Il celebre ovetto Kinder sorpresa è amato dai bambini di tutto il mondo da ormai 46 anni, quando Michele Ferrero, patron dell’omonima ditta dolciaria, decise di “regalare ai più piccoli la Pasqua tutti i giorni”. Questo perché, come tutti ovviamente sanno, all’interno del piccolo uovo di cioccolato c’è sempre una sorpresa.

C’è però un particolare davvero incredibile legato all’ovetto: è illegale negli Stati Uniti.

Tutta colpa di una legge risalente addirittura al 1938, quando, cessato il Proibizionismo degli alcolici, il presidente Franklyn Delano Roosevelt varava una delle prime leggi che, nelle intenzioni, doveva tutelare i consumatori, vietando la produzione di alimenti che contenessero parti non commestibili e oggetti non nutrienti. Una legge che, come detto, doveva proteggere soprattutto il cittadino medio, altrimenti esposti agli abusi del big business, ma che inevitabilmente è stata estesa anche ad alimenti innocui come, appunto, l’ovetto Kinder.

A distanza di 82 anni, quindi, la Food and Drugs Administration, l’ente che controlla la qualità del cibo sul territorio degli Stati Uniti, rispetta ancora il Federal Food, Drug, and Cosmetic Act di roosveltiana memoria, partendo da un presupposto molto semplice: il Kinder Sorpresa ha un involucro ovviamente commestibile, ma contiene un involucro di plastica al cui interno si trova un gadget, anch’esso di plastica. Insomma, troppa plastica tutta insieme, e per di più nascosta.

Il mercato nero degli ovetti Kinder

La legge americana prevede multe salate (300 dollari) per chi viola il divieto e importa illegalmente gli ovetti Kinder sul suolo statunitense, ma può capitare anche di peggio; nel 2012, ad esempio, Brandon Loo e Christopher Sweeney, di Seattle, sono stati arrestati di rientro da una vacanza in Canada – dove l’ovetto è legale dal 1975 – perché i doganieri della Us Customs and Border Protection, che generalmente proteggono gli USA da attacchi terroristici, droga, armi, trafficanti di erba della British Columbia, hanno trovato nel bagagliaio della loro auto un “bottino” di ben sei ovetti Kinder.

Attorno all’ovetto Kinder si è creato un vero e proprio mercato nero, un traffico per importarli illegamenti sul suolo americano che, però, spesso viene scoperto: pare infatti che le autorità doganali abbiano sequestrato, negli anni, ben 160 mila pezzi sorpresi dentro le valigie dei viaggiatori o fatti arrivare via posta, che poi vengono immediatamente distrutti.

Per ovviare al problema, la Ferrero nel 2018 ha anche lanciato il Kinder Joy, composto da due metà esterne di plastica, in cui il cioccolato e la sorpresa sono ben distinte e riconoscibili.

La grande contraddizione americana

Certo lascia un po’ perplessi pensare che gli Stati Uniti siano lo stesso Paese che vieta la vendita degli ovetti Kinder in virtù di una legge di ottant’anni fa e permetta invece l’acquisto di armi praticamente a chiunque abbia dimostrato di non avere precedenti. In effetti dotarsi di un’arma da fuoco in gran parte degli Stati americani è piuttosto semplice, se si pensa che chiunque abbia più di 21 anni – la maggiore età negli USA – può comprare una pistola, mentre chi ha 18 anni può “accontentarsi” di un fucile o un fucile a canna liscia.

Solo alcune categorie di persone sono interdette dall’acquisto delle armi: sono, dal 1968, i colpevoli di reati, gli immigrati clandestini, le persone soggette a ordinanze restrittive, chi fa uso di stupefacenti o particolari farmaci e gli stranieri; per gli altri, è sufficiente presentare un documento di identità, i cui dati verranno associati dal venditore assieme al codice dell’arma (nei casi di vendite tra privati, invece, la legge è ancor meno restrittiva).

Perché la legge sulle armi non è mai stata cambiata negli USA? Perché, ogni volta che qualcuno propone legislazioni più restrittivie sul possesso delle armi da fuoco, sono molti, fra i politici e le lobby pro armi, come la Nra (National Rifle Association), a tirare in ballo il Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, quello che recita

Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.

Poco importa che si parli di un articolo entrato in vigore il 15 dicembre 1791, tempi in cui le armi erano leggermente diverse rispetto a oggi, e lo stato di diritto pure. Fatto sta che i risultati di questo lassismo sulle armi si traduce in una quantità enorme di armamenti messi a disposizione della popolazione, tanto che un report del Congressional Research Service del 2017 afferma che negli Usa circolano più o meno 357 milioni di armi da fuoco, a fronte di una popolazione di soli 318,9 milioni di persone. Il 20% dei possessori ha circa il 65% delle armi, mentre i cittadini USA sono il 42% dei civili armati a livello mondiale.

È logico che stragi come quella alla scuola Columbine del 1999, dove morirono 12 studenti e un’insegnante, o di Las Vegas, dove i morti furono 59, sarebbero più che evitabili rivedendo la legge. Ma la grande contraddizione americana tiene in vita, senza mutamenti, leggi anche secolari, giudicando così pericoloso l’ovetto Kinder e legittimo procurarsi un’arma per difendersi.

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