
Hai meno amici di 10 anni fa? Non sei sola: è colpa della Friendship Recession
Cos'è la Friendship Recession ep erchè, quando si è adulti, le amicizie vere e strette possono diminuire? Ecco cosa accade (e cos'è successo megli ultimi anni)

Cos'è la Friendship Recession ep erchè, quando si è adulti, le amicizie vere e strette possono diminuire? Ecco cosa accade (e cos'è successo megli ultimi anni)
Per molti il periodo dell’adolescenza o dei primi vent’anni, è anche sinonimo di amicizie, nuove conoscenze, uscite e viaggi di gruppo, aperitivi e cene in compagnia e in cui, più si è meglio è. Con il tempo, poi, ci si può trovare via via con meno persone intorno, una sorta di selezione naturale delle amicizie in cui, qualcuno rimane, ma molto si perdono, ognuno con la propria vita. Parliamo della cosiddetta Friendship Recession, che potremmo tradurre come recessione delle amicizie, una diminuzione radicale che porta, mano a mano che si cresce, ad avere molti meno amici di quando si era più giovani.
Con il termine “friendship recession”, quindi, ci si riferisce al calo del numero di amicizie strette che avviene mano a mano che si cresce e che, soprattutto negli ultimi anni, appare molto più evidente rispetto al passato. Un fenomeno che, nel contesto attuale, viene favorito da alcuni fattori, come l’aumento della mobilità geografica e la possibilità (o necessità) di vivere in un posto diverso da quello di origine, l’allungamento dell’orario di lavoro e l’impatto che la tecnologia e il digitale stanno avendo sulle nostre vite e che spesso sfociano nella tendenza a isolarsi ed estraniarsi dal mondo, con un sostanziale aumento degli impatti negativi sulla nostra salute mentale e fisica.
In poche parole, quindi, si parla di friendship recession quando si ha la difficoltà a mantenere amicizie significative, importanti e che durino nel tempo. Un arresto dell’evoluzione del rapporto a causa di impegni di lavoro, famiglia, ecc., che rendono complicato e che mettono in secondo piano il tempo da dedicare alle relazioni di amicizia.
Un termine coniato nel 2021, quando l’American Perspectives Survey, con uno studio, ha messo in luce come il 15% degli uomini e il 10% delle donne intervistate, hanno dichiarato di non avere amicizie strette. Dati in netto contrasto con quelli ottenuti nel 1990, secondi i quali queste percentuali erano notevolmente minori, rispettivamente pari al 3% e 2%. Insomma, quello che è emerso è che più si cresce e più le amicizie strette diminuiscono.
Un dato rilevante, concreto. Ma al di là delle cause che portano a una diminuzione delle amicizie in età adulta, cos’è che ha accelerato la friendship recession dagli anni ’90 a oggi? Un aumento significativo delle percentuali, ha avuto luogo senza dubbio durante gli anni della pandemia COVID. Un periodo che ha segnato una vera e propria linea di separazione tra ciò che era prima e ciò che è stato dopo. Durante la pandemia, infatti, il restare per molto tempo in casa, senza vedere nessuno (nemmeno i propri cari o famigliari), ha impedito alle relazioni di amicizia di avere un andamento “normale”, di vedersi e di fare ciò che si faceva prima, e che sono poi quelle cose che alimentano l’amicizia stessa.
Ma non solo. Il tempo costretti in casa, isolati, ha permesso anche di capire quali sono quelle amicizie che vale la pena portare avanti, ponendo la propria attenzione sui rapporti che si hanno e che, magari, si stavano solo trascinando nel tempo ma senza un reale sentimento di base. Un periodo che ha anche messo in luce l’importanza che ognuno di noi ha per gli altri, e che si è potuto vedere nel fatto di essere o meno cercati, contattati anche solo telefonicamente, ecc. e quindi di fare una sorta di bilancio sulle relazioni che si stavano vivendo e che, forse, erano già esaurite da un po’.
Un aspetto che, unito alla sempre maggior digitalizzazione e alla costruzione di “rapporti” social più che vis a vis, ha portato alla diminuzione di amicizie reali e concrete in favore di relazioni superficiali (quando ci sono) e attraverso lo schermo. Un fenomeno che deriva anche da tutte quelle pratiche che, se da un lato ci facilitano la vita, dall’altro la impoveriscono di relazioni. Come lo smart working, la possibilità di fare attività fisica attraverso video e direttamente a casa propria, ecc. Comodità che fanno perdere il contatto con l’altro e la possibilità di conoscere nuove persone.
Per evitare la friendship recession, quindi, quello che è importante fare, è ritrovare il piacere di uscire e di relazionarsi, magari fissandosi degli appuntamenti regolari fuori casa, spostandosi a lavorare in un co-working o in un bar, seguendo una o due lezioni a settimana in una palestra invece che a casa e imparare a ritagliarsi il giusto tempo per stare con gli amici, che sia per un aperitivo, una cena o una colazione. Purché si coltivi lo stare insieme faccia a faccia, alimentando il legame già esistente o, perché no creandone di nuovi.
Come? Prendendo l’iniziativa, senza farsi prendere dalla pigrizia, da frasi del tipo “aspetto che lo faccia lui/lei”, ma prendendo in mano le proprie relazioni e la possibilità di crearne di nuove, lasciandogli lo spazio necessario per nascere e crescere e contrastando la tendenza sempre maggiore a stare da soli.
Insomma, per farsi nuovi amici e per consolidare le relazioni già esistenti bisogna uscire e trovare occasioni che permettano di farlo.
Come partecipare a corsi e workshop di ogni genere e che vi permettano di incontrare persone con le vostre stesse passioni e interessi. Ma anche accettando l’invito a quell’evento che vi hanno suggerito, o alla cena a cui non si sa se partecipare o meno.
Anche i viaggi organizzati e di gruppo sono un buon modo per allacciare nuove amicizie, facendo nuove conoscenze e interagendo con persone nuove e diverse, come accade nei ritiri di yoga, nelle passeggiate organizzate, nei viaggi e vacanze di gruppo, ecc.
E fino anche a prendere in mano la situazione e provare a riallacciare quei legami che si sono interrotti o rallentati magari proprio durante la pandemia, ma che si avrebbe piacere a riportare in vita, diventando voi stessi la spinta per ripartire.
E tutto questo è possibile farlo con un po’ di fiducia in se stessi e nei rapporti che si potrebbero creare, con una buona dose di proattività e intraprendenza, evitando di avere fretta (non ogni conoscenza è destinata a diventare un’amicizia e ogni rapporto ha bisogno dei suoi tempi) e combattendo in prima persona la friendship recession, creando un terreno favorevole a far nascere nuove relazioni, anche in età adulta.
Vivo seguendo il mantra "se puoi sognarlo puoi farlo". Sono una libera professionista della vita. Una porta verde, una poltrona rossa e una vasca da bagno sono le mie certezze, tutto il resto lo improvviso.
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