Il maschio sigma è l'anti maschio alfa di cui abbiamo bisogno?

Il maschio delineato dalla lettera "sigma" dell'alfabeto greco presenta un profilo più misterioso e stratificato rispetto a quello sollecitato dal virilismo e dalla mascolinità tossica. La "sigma male personality", infatti, prevede un tipo di comportamento improntato all'indipendenza, all'autonomia, all'introversione e alla riservatezza, e si manifesta in un uomo che predilige la solitudine o la presenza di piccoli gruppi di amici. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Un tempo veniva definito “bello e tenebroso” o “lupo solitario“. Ora si parla, invece, di “sigma male personality“, o, meglio, “maschio sigma“, ossia lo stereotipo di un uomo introverso, indipendente, seducente (ma non dominante) e pressoché solitario.

Un nuovo “tipo” d’uomo che si affianca ai già noti maschi alfa, beta, gamma, delta e omega, e che delinea un modo di porsi – nella vita e nei confronti dei/lle partner – peculiare e sui generis.

Di che cosa si tratta nello specifico e come si può riconoscere? Vediamone insieme le particolarità.

Le caratteristiche del maschio sigma

Sebbene non vi sia un riscontro di natura scientifica, il maschio delineato dalla lettera “sigma” dell’alfabeto greco presenta un profilo più misterioso e stratificato rispetto a quello sollecitato dal virilismo e dalla mascolinità tossica.

La “sigma male personality”, infatti, prevede un tipo di comportamento improntato all’indipendenza, all’autonomia, all’introversione e alla riservatezza, e si manifesta in un uomo che, a situazioni sociali particolarmente ampie e popolate, predilige la solitudine o la presenza di piccoli gruppi di amici.

Per tale ragione, il “maschio sigma” si trova spesso impegnato in attività dissimili rispetto a quelle tradizionalmente associate agli uomini, preferendo hobby non convenzionali e distanti dalla massa (come, ad esempio, leggere un libro anziché uscire e andare in discoteca il sabato sera).

In ultimo, un uomo afferente a questa “categoria” sarebbe maggiormente incline all’autoanalisi e alla riflessione, sorrette da un’intelligenza emotiva che gli consentirebbe di conoscere a fondo se stesso e di avere una consapevolezza di sé tale da comprendere le proprie emozioni e saperle gestire in modo funzionale.

Le differenze tra maschio sigma e maschio alfa

Così descritto, il maschio sigma sarebbe, dunque, diametralmente opposto rispetto ai tratti del maschio alfa, noto ai più a causa del machismo tossico (contemporaneo e non) culturalmente imposto.

Il maschio alfa, infatti, risponde ai dettami dell’aggressività, della forza e dell’arroganza, è (o cerca di essere) sfrontatamente sicuro di sé e delle proprie abilità (in tutti gli ambiti) ed è votato all’anaffettività e al contegno emotivo.

Il maschio alfa è un “vero uomo“, non piange, non si sbilancia sentimentalmente, domina su tutti gli altri – in una gerarchia inesistente che lo vede sempre all’apice -, nutre altissime aspettative verso se stesso e gli altri ed è orientato all’azione e all’intelligenza.

In poche parole: il maschio alfa è tossico, e risponde a quei condizionamenti perniciosi e invasivi del patriarcato che non gli consentono di esprimere davvero se stesso ma lo obbligano, invece, a piegarsi in maniera quasi macchiettistica a una serie di caratteristiche che, se non possedute, rischierebbero di escluderlo dalla cerchia sociale che si è creato, e in cui ricopre un ruolo di comando e rilievo.

I lati positivi

I lati positivi del maschio sigma, quindi, potrebbero essere i seguenti:

  • Si disinteressa delle aspettative: per il maschio sigma, le gerarchie non esistono e, di conseguenza, non rivestono un ruolo di primaria importanza nel modo in cui conduce la propria vita, a livello di aspettative sociali e culturali (dal vestiario al modo di atteggiarsi);
  • Non cerca conferme: a differenza del maschio alfa, che cerca convalida esterna nelle persone con cui si rapporta e di cui, in un certo senso, si “nutre” a livello di autostima, l’uomo caratterizzato dalla “sigma male personality” non necessita di conferme da parte degli altri e si fida di se stesso e del proprio giudizio, confidando in una autostima forte e solida;
  • Scelgono con cura le persone con cui confidarsi: il maschio sigma si affranca dall’ostentazione e predilige un mondo fatto di intimità, introversione e, talvolta, isolamento. Ne deriva che le persone di cui decide di circondarsi siano poche e fidate, così come i rapporti che costruisce, basati sulla reciprocità e il rispetto.

I lati negativi

E quali potrebbero essere, invece, i lati negativi? Potremmo menzionare i seguenti:

  • Poca intimità emotiva: l’introversione e la capacità di prendersi cura di sé possono avere, naturalmente, anche delle “controindicazioni”, tra le quali si annovera, senza dubbio, la scarsa propensione all’intimità emotiva e, di conseguenza, la scarsa abilità a entrare in profonda connessione con un’altra persona;
  • Poca attenzione ai bisogni altrui: dal momento che il maschio sigma entra in intimità solo con se stesso, ne deriva che, quando si trova in una relazione umana, la sua capacità nel porre attenzione ai bisogni dell’altra persona sia esigua e insufficiente, inficiando, così, la qualità del rapporto;
  • Freddezza e distacco: l’indipendenza, emotiva e pratica, che contraddistingue gli uomini tratteggiati dalla “sigma male personality” può condurli anche a fare a meno del tutto degli altri individui, o a porsi, nei confronti di questi ultimi, in modo distaccato, freddo e poco empatico;
  • Isolamento: se, da un lato, l’abilità di stare bene con se stessi è una qualità che dovremmo nutrire tutti – a prescindere dalla nostra cerchia sociale -, dall’altro essa potrebbe portare le persone solitarie ad alimentare in termini vertiginosi questo aspetto di sé, conducendole a un isolamento spesso esacerbato e, talvolta, deleterio.

E se il maschio sigma fosse solo uno stereotipo?

Sorge, però, spontaneo un quesito: e se il maschio sigma fosse solo l’ennesimo stereotipo? Se tratteggiare questi caratteri fosse, in realtà, dannoso, e rischiasse di etichettare comportamenti e modi di vivere i rapporti umani che, in realtà, non hanno alcuna necessità di essere categorizzati?

Sebbene in pieno contrasto con un modo di vivere la maschilità che ha causato solo danni, violenze e malessere, anche il maschio sigma potrebbe, infatti, divenire un incubatore di aspettative sociali, relazionali e culturali che, a lungo termine, potrebbero provocare conseguenze perniciose e invalidanti per chi le subisce.

Caricare un qualsiasi individuo di attese, pressioni, convenzioni e pregiudizi non può che condurlo a vivere secondo dettami che non sempre sente propri, andando, così, a modificare il proprio modo di essere per rispondere a una “categoria” sociale e privandolo della libertà di esprimersi come meglio crede sia opportuno in base al proprio agio. Ne vale davvero la pena?

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