Dopo oltre un anno di pandemia, la voglia di partire è tantissima, per tutti. Il rischio di ritrovarci ad affollare le stesse mete, però, era reale anche prima del Covid: come combatterlo? Con l’undertourism, un nuovo modo di viaggiare e vivere le vacanze.

Cos’è l’undertourism?

Con il termine anglosassone undertourism si indica un particolare tipo di turismo di prossimità, nazionale e più spesso regionale, che preferisce a mete note e gettonate destinazioni meno conosciute e più di nicchia ma non meno affascinanti.

In questo senso, il termine è l’opposto dell’overtourism, il cosiddetto “turismo di massa” che è stato dominante negli ultimi decenni e che ha portato le mete più conosciute – dalle Capitali europee alle mete naturalistiche di grido – a un continuo sovraffollamento, a discapito non solo dell’esperienza dei turisti ma anche della vivibilità dei luoghi per i residenti e della conservazione del patrimonio artistico, naturale e culturale.

In quest’ottica, l’undertourism può essere considerato un tipo di turismo sostenibile, che privilegia non solo la prossimità ma soprattutto la valorizzazione del territorio e il rispetto delle destinazioni e di chi le abita.

I vantaggi dell’undertourism

Banalmente, l’undertourism permette di evitare mete sovraffollate e di non condannarsi a vacanze spesso fatte di code infinite, trappole per turisti, selfie-spot obbligatori e prezzi gonfiati.

I vantaggi, però, non si limitano a questo: il turismo di prossimità era già una tendenza in crescita prima della pandemia di Covid, ma dopo quarantene e lockdown può rappresentare la possibilità di tornare a muoversi in sicurezza, senza le limitazioni ancora imposte ai viaggi di lunga tratta.
Secondo un sondaggio di Airbnb, dopo la pandemia

il 56% degli intervistati preferisce una destinazione nazionale o locale, rispetto al 21% che vuole visitare una meta internazionale e più lontana. Uno su cinque vorrebbe che la destinazione fosse facilmente raggiungibile in auto da casa.

Il 74% degli italiani, inoltre, ritiene questo tipo di turismo il più sicuro nella fase post-Covid, secondo il 10° rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”.

Non solo: l’undertourism rappresenta anche una possibilità di risparmio per tutti quelli che vogliono prendersi una meritata vacanza ma che hanno visto le proprie possibilità economiche ridursi a causa della pandemia, e un modo di aiutare l’economia del proprio paese a risollevarsi dopo un lungo periodo di stop al turismo.

Non ultimo, c’è l’impatto ambientale. All’inizio della pandemia, i viaggi aerei sono diminuiti di circa il 40%, impedendo l’emissione di 344 tonnellate di carbonio. Scegliere un turismo diverso per il post-covid significa evitare un effetto boomerang al momento della ripresa degli spostamenti, preferendo destinazioni più vicine, raggiungibili attraverso mezzi di trasporto che possano avere un minor impatto inquinante.

Undertourism: le mete

Come abbiamo visto, l’undertourism è un tipo di turismo di prossimità che favorisce le mete nazionali o, preferibilmente, quelle regionali. Da questo punto di vista, l’Italia rappresenta un territorio dalle risorse inesauribili, con migliaia di luoghi meno noti e inesplorati che sono delle vere e proprie gemme.

Elencarle tutte sarebbe impossibile, per questo il consiglio migliore è guardatevi intorno e scoprire le bellezze che il vostro territorio vi offre. Se avete bisogno di un aiuto, è nato anche un nuovo portale per la prenotazione di soggiorni, vacanze ed esperienze in ottica interamente undertourism. CLiCK iT, sviluppato da Viaggiitalia Srl, è dedicato “all’Italia che non ti aspetti”: “Cliccare Italia” è lo slogan scelto per l’estate 2021, per la quale vengono proposte esperienze e vacanze alla scoperta del volto meno conosciuto del nostro paese, dalla Stonehenge Siciliana a percorsi del gusto originali, passando per una Toscana inaspettata e segreta al glamping in Veneto.

I consigli per fare undertourism

Il primo consiglio è molto, molto semplice: dimenticatevi le mete più conosciute e gettonate e preparatevi a esplorare luoghi meno conosciuti. Certo, Venezia è sempre Venezia, Parigi è sempre Parigi e un’altalena sulle risaie di Bali è ormai un must per ogni viaggio estivo, ma non è detto che non possiate trovare un posto meno sovraffollato e inflazionato che vi offra altrettanti scorci magici (e instagrammabili!) e un’esperienza di vacanza autentica e genuina.

Cercate di rendere la vostra vacanza il più sostenibile possibile: questo non significa solo ridurre l’impatto ambientale dei trasporti, ma rispettare e valorizzare la meta che scegliete e la vita dei suoi abitanti. Optate per strutture ecofriendly, con cucina a km zero ed energie da fonti rinnovabili.
Non dimenticate che siete ospiti, e che è fondamentale rispettare chi vi accoglie.

Scegliete una vacanza fai-da-te o affidati a tour organizzati, tramite un portale come CliCK It o le box di Sharewood, alcune delle quali propongono diverse esperienze di undertourism, tenendo sempre presente che l’unico modo per essere sicuri che i vostri soldi vadano interamente al territorio e alle popolazioni locali è relazionarsi direttamente con le singole strutture.

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