Chiodo schiaccia chiodo. Ma è davvero così? Non riuscire a stare da soli è comune, ma siamo sicuri che saltare da una relazione all’altra senza soluzione di continuità sia davvero il modo migliore per gestire rapporti (e delusioni) d’amore? Uscire da un circolo vizioso di relationship hopping è possibile, conoscendone le cause e i rischi.

Perché a volte non riusciamo a stare da soli?

Alcune persone passano da una relazione all’altra per la paura di rimanere da soli, un timore che può diventare opprimente invalidante al punto di spingere a una ricerca compulsiva di appuntamenti e relazioni.

Questo riguarda soprattutto le persone che hanno una bassa autostima e che sono portati a percepire l’essere in una relazione intima come l’unico mezzo per aumentare il loro valore. Anche le persone che hanno alle spalle una storia di traumi infantili possono sviluppare stili di attaccamento ansiosi e insicuri, e hanno bisogno di avere una persona perennemente vicino per evitare di essere, o meglio sentirsi, abbandonati.

Questa intensa paura dell’abbandono può alla fine soffocare un partner, trasformandosi in una di quelle che vengono definite “profezie autoavveranti”. Questo ha come conseguenza la ricerca del conforto in una relazione nuova, spesso cercata in maniera frettolosa come mezzo di rassicurazione.

Uno studio pubblicato sul Journal of Counseling Psychology, inoltre, ha rivelato che anche gli individui con tratti di personalità narcisistici possono esibire questo comportamento. Vari tipi di personalità insicura – compresi quelli con disturbo narcisistico di personalità o disturbo borderline di personalità – mostrano un bisogno cronico di attenzione, che si manifesta sotto forma di relationship hopping.

Quali sono le cause?

La paura di restare da soli non è l’unica causa che spinge le persone a saltare da una relazione all’altra. Uno dei motivi principali per cui le persone non riescono a uscire da un ciclo di relationship hopping è la paura dell’impegno, che potrebbe derivare da varie cose, come un caso di abbandono durante l’infanzia, in cui qualcuno vicino se n’è andato, o un’esperienza con un ex. Qualunque sia la causa, questo può indurre le persone a credere che le relazioni siano troppo complicate e che siano più sicure senza impegnarsi completamente. Questo li porta a voler mantenere aperte le loro opzioni e alla continua ricerca di qualcosa di meglio.

Come abbiamo visto, anche i problemi di autostima possono spingere le persone a passare da una relazione all’altra, perché si tende a cercare la convalida e l’approvazione attraverso gli altri. Senza la fiducia nel proprio valore o nella propria identità, spesso queste persone cercano rassicurazione attraverso fonti esterne come i partner, ma questo può spingere alla ricerca di un partner che sia costantemente disponibile e il passaggio a un nuovo partner quando questo si dimostra impossibile da ottenere.

Un altro fattore che può contribuire a questo tipo di pattern è la scarsa capacità di comunicazione. Non essere in grado di esprimersi in modo efficace o affrontare i problemi che sorgono all’interno di una relazione – e talvolta prima di entrarvi – può portare alcune persone a lasciare ripetutamente i partner invece di affrontare eventuali problemi di fondo. Le scarse capacità comunicative rendono anche difficile per le coppie avere conversazioni sane sulle aspettative e sui confini all’interno della relazione, che potrebbero facilmente condurle su percorsi diversi se quelle cose non fossero chiare o non definite in primo luogo.

Il relationship hopping e i suoi rischi

Saltare da una relazione all’altra potrebbe sembrare innocuo, soprattutto se chi inizia subito un nuovo rapporto si sente genuinamente coinvolto, se non addirittura innamorato. Non prendersi una pausa, però, potrebbe rovinare la nuova relazione, ha rivelato a Cosmopolitan la dottoressa Danielle Forshee, psicologa e assistente sociale specializzata in relazioni e consulenza matrimoniale.

Se entri in un’altra relazione subito dopo [una rottura dolorosa] – entro un paio di settimane o anche un paio di mesi – quel trauma è stato collegato ai [tuoi] circuiti cerebrali e [vedrai] la nuova relazione attraverso un obiettivi simili e ho difficoltà a fidarmi.

Ma anche quando la separazione non è stata traumatica, è una buona idea fare una pausa prima di intraprendere una nuova storia d’amore, per avere una chiusura e una prospettiva equilibrata che porti a comprendere cosa è accaduto davvero, cercando di capire non solo cosa ha funzionato ma anche interrogandoci sul nostro ruolo in quanto successo, e come questo ci ha cambiati o influenzati.

Fermare il ciclo del relationship hopping, infatti, è anche un’occasione per conoscere meglio noi stessi, perseguire i propri interessi e formare le proprie opinioni, senza sentire il bisogno di confrontarle con un partner. Questo può essere trasformativo, soprattutto se si è abituati a essere accoppiati e può aiutarci a migliorare noi stessi e il modo in cui ci rapportiamo con gli altri, uscendo dal loop del non riuscire a stare da soli.

Come imparare a stare da soli

Non c’è un modo universalmente valido per imparare a stare da soli. Mettersi in ascolto dei propri desideri e connettersi con essi, imparare a pensarsi come individui completi, cercando di sfuggire all’ideale romantico della metà della mela in cerca di qualcun altro, ma anche focalizzarsi sui propri obiettivi e interessi sono tutti modi per focalizzarsi su sé, imparando a stare bene da soli.

Spesso, però, come abbiamo visto alla base del non riuscire a stare da soli o nella ricerca spasmodica di una relazione dopo l’altra ci sono delle cause che affondano le radici in situazioni o traumi del nostro passato, che è importante affrontare, magari con l’aiuto di un supporto psicologico o terapeutico, per poter imparare a stare veramente bene con noi stessi.

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