Un cane è capace di portare una gioia immensa nella vita delle persone che lo accolgono. Anche noi, però, possiamo portare una grande gioia nella loro. Si dice spesso che adottare un cane significa salvare due vite: la sua e la nostra. E per una volta non è solo un modo di dire. Vediamo come funziona a livello pratico e perché è un gesto così importante.

1. Perché adottare un cane?

Secondo Eurispes, il 20,7% delle persone che hanno lo ha ricevuto in dono, il 19,3% lo ha preso da una struttura di ricovero, il 17,1% lo ha raccolto dalla strada, il 13% lo ha trovato in un allevamento, il 12,3% lo ha comprato in un negozio, l’11,4% lo ha comprato da conoscenti o privati, il 5,7% ha tenuto il cucciolo di un animale che possedeva già e lo 0,5% lo ha acquistato sul web.

Meno di 4 cani su 10, quindi, sono stati adottati da un canile o salvati dalla strada, perché nati randagi o abbandonati. Eppure, nel 2020, nei canili rifugio italiano c’erano 69.171 cani, 42.291 al Sud e nelle Isole, 15.239 al Centro e 11.641 al Nord. Secondo l’osservatorio dell’Affinity Foundation, 170.000 cani sono stati raccolti solo nel 2018. I numeri dei randagi sono ancora più alti, e superano il mezzo milione.

2. I benefici dell’adozione

Il primo, evidente, beneficio dell’adozione è dare una casa a un cane che non ce l’ha, o che non ce l’ha più. Possedere un animale domestico migliora la salute fisica ed emotiva riducendo lo stress e l’ansia, abbassando la pressione sanguigna e i livelli di stress e rafforzando la naturale immunità, oltre ad aumentare le occasione di fare attività fisica e di socializzare.

Adottare un animale domestico è ancora più vantaggioso, perché si accompagna alla consapevolezza di aver fatto una buona cosa, il che aumenta l’autostima. Inoltre, non c’è niente di meglio che sapere di aver salvato una vita e dato a un animale, che ti amerà all’infinito, una seconda possibilità di felicità.

Questi, però, non sono gli unici vantaggi dell’adottare un cane rispetto al comprarlo. Ad esempio, questo aiuta a combattere il mercato nero di cani e gatti di razza – un business criminale che in Italia coinvolge oltre 400.000, cuccioli per un giro d’affari che vale 300 milioni di euro all’anno – e le strutture di allevamento in cui i cani sono confinati in spazi piccoli e sporchi e ricevono cure veterinarie scarse o nulle.

Adottando dal un rifugio locale, possiamo restituire qualcosa alla comunità invece di aiutare gli allevatori a trarre profitto.

Se non vogliamo farlo per buon cuore, facciamolo almeno per il bieco interesse personale. Non dimentichiamo, infatti, anche i costi per la collettività: ogni cane ospitato nei canili ha un costo di circa 7mila euro all’anno, solo nel 2020 ci sono stati circa 120mila nuovi ingressi per un costo totale stimato di 840 milioni di euro, spiegava il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi.

3. Dove andare per adottare un cane?

Per adottare un cane è possibili rivolgersi a uno dei canili presenti sul territorio, aiutandosi con una ricerca online per individuare quelli presenti nel nostro comune o nelle zone limitrofe.

È possibile rivolgersi anche alle associazioni che si occupano di recuperare cani randagi facendo da tramite per l’adozione o ai gruppi social dedicati.

4. Come scegliere il cane giusto per noi

Spesso non siamo noi a scegliere il cane, ma è lui a scegliere noi. In ogni caso, è sempre bene avere un’idea delle caratteristiche che possono adattarsi meglio alle nostre esigenze, anche in base allo spazio disponibile, alla possibilità di portarlo fuori più o meno frequentemente, la presenza di bambini, la possibilità di usufruire del giardino e così via.

Molte persone desiderano un cucciolo, ma è importante non focalizzarsi su questo aspetto perché si rischia di precluderci la possibilità di trovare il cane perfetto per noi solo perché è troppo cresciuto. Senza dimenticare che un cucciolo richiede un impegno maggiore (e molta più pazienza) perché ha bisogno di essere educato e, soprattutto nelle prime settimane, avrà bisogno di attenzioni costanti. 

5. La procedura di adozione

Generalmente, il personale del canile fa un’intervista o un questionario per conoscere lo stile di vita di chi vuole adottare un cane. In alcuni casi, come quello di alcune associazioni, può essere richiesta una visita domiciliare per valutare le condizioni, ma questa non è una formalità di tipo legale.

Chi adotta deve quindi firmare un contratto in cui si impegna a soddisfare le esigenze del cane: per questo, solo chi è maggiorenne può farlo.

Una volta che l’adozione è stata formalizzata, il canile potrebbe prevedere dei follow up per assicurarsi che tutto proceda nel modo giusto.

6. Come preparare la casa per l’accoglienza

Per prima cosa è importante individuare uno spazio dove il cane potrà stare in sicurezza, a seconda delle disponibilità della casa di ciascuno. È importante rendere la casa “a prova di cane”, eliminando tutte le cose che potrebbero essere pericolose o che potrebbero essere rovinate.

Ciotole, una cuccia, saponi per il bagno, un gioco, eventuali traversine se state prendendo un cucciolo che non sa ancora trattenere i bisogni, premietti per rinforzare i comportamenti positivi sono tutti acquisti che è possibile fare in anticipo. A seconda della taglia, avrete bisogno di un trasportino o di una cintura apposita per portare il cane in macchina e non dimenticate il collare o la pettorina e il guinzaglio.

Per quanto riguarda il cibo e un eventuale prodotto antiparassitario, parlate prima con il canile, in modo da avere indicazioni sulle abitudini del cane e su quali misure di profilassi sono state già adottate.

7. I primi giorni: come si cura un cane appena adottato?

Le persone spesso dicono di non vedere la vera personalità del loro cane fino a diverse settimane dopo l’adozione. All’inizio il cane potrebbe sentirsi un po’ a disagio man mano che imparate a conoscervi. È importante essere rispettosi e comprensivi, iniziando ad abituare il cane a una routine che includa l’alimentazione, le passeggiate, ecc. Questo programma mostrerà al cane cosa ci si aspetta da lui e cosa può aspettarsi da noi e lo aiuterà a tranquillizzarsi e ad abituarsi a noi.

Ovviamente, è importante assicurarsi che il cane abbia sempre il cibo, acqua, se necessario uno spazio dove fare i bisogni in casa se ancora non è pronto per farla all’esterno e le attenzioni di cui ha bisogno.

Dopo una valutazione del veterinario ed essersi assicurati che il cane sia in salute e abbia tutti i vaccini necessari, è possibile portarlo a corsi di addestramento di gruppo o al parco per cani. È importante in questi casi prestare molta attenzione al linguaggio del corpo per essere sicuri che si stia divertendo, che non abbia paura o sia aggressivo.

Se ci sono problemi comportamentali, sia in queste occasioni che a casa, è importante rivolgersi al veterinario o a un educatore, cercando di individuare tecniche di rinforzo positivo per aiutare sia il cane che il padrone a superare questi ostacoli comportamentali.

8. I costi associati all’adozione di un cane

Nella maggior parte dei casi, adottare un cane al canile è gratuito. Alcuni rifugi, però, richiedono il pagamento di una tassa di adozione, generalmente di 100-150€, che serve per coprire eventuali i costi adottati dal canile, come quelli dei vaccini, del microchip e della sterilizzazione.

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