
Delusionship: quando hai una relazione fantastica... ma solo nella tua testa
Le delusionship capitano: si tratta di relazioni che non esistono nella realtà. Come affrontarle e voltare pagina.

Le delusionship capitano: si tratta di relazioni che non esistono nella realtà. Come affrontarle e voltare pagina.
Esistono tantissime sfumature nell’ambito di ciò che possiamo provare per una persona che ci affascina. C’è l’innamoramento certo, d’altra parte è la possibilità più conosciuta, c’è la cotta, c’è l’attrazione in senso lato e più platonico possibile, e c’è anche la Delusionship. Di che cosa si tratta?
Il termine Delusionship è una parola composta di origine anglofona, che unisce il significato di delusione e relazione, per cui sostanzialmente significa una relazione solo immaginaria, ma un po’ diversa dall’idea delle relazioni parasociali. Perché nelle relazioni parasociali crediamo di avere una connessione con qualcuno che ignora la nostra esistenza, mentre nella Delusionship potremmo credere di avere un legame più profondo di quello che in realtà abbiamo, oppure che possa nascere un sentimento sulla base di segnali che noi percepiamo ma sono in verità esistenti. Non ha una valenza positiva o negativa in sé, tutto dipende da quello che succede: un’illusione che si trasforma in delusione può essere solo qualcosa che accade, ma per alcune persone si può trasformare in ossessione, in delirio, ed avere un impatto deleterio sia sul proprio presente e quindi su altri tipi di relazioni sociali già presenti, sia sul proprio futuro sentimentale.
The Knot enumera i sintomi della Delusionship, di modo che impariamo a conoscerli. Essi sono:
Illusione e Delusionship sono in un certo senso la stessa cosa: si tratta sostanzialmente dell’evoluzione della vecchia cotta che potevamo avere al liceo, e che si poteva trasformare anche in un’infatuazione, in un’ossessione o forse nient’altro. Ma non c’è molto più di questo: la Delusionship si basa appunto sull’illusione che tra noi e la persona che stiamo frequentando ci sia qualcosa o qualcosa in più. Si tratta, ancora, di una proiezione o di una fantasia, di un nostro desiderio e di una nostra speranza, ma niente che abbia a che fare con realtà e verità. Va bene, può capitare – e se capita non siate mai troppo giudicanti con voi stessi – forse un tempo le chiamavamo semplicemente cantonate, ma a un certo punto bisogna fronteggiare la realtà, e le relazioni, oltre che di consenso, sono sempre fatte di reciprocità, che è un corollario del consenso.
Il superamento di una Delusionship è fondamentale, ma prima ancora deve esserci una presa di coscienza: ciò che pensiamo che stia avvenendo con un’altra persona non è vero. Anche perché questo rischia di impedirci di coltivare delle relazioni significative già presenti nella nostra vita o potenziali nel futuro. Si parte quindi dal ridimensionamento rispetto a quanto si pensa, si parla oppure si interagisce con questa persona, per poi passare all’analisi dei fatti per capire quali siano i soli elementi autentici. Questi elementi andrebbero messi per iscritto, in modo da essere riletti ogni volta in cui rischiamo di ricadere in illusioni e fantasia.
“Potrebbe non essere facile andare avanti con la fantasia che abbiamo creato, quindi dobbiamo ricordare che meritiamo una connessione autentica, radicata nel presente – ha spiegato a The Knot la terapeuta Leanna Stockard – Possiamo rafforzare la fiducia ricordando quali sono i nostri punti di forza, ricordandoci cosa abbiamo da offrire a un potenziale partner e ricordando che le relazioni non saranno perfette e che c’è molta bellezza nelle imperfezioni.”
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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