Bikini bridge, 15 foto di star e un dilemma: libertà o sessismo?

Bikini bridge, 15 foto di star e un dilemma: libertà o sessismo?
Fonte: Instagram Alessia Marcuzzi
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In principio fu la moda del Thigh Gap: scattare foto sdraiate mettendo in mostra lo spazio tra le cosce. Poi è stata la volta del Belfie, ossia l’autoscatto del lato B, degli hip dips e infine del Bikini Bridge. Nelle foto circolate in rete questa estate vi sarete certamente imbattuti in questa espressione diventata gettonatissima sui social.

A cimentarsi sono state ragazze da ogni parte del mondo, comprese le star del mondo dello spettacolo. Questa moda ha scatenato non poche polemiche. In molti hanno fortemente criticato la tendenza social, ritenendola pericolosa e capace di veicolare messaggi sbagliati e ideali malsani e irraggiungibili. A rischio soprattutto le ragazze più giovani e più fragili. Sono loro le più esposte alla pericolosità di una moda che inneggia alla magrezza a tutti i costi e all’alterazione del proprio corpo.

Cos’è il bikini bridge

L’hashtag #bikinibridge è stato molto popolare questa estate. Con questa espressione si indica il ‘ponte’ che si crea tra le ossa sporgenti delle anche, messe in evidenza dall’orlo dello slip posizionato appena sotto. Tantissime foto ci hanno mostrato ragazze al mare, in piscina, intente a prendere il sole e a fare sfoggio di questo ‘bridge’. Altro non è, se non la testimonianza di una pancia piatta e di una magrezza da alcuni sottolineata come eccessiva. La pancia, infatti, non riesce a toccare lo slip del bikini.

Il Bikini Bridge della discordia: il caso Marcuzzi

bikini bridge
Rivendicazione femminista del Bikini Bridge e della libertà di mostrare il proprio corpo. Fonte: corriere.it

Le foto di questa estate della prova costume decisamente superata di Alessia Marcuzzi hanno diviso i fan. Non sono certo mancati i complimenti alla conduttrice, che ha messo in mostra un fisico asciutto e statuario. La pancia piattissima e le anche sporgenti evidenziavano il famigerato Bikini Bridge. Ma proprio per questo qualcuno ci è anche andato giù pesante con commenti spiacevoli. Qualche altro si è preoccupato per la sua salute: “Troppo magra”. Non è la prima volta che la Marcuzzi è vittima di bodyshaming.

L’ideale estetico che spesso si nasconde dietro gli scatti condivisi sui social genera sempre un acceso dibattito. Al centro, l’ossessione per la magrezza, l’idea radicata che essa sia sinonimo di bellezza. Alcune di queste polemiche (e parodie) sono state raccolte, per esempio, da Corriere.it.

Qual è il confine tra esibizionismo e sessimo? Da un lato c’è chi rivendica la libertà delle donne di mostrare il proprio corpo, qualunque esso sia, dall’altro c’è chi vede in questo sistema retaggi sessisti inneggianti alla donna come oggetto sessuale.

Infatti se è vero che ogni donna è libera di mostrare il proprio corpo e di rivendicarne la bellezza (al di fuori di ogni modello) è vero anche che il rischio che si corre è proprio quello di imporre un canone estetico a cui rifarsi. Appartenere a un modello socialmente riconosciuto come modello di bellezza, può degenerare nella derisione verso chi, di quel modello, non fa parte e che non per questo deve sentirsi limitato o in imbarazzo. In questo estremo si annida l’interpretazione più sessista del fenomeno, in un’ottica di oggettivizzazione della donna che va sempre più identificandosi con le sue caratteristiche fisiche. Non c’è più una persona: solo un corpo. Un corpo che deve rispecchiare dei canoni, per poter essere socialmente accettato.

Ma al di sopra del sessismo e del femminismo c’è un altro valore universale: la libertà, che è anche libertà di scegliere l’esibizione del proprio aspetto.