Questo 2020 ci sembra senza fine, come un brutto incubo. Prima gli incendi in Australia, poi la diffusione del coronavirus (e la conseguente crisi sanitaria ed economica), poi si è parlato persino di un asteroide.

Lo scorso giugno è emerso che secondo una profezia maya il mondo sarebbe finito all’inizio dell’estate. Be’, se non altro quest’ultimo evento non si è verificato. Anche se probabilmente, per quello che ci riguarda, considereremo sempre il 2020 come nostro personale annus horribilis. Ma qual è stato il peggior anno nella storia?

Medium riporta come le scelte potrebbero essere diverse. Per esempio il 1349, in cui la peste nera falcidiò metà della popolazione europea. Oppure il 1520, quando un’epidemia di vaiolo si diffuse nell’intero continente americano, compiendo un vero e proprio genocidio sulla popolazione nativa. Si è parlato in questi mesi molto spesso dell’influenza spagnola (e delle sue due pandemie), che nel 1918 provocò la morte di 50 milioni di persone. E infine, sul podio del peggior anno nella storia, potrebbe finire il 1933, anno dell’ascesa di Adolf Hitler (che tra l’altro si pensava essere fuori dai giochi di potere, dato che anni prima era stato arrestato e incarcerato con l’accusa di alto tradimento).

Ma no, il peggior anno nella storia non è nessuno di questi: è invece il 536, un anno bisestile tra l’altro, come il 2020. Proviamo a immaginarlo. Il Medioevo è iniziato da meno di un secolo, l’Impero Romano sembra qualcosa di lontanissimo e si iniziano a intravedere le prime istituzioni comunali in Europa. Le donne sono impegnate nelle libere professioni, per lo più artigianali. Il sistema feudale è qualcosa che arriverà molto dopo. Insomma, a parte l’infuriare della guerra greco-gotica e qualche carestia qua e là (perfettamente in linea coi tempi), cos’è che è andato davvero storto?

Il 536 ha vissuto un insolito problema geologico che ha causato una strana coincidenza meteorologica. In pratica una nebbia densa si è estesa in tutti i continenti, all’inizio in maniera inspiegabile, oscurando di fatto il Sole in Europa, Medio Oriente e in alcune parti dell’Asia. Una notte lunga 2 anni è scesa su questi luoghi facendo calare le temperature, provocando carestie diffuse. Il disagio si è protratto tanto a lungo da causare ricadute anche negli anni successivi, tanto che nel 541 un focolaio di peste bubbonica ha ucciso 100 milioni di persone, tra cui quasi la metà degli abitanti dell’Impero Bizantino.

È stato l’inizio – ha scritto lo storico Michael McCormick su Science Magazine – di uno dei periodi peggiori per essere vivi, se non l’anno peggiore.

Lo stesso McCormick insieme con lo scienziato Paul Mayewski sono stati artefici, con il proprio team, di una ricerca volta a spiegare il perché e il come di questa nebbia densa. La causa fu in un’eruzione vulcanica in Islanda all’inizio del 536, che ha portato a quantità incredibilmente considerevoli di cenere sparse in gran parte del globo. In altre parole, un’eruzione ha influenzato per moltissimo tempo le consuetudini meteorologiche, le coltivazioni e naturalmente la vita degli esseri umani. Niente a che vedere con l’eruzione, nel 2010, del vulcano Eyjafjöll, sempre in Islanda, che provocò un blocco aereo e molta preoccupazione: nel 536 i problemi da affrontare sono stati ben altri.

Certo, forse continueremo a dire che il 2020 è il peggior anno della storia, anche se a questo punto sappiamo che non è vero. Il progresso e la scienza forse non potranno risolvere tutti i problemi e basta un virus da spillover a mandare in crisi la nostra società contemporanea, ma sicuramente non dovremmo guardare al passato come a una generica era migliore della nostra. D’altra parte, come scrive Antonia S. Byatt, le nostre antenate morivano di carie, mentre noi abbiamo i denti incapsulati nella porcellana.

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