Quando si parla di moda, siamo portati a pensare solo ai grandi nomi che sfilano immancabilmente sulle passerelle delle Fashion Week più gettonate. Se le firme d’eccellenza rimangono le stelle polari della moda, però, è nelle collezioni degli stilisti emergenti che si trovano spesso le proposte più innovative, a volte rivoluzionarie, che sono destinate a influenzare il mondo della moda, per sempre o solo per una stagione.

Ma quali sono i e le fashion designer in ascesa che potrebbero diventare le prossime grandi firme dell’haute couture o del prêt-à-porter? Oggi ve ne presentiamo 7 da seguire questo autunno, quelli che secondo noi e gli esperti del settore – Vogue in primis – conquisteranno le passerelle e i riflettori più ambiti.

I 7 stilisti emergenti più promettenti da seguire

1. Tia Adeola

Teni “Tia” Adeola, nata in Nigeria, cresciuta a Londra, oggi vive a New York City. Le ultime tre collezioni della sua omonima etichetta – lanciata nel 2017 quando era solo una studentessa del Parsons School of Design – sono state rilanciate da Vogue.

Conosciuta e apprezzata da artiste del calibro di Sza, Gigi Hadid e Cara Delevingne per la sua estetica ultra femminile, in ottobre ha presentato la sua collezione in Nigeria, la sua terra natale, durante la Lagos Fashion Week.

2. Abigail Ajobi

Di origini nigeriane ma cresciuta a Londra è anche Abigail Ajobi, una stilista emergente che ha portato la sua collezione sulle passerelle della London Fashion Week.

Tra capi in pelle sostenibile provenienti dalla Nigeria e denim deadstock, “Continuing The Love Story” è la sua ultima produzione, un inno alla storia d’amore dei suoi genitori, consumata tra Lagos e Londra. Cresciuta in un mix di culture, ha basato molti dei suoi temi su cultura e razza, con un occhio sempre attento alla sostenibilità dei capi.

3. Weinsanto

Emergente sì, ma con un background di tutto rispetto. Dopo aver studiato danza alla John Cranko Schule di Stuttgard, Victor Weinsanto ha capito di voler fare il designer e, dopo gli studi, ha lavorato per Y/Project, Jean Paul Gaultier e Chloé.

Ispirato dagli spettacoli di intrattenimento dal vivo e dal mondo dell’arte, questo stilista parigino emergente è apprezzato per la sua capacità di fondere riferimenti alla cultura queer con silhouette iperfemminili.

4. Masha Popova

Londra si conferma la patria adottiva di molti stilisti emergenti: anche Masha Popova, nata in Ucraina ma residente a Londra, sarà presente per la prima volta nel programma della moda londinese della prossima stagione, con i suoi capi – particolarmente quelli in denim – che, dice Vogue, sono «l’epitome dell’estetica Y2K cool-girl».

5. Karoline Vitto

Dall’Europa al Sudamerica per conoscere Karoline Vitto, una fashion designer emergente brasiliana che ha sviluppato la sua ultima collezione sotto l’incubatore di talenti Fashion East.

Dai primi esperimenti quando era una studentessa, i suoi capi riflettono il rapporto tra corpo e abbigliamento, evidenziando anche grazie a strutture metalliche le parti del corpo “malviste”.

Oggi, Vitto continua a creare capi – da top all’americana con alamari e dettagli in metallo, ad abiti a vista e pantaloni con tagli estremi sui fianchi – pensati per far riflettere sul rapporto corpo-abiti.

6. Paolo Carzana

Torniamo a Londra, dove questo stilista emergente propone le sue “creazioni ultraterrene” in cui si fondono natura, fantasia e artigianato.

Realizzate interamente a mano utilizzando materiali plant-based, riciclati e biologici le sue creazioni danno vita con delicatezza estrema a mondi fantastici: la sua ultima collezione Strength and Fragility è un’ode alle mitologie delle fate gallesi.

7. Elena Velez

Celebrata per il suo approccio senza fronzoli alla femminilità in passerella, questa stagione Elena Velez – destinataria del CFDA Vogue Fashion Fund Award – ha portato in passerella una «mostra urlante di isteria femminile», un’esplorazione della disumanizzazione dei corpi delle donne.

Valez non è solo una delle più promettenti stiliste emergenti, ma collabora con artisti di nicchia e non convenzionali, dando loro modi e spazi per “irrompere” nel settore.

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