*** Aggiornamento del 26 gennaio 2022 ***

Veronica Pivetti ha scritto delle parole bellissime su La Stampa per incoraggiare le adozioni in favore delle persone single.

Non sono una madre. Non potrò più esserlo, ma non sono nemmeno una ‘bandiera’, né la portavoce di ciò che significa ‘non essere madre’ – scrive l’attrice – Non voglio ridurre un passaggio fondamentale della vita ad un cliché, uno stereotipo. O a una categoria.

Essere madre ha così tanto a che fare con il nostro vissuto.

Pivetti, forse per la prima volta, si lascia andare anche a una sorta di “confessione” molto intima sulla mancata maternità:

Tutta la verità? Ci ho provato ad avere un figlio, ma non è venuto. Poi non ho più avuto un marito con cui fare un figlio. Dopo il marito, non ho mai più avuto un compagno con cui io volessi fare un figlio. Molte altre non si pongono questo problema e affrontano da sole la maternità. Le ammiro ma, semplicemente, non sono stata una di queste.

Infine, il nodo centrale della sua lettera, quello riguardante l’apertura delle adozioni alle persone single.

C’è un’altra cosa che vorrei dire. Riguarda una moltitudine di bambini, anche piccolissimi, che aspettano soltanto l’amore di un genitore. Sì, sì, anche di uno solo. Magari proprio di quella ‘non madre’ che non ha trovato il compagno giusto ma che è nata per essere madre e che lo desidera da sempre. Che sarebbe felice di avere una famiglia. Ho visto un video dove una leonessa scorta un cucciolo di gnu fino al suo branco. L’istinto materno prevale sull’istinto predatorio. È la più bella dimostrazione di adozione che si possa immaginare. E allora, mi domando, perché questo Paese che dà, giustamente, tanta importanza ai bambini, non permette a tante potenziali madri di fare come quella leonessa?

*** Articolo originale ***

Chi ha detto che la vita di una donna finisce con la menopausa?

Per fortuna sempre più cinquantenni stanno ampiamente smentendo le teorie di chi ancora considera il giro di boa del mezzo secolo come l’inizio del declino femminile; e se attrici del calibro di Monica Bellucci dichiarano di volersi tenere strette le proprie rughe, un po’ come tempo addietro fece la splendida Anna Magnani, c’è anche chi si è fatta paladina e portavoce  dei desideri sessuali delle over 50, garantendo che non solo la fiamma della passione non si spegne superata la fatidica soglia, ma addirittura aumenta.

Veronica Pivetti, classe 1965, ad esempio, si è addirittura calata nei panni di scrittrice non solo per dire “crisi di mezza età un corno”, ma anche per raccontare quanto variegato e ricco di sfaccettature sia il sesso dopo la menopausa. E lo ha fatto con un libro, pubblicato per Mondadori a novembre del 2019, che lei definisce “erotico-romantico”, Per sole donne, in cui narra le vicissitudini di cinque amiche, tutti oltre la soglia dei 50, alle prese con l’erotismo e i rapporti sessuali.

Per sole donne

Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina ci fanno prendere coscienza non solo del fatto che sì, le donne parlano di sesso (eccome), ma anche che è ora di smetterla di guardare alla menopausa come alla morte del desiderio. Tanto che l’incipit stesso del libro è piuttosto strong, proprio a far capire che, pagina dopo pagina, si parla di sesso, vero, non di una sua idea astratta e lontana.

Era stata una scopata noiosissima. Adelaide si era addormentata a metà, mentre Andrea gliela leccava.

Ospite a Domenica In nella puntata del 19 gennaio 2020, Veronica Pivetti ha spiegato che con questo libro ha voluto “raccontare questo passaggio, quello dopo la menopausa, che è un giro di boa. Dicendo che la vita comincia adesso, o meglio la seconda parte, la prima l’ho già fatta, chi se ne frega”.

Avevo una voglia pazza di fare un tuffo nel non detto, nell’intimità femminile, nella ricerca del piacere e dell’amore, nel rifiuto delle convenzioni e dei tabù – ha raccontato a Mondadori – I tabù, che brutta invenzione! Quanti ne abbiamo scardinati noi donne nel corso dei decenni e quanto è ancora lunga la strada della libertà sessuale.
Mica parlo di scopate, quelle ormai ce le facciamo con relativa (relativa, attenzione, relativa) disinvoltura.

Attenzione però: per Veronica Pivetti questa non è stata la prima volta da scrittrice. In Ho smesso di piangere, del 2012, l’attrice raccontava la sua durissima lotta per uscire dalla depressione che l’aveva colpita, mentre il secondo, Mai all’altezza, descriveva, con un pizzico di sana ironia, l’orribile sensazione di non sentirsi mai adeguate. Questa volta, quindi, la virata è stata bella decisa:

Quando una donna tocca il traguardo dei 50 anni, viene in mente solo la menopausa, il crollo del desiderio, e toccare l’argomento del sesso è un tabù – ha spiegato a Emilia Costantini per il Corriere della Sera – Invece no: cambia il desiderio, ma non muore. Cerco di sfatare tanti luoghi comuni attraverso l’incontro, lo scontro, le confidenze tra Adelaide, 52enne, e le sue amiche coetanee.

Ho smesso di piangere. La mia odissea per uscire dalla depressione

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Del resto, questa chiarezza e questo linguaggio esplicito ce li dovevamo aspettare da una donna che ha sempre detto con fierezza di non volere figli e di non farsi un cruccio di come la società interpreti la sua scelta childfree; in barba alle aspettative della società, e a certi pregiudizi, Veronica Pivetti non si è mai sentita “meno donna” o “incompleta” perché non ha mai sperimentato la maternità.

Sfogliate la gallery per leggere altre dichiarazioni di Veronica Pivetti sul sesso, la menopausa, ma anche sul suo periodo di depressione e sulla scelta di non avere figli.

"Tanti bambini aspettano l'amore di un genitore": Veronica Pivetti sulle adozioni per i single
Fonte: web
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