia non è in alcun modo discriminata a livello lavorativo e nel concorrere a posizioni manageriali.

La Danimarca invece si classifica al quarto posto del World Economic Forum per quanto riguarda il tasso di partecipazione politica delle donne: ben il 42% della rappresentanza politica è composta da quote rosa, e per quanto è il paese con il numero più elevato di parlamentari donne.

La Finlandia ha iniziato la sua campagna a favore delle donne già nel 1906, quando fu la prima nazione al mondo a concedere alle donne il diritto al voto e la possibilità di intraprendere la carriera politica; ad oggi infatti è il paese che possiede la maggiore quota di rappresentazione politica femminile: il 62%. Anche a livello di accesso all’istruzione la Finlandia è anni luce davanti a tanti paesi al mondo: già nel 1901 le donne, in questo stato, potevano studiare all’università potendo contare sulle stesse condizioni degli uomini. Insomma un paese dove la parità tra i sessi non è solo sulla carta.

Come detto prima è l’Islanda il miglior paese al mondo in cui una donna dovrebbe vivere, e le motivazioni sono tante: in primo luogo per quanto riguarda la tutela della maternità, con lunghi periodi di congedo parentale per entrambi i genitori eliminando così una delle maggiori discriminazioni in fase di assunzione, ma anche per quanto riguarda i costi. Solo per fare un esempio un asilo nido, che accoglie il bambino per 8 ore al giorno, costa 80 euro a una madre single e 135 euro per le coppie. Anche a livello politico la figura della donna è molto tutelata: nel 2013 è entrata in vigore una legge che obbliga le aziende ad avere nei loro consigli d’amministrazione almeno il 40% della donne, inoltre il governo ha dichiarato reato la prostituzione e ha vietato la presenza di strip club. Per far fronte alla violenza domestica si è deciso che chi commette un abuso deve lasciare immediatamente la casa in cui abita.

Sono di certo degli stati da cui prendere spunto per migliorare la situazione, soprattutto italiana, in materia di pari opportunità!

 

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