Jamais vu, l'incapacità di riconoscere una persona o una situazione familiare

Può capitare di trovarsi in situazioni o luoghi familiari, e non riconoscerli come tali: questa sensazione di confusione e stranezza prende il nome di jamais vu, un fenomeno del cervello che è stato studiato e di cui non si sa ancora molto.

In molti sostengono di aver sperimentato, almeno una volta nella vita, un déjà vu. Ma esiste anche il suo “gemello cattivo”, che rappresenta il meccanismo opposto a questo fenomeno. Prende il nome di jamais vu, più raro e meno conosciuto. Si tratta della strana sensazione di non riconoscere qualcosa che è in realtà familiare.

L’esempio più noto è quando, tornando a casa, la via che si percorre quotidianamente da anni appare come sconosciuta, poco riconoscibile. Vediamo meglio cos’è il jamais vu e come lo spiega la scienza.

Cos’è il jamais vu?

Il termine jamais vu significa in francese “mai visto”. Viene per questo considerato il contrario del déjà vu, il fenomeno per cui una situazione nuova risulta familiare e già vissuta in precedenza. Con jamais vu si intende la sensazione di vedere per la prima volta un luogo, una situazione o anche una persona, che invece sono familiari e conosciuti.

È un fenomeno molto più raro del déjà vu, ma anche più spaventoso e frustrante, che, se non si riconosce, può destare sicuramente più preoccupazione.

In realtà, secondo la scienza, non dovrebbe essere pericoloso, e solitamente nemmeno sintomo di qualcosa che non va nel cervello. Si tratterrebbe infatti, secondo quanto riportato dall’articolo The induction of jamais vu in the laboratory: word alienation and semantic satiation sul National Library of Medicine, di una reazione del cervello alla ripetitività.

Lo studio, condotto da un gruppo di neuroscienziati delle Università di Grenoble (Francia) e St. Andrews (Uk), che è valso l’IgNobel 2023, ha portato a comprendere il fenomeno.

Gli scienziati hanno effettuato un esperimento su un gruppo di studenti universitari, ai quali è stato chiesto di scrivere in maniera ripetuta per un periodo di tempo la stessa parola. Dopo una serie di volte, circa una trentina di copie della parola, il 70% dei partecipanti al test ha iniziato a sentirsi strano, e a trovare poco familiare la parola. Questo esperimento ha fatto dedurre che la ripetizione di una parola comune induce nel cervello il meccanismo del jamais vu.

Lo stesso processo che avverrebbe nel cervello in maniera spontanea con caratteristiche ripetitive e comuni nella realtà, quando si sperimenta il jamais vu.

Déjà vu, jamais vu e altri fenomeni cognitivi

Come abbiamo detto, il jamais vu è un fenomeno che ha effetti opposti al déjà vu, anche se, a livello cerebrale, avvengono dei meccanismi diversi. Il déjà vu non ha ancora una spiegazione univoca dal punto di vista scientifico, esistono infatti diverse teorie a riguardo. Le teorie neurologiche che sostengono si possa trattare di piccole e non gravi epilessie momentanee. Le teorie che riguardano invece l’elaborazione della memoria a breve e lungo termine. E altri studi che ritrovano le cause in meccanismi legati al recupero della memoria.

Il jamais vu, come abbiamo visto, ha per ora come spiegazione riconosciuta maggiormente quella dell’esperimento del 2020, ovvero che si tratta di una risposta del cervello alla ripetizione e all’automatismo. Si potrebbe manifestare infatti quando facciamo qualcosa di troppo automatico, nelle situazioni per cui non pensiamo ormai più a cosa facciamo, il nostro corpo va da solo. Il cervello, con il jamais vu, esce per un attimo dalla routine, facendoci tornare alla realtà del momento.

Esistono inoltre altri fenomeni cognitivi, che rientrano in quelle che vengono chiamate paramnesie. Si parla in particolare di meccanismi simili al déjà vu, ovvero il déjà entendu che significa già sentito, déjà fait, qualcosa quindi di già fatto, e déjà pensé che rappresenta invece la sensazione di aver già avuto un pensiero che si ripete.

Infine, si può sperimentare anche il déjà revé, che significa “già sognato”, e rappresenta la sensazione di vivere nella realtà un’esperienza che è già stata vissuta in sogno. Questo fenomeno è ancora più complicato del déjà vu, e ad oggi non ha spiegazioni precise.

Come le altre paramnesie, pare che non abbia conseguenze gravi nella maggior parte dei casi, e potrebbe essere un errore della mente nel ricordare un sogno oppure dato dalla percezione di familiarità di un sogno diverso dalla situazione reale, ma con punti in comune.

Le cause e le origini

Il jamais vu è un fenomeno spontaneo del cervello, non è prevedibile e di conseguenza non è facile conoscerne le cause esatte. Grazie all’esperimento citato in precedenza è stato possibile comprendere di più il meccanismo, trovando un fattore scatenante del jamais vu, ovvero la ripetitività.

O ancora meglio, si può parlare, come causa, di sazietà. Quando la nostra mente viene messa di fronte a qualcosa, che sia una parola, un’immagine o una situazione, in quantità eccessiva, reagisce ritornando alla realtà del momento.

Per quanto riguarda il jamais vu relativo alla ripetizione di una parola, si pensa che la causa possa anche essere l’effetto di trasformazione verbale. Ovvero che, ripetendo una parola più volte a voce alta faccia perdere il significato e il senso, e faccia percepire parole diverse come simili o viceversa.

Alcune teorie inoltre ritengono che ci possa essere un legame tra i jamais vu e il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), poiché questa malattia porta a fissarsi eccessivamente su qualcosa, che risulta poi percepita in maniera distorta.

I jamais vu nella vita quotidiana

jamais vu
Fonte: iStock

Il jamais vu è un fenomeno particolare e abbastanza raro, diverse persone infatti sostengono di non averlo mai sperimentato. Ma come si manifesta nella vita quotidiana, per poterlo eventualmente riconoscerlo? Come abbiamo detto, i jamais vu sono caratterizzati dalla sensazione di stranezza e confusione, dovuta dal non riconoscere una situazione, un luogo o una persona che sono invece familiare. E di conseguenza si crea un distacco tra ciò che si sa e ciò che si prova per qualche istante.

L’esempio più diffuso è quando, percorrendo un percorso comune, come quello per andare a casa o a lavoro, non ricordiamo la strada esatta. Sappiamo di conoscere quella strada e di farla tutti i giorni, ma per qualche secondo non la riconosciamo. Dobbiamo riflettere facendo una cosa che invece di solito ci viene automatica.

Allo stesso modo può accadere anche con luoghi o stanze della propria casa. O nel caso di strutture frequentate spesso, come il luogo di lavoro o la casa dei nonni. Per un breve istante si ha la sensazione di non riconoscere come familiare ciò che si vede, pur sapendo di essere in un posto ben conosciuto.

Trattandosi di una sensazione, dunque di una percezione personale, chi prova i jamais vu fatica anche a spiegare con esattezza cosa prova.

Altri esempi nella quotidianità possono anche essere jamais vu rispetto a delle persone, anche se in questo caso, se accade in maniera frequente, potrebbe trattarsi di patologie più gravi. Una delle cose per cui più persone provano jamais vu sono le parole scritte, pronunciate o lette. Se ripetute, possono perdere il loro significato e sembrare poco famigliari o strane, anche se di uso comune.

Jamais vu e salute mentale

Il jamais vu è un fenomeno del cervello che in molti casi non risulta pericoloso o sintomo di qualcosa di grave. Dall’esperimento condotto è emerso che la maggior parte di chi ha sperimentato un jamais vu ha più frequentemente déjà vu nella vita quotidiana. Perché si tratta di fenomeni e meccanismi simili a livello mentale. Si possono manifestare quindi in persone sane, non necessariamente con problemi.

Tuttavia, dalle ricerche fatte a riguardo, si è visto anche che, se accompagnato da altri sintomi, può essere associato a condizioni cliniche. Ad esempio, dal momento che i fenomeni di paramnesie sembrano legati alla memoria, si può avere jamais vu in concomitanza ad amnesia, epilessia e afasia, un disturbo del linguaggio. Oppure ancora nei pazienti affetti da Sindrome di Capgras, per via della quale gli affetti non riconoscono i volti dei loro amici e famigliari, da schizofrenia e da deliri di diversa causa.

Inoltre, conoscere il funzionamento dei jamais vu, e soprattutto del test di ripetitività per riuscire ad innescare il meccanismo, può servire nel trattamento di altri disturbi psichici. Come abbiamo visto, alcuni studi medici ritengono che il jamais vu sia legato al disturbo ossessivo compulsivo. Secondo altri studi, invece, questa condizione caratterizzata da fissazioni del cervello su determinate azioni o situazioni, potrebbe addirittura trovare aiuto con il jamais vu. Che riporta la mente alla realtà, interrompendo la routine.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!