“Matrimonio sostenibile” potrebbe sembrare un ossimoro. Spesso, infatti, il “grande giorno” è la celebrazione anche dello sfarzo e dello spreco, con tantissimi prodotti (dal cibo ai vestiti) che vengono gettati o mai più utilizzati dopo poche ore di utilizzo.

Per fortuna, organizzare un matrimonio a impatto zero (o quasi) non è impossibile, basta fare le scelte giuste. Ecco qualche suggerimento.

4 consigli per organizzare un matrimonio sostenibile

1. Scegliete un luogo facilmente raggiungibile

La scelta della location è essenziale. Innanzitutto, evitate location lontane dal luogo della cerimonia, in questo modo si limiteranno le emissioni di gas inquinanti. I destination wedding sono molto belli, ma se il vostro obiettivo è organizzare un matrimonio sostenibile, dimenticate l’aereo.

Non a caso, secondo uno studio di Edge Impact del 2020 citato dal New York Times, le restrizioni legate al Covid hanno ridotto l’impronta di carbonio media dei matrimoni del 93%, poiché i viaggi erano limitati e le coppie erano costrette a celebrare matrimoni più piccoli.

2. Sposatevi al mattino

I matrimoni al tramonto o serali sono molto suggestivi, ma sposarsi al mattino permette di sfruttare al massimo la luce naturale, risparmiando sull’elettricità. Per usufruire al massimo della luce solare, sposatevi tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, quando le giornate sono più lunghe e le temperature sono ancora sopportabili anche durante la giornata. Se optate per la sera, scegliete una struttura adeguata, che utilizzi energia rinnovabile.

3. Attenti al menù

Cibo e bevande sono uno dei principali fattori da considerare quando si organizza un matrimonio sostenibile. Il menù dovrà essere a km zero: prediligete quindi prodotti del territorio, vino locale, e cibi di stagione. Inoltre, le bevande “alla spina” o sfuse sono la scelta contro la produzione di rifiuti come vetro e plastica. Per minimizzate gli sprechi, evitate i buffet e prediligete portate servite o al piatto, calcolando la quantità di cibo sul numero effettivo di invitati.

4. Calcolate l’impronta ambientale per capire come ridurla

Spesso non abbiamo nemmeno idea di quanto possa essere impattante per l’ambiente un matrimonio. Secondo lo studio che abbiamo già citato, il matrimonio americano medio emette 57.152 chilogrammi di CO2. Per compensare dovrebbero essere piantati 2.722 alberi. Anche se quella di piantare un albero può essere un modo molto simbolico e coinvolgente per “ripagare” in minima parte l’ambiente – per questo molti lo fanno – per capire come ridurre le emissioni di quel singolo giorno è necessario calcolarle.

Per questo, il Mindful Wed mette a disposizione degli utenti il Wedding Footprint Calculator, «un semplice strumento per calcolare l’impronta di carbonio del tuo matrimonio, per permetterti di compensare o ridurre il tuo impatto». Una volta scoperte le – sempre sconvolgenti – quantità di emissioni, possiamo capire come correre ai ripari, magari ripensando cerimonia e ricevimento o compensandole con una donazione a chi si occupa di piantare alberi per raggiungere la carbon neutrality.

Idee per allestimento e ricevimento eco-friendly

Scegliere un matrimonio sostenibile non significa dover rinunciare ad avere la festa che si desidera: significa pensare e pesare ogni scelta cercando la soluzione con il minor impatto ambientale.

Per l’allestimento, ad esempio, la scelta più eco-friendly è noleggiare non solo le attrezzature di base (tavoli, sedie, stoviglie – avendo cura di evitare i prodotti usa-e-getta) ma anche le decorazioni, come luci, strutture per palloncini, set per la torta e, in generale, tutto ciò che può essere riutilizzato. Alcune location mettono a disposizione tutto il necessario, in caso contrario cercate qualcuno che offra questo servizio, preferibilmente nei pressi della struttura così da minimizzare le emissioni legate ai trasporti.

Questo vale anche per i fiori: spesso siamo portati a pensare che, poiché sono “naturali” non abbiano un impatto ambientale ma – al di là dello spreco di tagliarli per morire dopo poche ore – spesso questi fiori sono stati importati da paesi in cui il clima è più favorevole, oppure sono fatti crescere fuori stagione con un conseguente utilizzo di grandi quantità di energia.

Chi vuole limitare l’impatto del proprio matrimonio, quindi può noleggiare articoli dai fioristi (perché non puntare sulle piante in vaso?) o pensare a composizioni floreali riutilizzabili nel corso della giornata (le decorazioni della cerimonia, se studiate correttamente possono diventare centrotavola al ricevimento e bomboniere per gli invitati).

Idem per i vestiti: per molte donne è difficile rinunciare all’idea dell’Abito con la A maiuscola, ma ci sono molte strategie per minimizzare l’impatto. Utilizzare, riadattandolo, quello di una mamma, una donna o un’amica, noleggiarlo o scegliere un abito che possa essere poi indossabile in altre occasioni sono tutte strade possibili. Questo vale anche per i vestiti delle damigelle e dei testimoni se ne avete: non chiedete loro di comprare qualcosa appositamente per l’evento (magari così particolare che non potrà mai più essere indossato), ma lasciate che scelgano cosa mettersi.

Dopo il matrimonio: riciclare ed evitare sprechi

Come abbiamo visto, per non sprecare è necessario assicurarsi di cucinare una quantità di cibo adatta al numero di invitati, ma questa non è una garanzia che non ci saranno avanzi. Per questo, è necessario avere una strategia per assicurarsi che eventuale cibo in eccesso non venga gettato.

La cosa migliore è donarlo alle mense o alle famiglie che ne hanno bisogno: a seconda delle zone ci sono diverse realtà che possono occuparsene, dalle parrocchie alla Caritas fino ad associazioni nate proprio per questo scopo, come Equoevento a Roma, Foodbuster nelle Marche, Io non butto in Lombardia o Bari social food in Puglia.

Se non riuscite a organizzare una donazione in tempi utili, pensate già a un piano B: potrebbe essere una food bag che gli invitati possono portare con sé o un aperitivo (se vi sposate al mattino) o un brunch il giorno dopo un evento serale. L’importante è prendere subito accordi con gli organizzatori o il catering, così che sappiano come conservare correttamente il cibo e non correre il rischio che venga gettato.

Evitare gli sprechi, però, non si limita al cibo: per un matrimonio a impatto zero, infatti, è importante assicurarsi che tutto (o quasi) possa e debba essere riutilizzato. A partire, come abbiamo visto, dai fiori e dagli abiti. Se quello dello sposo viene generalmente riciclato come abito da cerimonia, quello della sposa viene solitamente conservato in un armadio come una reliquia: perché, invece (nel caso non lo abbiate noleggiato, ovviamente!) non rimetterlo in circolo, vendendolo a chi si occupa di affittare abiti da sposa o, meglio, donandolo in beneficienza così che qualcuna possa indossarlo, dimezzando consumi ed emissioni ma moltiplicando la gioia?

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