Hip dips, perché sono normali ed è stupido provare a eliminarli

Li chiamano fianchi a violino, e qualcuno sta tentando di farli percepire come "sbagliati". Ma gli hip dips, in realtà, sono assolutamente normali, e non sono certo un metro per misurare la bellezza (se mai davvero ne esiste uno).

I social sono forieri allo stesso modo di messaggi e campagne positive ma anche di altrettanti deleteri e potenzialmente pericolosi, soprattutto se recepiti  dai più giovani, da sempre i più “fragili” quando si tratta di interpretare tendenze e modelli di bellezza.

E così, dopo il thigh gap di qualche anno fa, o il belly slot di Emily Ratajkowski diventato un’ossessione per molte giovanissime attirate dall’ideale della “magrezza a tutti i costi”, quest’anno il bersaglio social è quello che punta dritto agli hip dips. Di cosa parliamo?

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Cosa sono gli hip dips?

Non si tratta d’altro che di quel piccolo avvallamento tra il fianco e la maniglia dell’amore, che rende la curva del nostro fianco leggermente a onda, chiamato anche, oltremanica, “fianco a violino”.

Averli o meno non significa essere grasse o avere un brutto fisico, ma solo che la conformazione del nostro bacino si interseca con un’altra serie di fattori; perché sì, alla base dell’hip dip c’è una combinazione di genetica, peso che si acquista o si perde (ma talvolta, a dispetto di quanto si possa pensare, può comparire a chi dimagrisce, non a chi ingrassa) ma anche capi che comprimono molto la zona, come ad esempio i jeans a vita bassa tanto in voga un paio d’anni fa.

Secondo i pareri del momento l’hip dip è brutto, perché rovina la linea dei vestiti, perciò andrebbe eliminato a suon di attività fisica, massaggi e chissà cos’altro. In realtà vogliamo farvi capire quanto sia assolutamente normale avere gli hip dips e perché non c’è proprio nulla di sbagliato in loro.

Perché gli hip dips sono normali e non vanno demonizzati

hip dips
Fonte: web

Come detto, molti degli aspetti delle varie fisicità su cui si concentrano le maggiori critiche dagli “esperti” di bellezza non dipendono né da uno stile di vita insalubre, né da una particolare predisposizione all’ingrasso, quanto dalla genetica. Così, per fare un esempio già citato, come il thigh gap, ovvero lo spazio tra le cosce chiuse, non significa essere magrissime ma solo che il femore è innestato in un determinato modo nell’anca, l’hip dip dipende dalla conformazione del fianco, unitamente agli altri fattori di cui abbiamo poc’anzi parlato.

Non significa essere flaccide, o aver bisogno di dimagrire, anche perché come detto spesso capita di iniziare a notare gli hip dips nel momento in cui si perde peso. Tutto sta alla nostra costituzione, come ha spiegato anche la personal trainer Heidi Powell,  blogger e co-fondatrice dell’app Transform, sentita in proposito da Byrdie.co.uk:

Perché alcune hanno gli hip dips e altri no? Per la stessa ragione per cui alcune hanno la cellulite e altri no. Alcune hanno i ‘cuscinetti’e altre no. Siamo così, semplicemente. Inutile star lì a rimuginare troppo. Piuttosto – visto che non possiamo scegliere il corpo in cui nasciamo – impariamo ad amarlo e valorizzarlo. Ad esempio, avete mai provato ad esaltare le curve con un abitino stampato o stretch?

In molti mi chiedono se gli hip dips siano “normali’. E sì che lo sono! Dipendono dalla costituzione, il peso non c’entra nulla. Possono essere una caratteristica tanto dei fisici curvy quanto di quelli skinny o muscolosi. Vero è che, se non li amiamo particolarmente, possiamo minimizzare questa peculiarità con degli esercizi ad hoc. Via libera ad allenamenti mirati per i quadricipiti, anche e cosce. Il tutto condito da una buona dose di stretching pre e post workout. Occhio a non impuntarvi troppo però: più che i fianchi, provate ad appiattire le vostre insicurezze!

È chiaro che indossare tubini di viscosa o in maglia metta in risalto qualunque caratteristica del nostro corpo, quindi se vi sentite insicure dei vostri hip dips nessuno vi vieta di optare per altri tessuti, che valorizzino di più quelli che voi ritenete essere i vostri punti forti. La parola d’ordine, alla fine, è sempre questa: puntare a risaltare quel che di voi vi piace. Ma indipendentemente da ciò che i trend social dicono.

Fare questo non significa certo che il resto sia “da buttare” o sia sbagliato; semmai, cominciate a riconsiderare l’idea che a essere sbagliati siano i tentativi di chi, per forza, tenta di incasellare il corpo umano in paradigmi universali predefiniti che sono assolutamente irreali. E godetevi i vostri “fianchi a violino”.

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