Non solo uno stile di ballo ma un vero e proprio movimento: il voguing ha una lunga storia e continua ad essere un punto di riferimento importante per la comunità LGBTQI+.

La danza che consiste nel riprodurre le pose plastiche dei servizi fotografici di alta moda, unite a passi di danza più fluidi, è stata ripresa e fatta conoscere al pubblico più ampio da Madonna grazie al brano Vogue e al suo videoclip. Ma in realtà ha un’origine molto più remota, e un significato molto ampio.

Andiamo a scoprire insieme cos’è il voguing e come è nato.

Cos’è il voguing?

Con il termine voguing si intende uno stile di danza composto da passi che sono pose statiche e plastiche in sequenza, come fossero veri e propri scatti fotografici. L’idea è infatti quella di riprodurre le fotografie e le sfilate di alta moda, in maniera enfatizzata e a ritmo di musica.

Esistono pose ormai entrate di diritto nel voguing, ma questa danza è in continuo divenire. Il ballo si svolge a squadre, chiamate house, o famiglie, che si scontrano per avere un vincitore. E l’obiettivo è quello di mettere in ombra gli avversari, mostrando le coreografie migliori.

Il nome prende ispirazione dalla rivista Vogue, perché i passi si rifacevano alle pagine della famosa rivista di moda. Così come ogni pagina mostrava una fotografia e una posa diversa, allo stesso modo il voguing era una sequenza di pose.

Lo stile si è modificato nel corso dei decenni, prendendo spunto di volta in volta dal periodo storico e dalla situazione sociale in cui ci si trovava. Da New York infatti il voguing si è poi diffuso non solo negli Stati Uniti ma anche in tutta Europa, tanto che oggi si organizzano ancora serate a tema, in cui si balla questa danza particolare.

La storia e le origini del voguing

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Fonte: Web

Il voguing ha una storia lunga e in continua evoluzione. Nato tra la fine del 1800 e l’inizio del XX secolo, si è sviluppato a partire dalle comunità emarginate di New York, per diffondersi prima nelle città e poi in tutto il mondo.

Ha avuto successivamente una rinascita importante, offrendo rifugio e supporto contro la diffusione dell’AIDS, i pregiudizi e il bullismo sempre più evidenti. Oggi il voguing sembra avere nuova vita, grazie a Tik Tok. Seguiamo le fasi della storia del voguing dall’origine ai giorni nostri.

La nascita del voguing

Il voguing nasce nelle ballroom nel quartiere Harlem di New York, alla fine del 1800. In questo periodo, più precisamente nel 1892, viene ideata la rivista Vogue, da cui il termine prende ispirazione. Questo stile di danza ha origine dalle comunità gay, queer e trans della città, ma anche latine e afroamericane, persone discriminate ed emarginate per l’orientamento sessuale, lo stile di vita, l’etnia. Da subito il voguing ha rappresentato un modo per sentirsi appartenenti a una famiglia. Infatti si riunivano in house family, che spesso copiavano il nome di grandi case della moda.

Il voguing delle origini prende oggi il nome di “Old Way“, si ispirava alle pose degli scatti fotografici, dei geroglifici egizi, delle arti marziali e la break dance. Si ballava voguing soprattutto nei concorsi di drag queen, che si sfidavano a colpi di pose molto plastiche e statiche, ma al contempo enfatizzate, come cadute a terra calcolate e movimenti articolati con le braccia. C’era una ricerca alla simmetria e alla rigidità delle pose. Questo stile di danza presuppone una vera e propria gara a mettere in ombra l’avversario, di conseguenza chi riusciva a riprodurre e inventare le pose migliori, vinceva.

La rinascita del voguing

Nel corso dei decenni, più specificatamente a partire dagli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, il voguing ha avuto una grande rinascita. Non è mai infatti scomparso del tutto, ma nella prima metà del ‘900 è rimasto pressoché simile alla Old Way, un punto di riferimento per le comunità che lo ballavano. I motivi della rinascita sono diversi: le comunità LGBTQI+ sentivano una nuova spinta per trovare supporto e rappresentanza con la diffusione dell’AIDS in questi anni.

Inoltre, gli ultimi decenni del XX secolo sono rappresentati da una grande voglia di apertura, di liberazione dell’identità, di ricerca di fluidità. Per questi motivi, il voguing si trasforma e diventa più fluido, con movimenti morbidi ma più complessi, che si ispiravano questa volta al contorsionismo e allo yoga. Una danza caratterizzata da ginnastica aerobica che prende il nome infatti di “New Way“, e ha raggiunto tutto il mondo grazie soprattutto al videoclip del brano Vogue di Madonna.

Tik Tok e il voguing oggi

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Fonte: Web dal videoclip Vogue di Madonna

Oggi il voguing si è nuovamente trasformato, per riprendere nuova vita. Grazie all’avvento dei social e alla facilità di trovare ispirazione online, il voguing riprende le pose delle origini, ma in maniera più strutturata e quasi scolastica.

Esistono infatti 6 principali passi che formano quella che viene chiamata la Vogue Fem. Le pose, o passi, prese dal pattinaggio artistico e dalla danza moderna, sono Hands, Catwalk, Duckwalk, Spin, Dip e Floor performance.

Il voguing ha attirato nuovamente attenzione su di sé negli ultimi mesi grazie a Tik Tok. È stato pubblicato un video di ragazzi giovanissimi che si sono ritrovati in piazza a Milano per ballare e sfidarsi a forza di pose, ma si tratta ormai di un appuntamento fisso in diverse città, italiane e straniere, che stanno riportando in auge questo ballo ma soprattutto il significato che da sempre rappresenta.

Voguing e comunità LGBTQI+

Il voguing è stato, fin dalle sue origini, un simbolo importante della comunità LGBTQI+, La rivoluzione sociale e culturale avvenuta ad Harlem, che ha dato origine a questo movimento, ha portato un cambiamento epocale per l’espressione di se stessi e della propria identità. Le comunità e i loro leader si dichiaravano apertamente per ciò che erano e sentivano di essere, al di là dei pregiudizi e delle oppressioni che subivano.

Se oggi ancora stiamo lottando per i diritti umani della comunità LGBTQI+, sulle cui definizioni bisogna fare ancora chiarezza, più di un secolo fa in questo quartiere di New York si dimostrava che l’identità e la sessualità non sono costruzioni o categorie fisse, ma sono sempre in evoluzione.

È in questo clima che è nato il voguing, e che ha continuato ad esistere. Le house family rappresentavano qualcosa che mancava alla comunità LGBTQI+, oltre che a quella latina e afroamericana, ovvero un posto dove sentirsi a casa.

E ancora oggi in diversi luoghi del mondo, che siano grandi città o piccoli paesi, le persone appartenenti a questa comunità cercano un luogo di ritrovo, supporto, libertà e divertimento. Il voguing è ai nostri giorni un luogo e un modo per esprimere se stessi a pieno, dove poter creare una competizione amichevole in cui sentirsi bene.

Con il voguing si apre un’ulteriore breccia nella società chiusa e dal pensiero retrogrado. Se inizialmente si svolgeva in luoghi chiusi, come speakeasy e ballroom, oggi le persone scendono a ballare in piazza, si filmano e condividono le loro pose sui social network. Un’ulteriore liberazione che dimostra la continua lotta e ribellione di questa danza, che non è solamente uno stile di ballo, ma un vero e proprio stile di vita, una dimostrazione sociale, identitaria e culturale.

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