Normalmente, la parola “trekking” ci fa immediatamente pensare a scarponcini, bastoni e sentieri di montagna. Da qualche anno, però, una tendenza sempre più diffusa ha portato questo modo unico di esplorare il mondo nel cuore delle città: si chiama trekking urbano e fa bene al corpo e all’ambiente.

Cos’è il trekking urbano

Il trekking urbano (o urban hiking) si basa sull’idea che le città possono essere luoghi eccitanti, faticosi e ricchi di avventure da scoprire proprio come la natura incontaminata. Non si tratta quindi di fare una semplice passeggiata in città: ad essere diverso non è solo l’approccio e lo spirito di avventura con cui ci si mette in cammino, ma anche il modo in cui la città e le sue strutture vengono vissute.

Scale, parchi, incroci, ostacoli diventano parte integrante di un’attività che non richiede semplicemente di mettere un passo dietro l’altro ma racchiude un elemento di scoperta e sorpresa – oltre che di uno sforzo fisico modulabile a seconda dell’età e dell’allenamento – e che permette di guardare ai luoghi familiari delle città con nuovi occhi.

In effetti, tutto è iniziato con le scale. Questo trend è nato, come spesso accade, negli Stati Uniti, dove diversi escursionisti hanno iniziato a sfruttare gradini e dislivelli presenti nelle città per creare itinerari podistici strutturati come veri e propri cammini. Come spiegava il Guardian già nel 2015,

A San Francisco ci sono più di 600 scale esterne. Un escursionista ha tracciato un percorso di sette giorni di 110 miglia che li ha collegati tutti, comprese 42 colline e oltre 5.000 piedi di dislivello. Un altro escursionista ha trascorso sei giorni percorrendo 200 miglia e 300 scale intorno a Los Angeles. Ci sono ancora più scale da salire per gli escursionisti a Pittsburgh: 45.000 gradini in 700 scale.

Come si pratica il trekking urbano

Se non si può dire di praticare trekking urbano semplicemente uscendo dalla porta e facendo il giro dell’isolato, è vero anche che non ci sono delle vere e proprie regole che definiscano questa attività, né dei percorsi prestabiliti che è necessario seguire per potersi dire degli urban trekkers.

Come abbiamo visto, la differenza sta nell’approccio “avventuroso” e nella voglia di esplorare e scoprire luoghi nuovi (o luoghi conosciuti, ma in modo diverso) facendo sport, proprio come si farebbe sulle colline o le montagne.

È possibile sfruttare percorsi già definiti o elaborare il proprio, adattandolo alle proprie disponibilità e capacità. Si può fare trekking urbano durante una vacanza, recandosi in una città per farci urban hiking, o come attività da svolgere periodicamente nel luogo in cui si vive. Si possono fare trekking urbani di diversi giorni o di poche ore, faticosissimi o all’insegna del relax.

Non ci sono limiti, l’importante è voler scoprire la città sfruttandone gli elementi architettonici e strutturali proprio come se fossimo in mezzo alla natura.

Trekking urbano: l’attrezzatura necessaria

Rispetto al classico trekking, quello urbano non richiede un’attrezzatura specifica. Nonostante questo, ci sono alcuni fattori a cui prestare attenzione per godere al meglio di questa attività e alcuni oggetti che possono aiutarvi a trarre il massimo dalle vostre escursioni in città:

  • Le scarpe: se doveste scegliere un’unica cosa a cui prestare attenzione, scegliete le scarpe. Camminare con le scarpe giuste è fondamentale: per un’attività occasionale vanno bene quelle da corsa, ma se pensate di dedicarvi più intensivamente al trekking urbano, prendetene un paio progettate specificamente per la camminata in città, scegliendo il modello che più si adatta alle vostre necessità valutando frequenza, intensità e caratteristiche delle vostre passeggiate.
  • L’abbigliamento: in questo caso potete essere più liberi, ma se potete optate per tessuti tecnici e comodi, come quelli progettati per il running. Se preferite non portarvi dietro borse e zainetti, preferite i pantaloni da trekking che hanno tasche ampie e comode; se viaggiate leggeri, anche i leggings o i pantaloni della tuta con tasche integrate possono andare bene.
  • Gli accessori: non ci sono attrezzature che è necessario avere, ma un contapassi, uno smartwatch per lo sport o un orologio GPS possono essere strumenti utili non solo per tenere sotto controllo i parametri fisici ma anche per tracciare chilometri e dislivelli percorsi.

Le migliori destinazioni per il trekking urbano

Proprio perché il trekking urbano è un’attività che può essere declinata in tantissime versioni, è difficile indicare solo alcune mete, perché ogni trekker può trasformare la propria città (o la destinazione che preferisce) in uno spazio da esplorare. Se cercate qualche suggerimento, ecco alcune destinazioni perfette per fare trekking urbano, in Italia e all’estero.

Cagliari

La Sardegna è famosa per le sue spiagge da sogno e le sue montagne brulle, ma Cagliari, nella parte sud dell’isola, è una destinazione perfetta per chi pratica trekking urbano. Visto che le temperature tendono a salire sensibilmente durante l’estate, i momenti migliori sono la primavera e l’autunno.

Roma

Scalinate, colli, panorami meravigliosi che si snodano nella storia: se si parla di urban trekking, Roma è una meta perfetta. Scoprirla a piedi, esplorando percorsi che si allontanano da quelli del turismo di massa, è il modo migliore per apprezzarne al meglio la bellezza.

Genova

I caruggi, il porto, i saliscendi: Genova è una meta ideale per essere esplorata a piedi. Se volete optare per un percorso organizzato, provate quello del Parco Urbano delle Mura: 617 ettari di sentieri e bosco che collegano gli antichi forti militari costruiti fra il XVII e il XIX secolo.

Berlino

I motivi per consigliare di visitare Berlino non mancano, ma se vi piace il trekking urbano, ne avete uno in più. La città a lungo divisa e una meta tutta da scoprire, avventurandosi in un percorso nella storia. Per viverla appieno, seguite i 160 chilometri del Berlin Wall Trail, il sentiero che dal 2006 percorre l’intera circonferenza del muro, di cui solo poche tracce rimangono visibili.

San Francisco

Non a caso il trekking urbano ha le sue radici (anche) in questa città della California e nelle sue iconiche salite (o discese?) attraversate dai tram: se uno dei primi percorsi ufficiali di urban hiking è nata qui, è perché “Cisco” si presta perfettamente ad essere scoperta passo dopo passo.

Trekking urbano e sostenibilità

Se il vostro obiettivo è il turismo sostenibile, il trekking urbano potrebbe essere quello che fa per voi. Esplorare le città a piedi non inquina e scegliere percorsi o mete non battuti dal turismo di massa aiuta a tutelare e valorizzare i luoghi attraversati. Se potete, scegliete di spostarvi verso la meta prescelta privilegiando bici, treni o mezzi in sharing e optate per ristoranti che propongano cibi locali, magari preparati con prodotti a chilometro zero.

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