Il ballo dell’unione e del sorriso, il Lindy Hop è conosciuto oggi grazie a ballerini pionieri come Shorty George Snowden e Frankie Manning. Un ballo diverso da qualsiasi altro, fatto di improvvisazione e passi veloci, uno stile energico che deriva dalla fusione di tante influenze musicali e culturali.

Nato per integrare e divertire, oggi appassiona ballerini e non, incuriositi da questo ballo che porta il sorriso.

Cos’è il Lindy Hop?

Il Lindy Hop è uno stile di ballo nato negli USA durante gli anni che precedettero la crisi del ’29. Viene definito anche il “ballo del sorriso“, perché è uno stile molto movimentato e divertente, che prevede una grande capacità di improvvisazione e passi anche acrobatici. Inoltre, essendo molto energico, questo ballo fa molto bene anche al fisico, perché richiede tanto movimento.

Nato nelle poche sale da ballo senza segregazione razziale dell’epoca, nel quartiere afroamericano di Harlem a New York, il Lindy Hop racchiude in se tantissimi diversi stili e influenze. Il ritmo è sostanzialmente quello della musica Swing, e di tutte le sue ramificazioni, come il Jive, il Balboa e il Boogie Woogie, unita ad altri stili in voga all’epoca. Grazie all’unione di diverse culture, e l’assenza di limiti di sesso e etnia, il Lindy Hop è riuscito a creare integrazione a quell’epoca, e lo fa anche nella nostra.

Sono tanti i ballerini che oggi, incuriositi da questa danza che si balla con il sorriso stampato in volto, provano il Lindy Hop. E ne rimangono affascinati, anche se, abituati a passi e coreografie ben definiti, inizialmente fanno fatica. Un ballo che non è solo danza, ma anche stile, che si ritrova nell’abbigliamento, nella musica suonata, e nel fare amicizia con altre persone.

Storia del Lindy Hop

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Fonte: Web

Il ballo conosciuto oggi con il nome di Lindy Hop è nato negli Stati Uniti tra gli anni ’20 e ’30, e si praticava in sale da ballo di Harlem, il quartiere afroamericano di New York. Il nome pare abbia origine dal ballerino Shorty George Snowden in omaggio a Charles Lindbergh, che nel 1927 compì la prima trasvolata dell’Atlantico senza scalo. Lindy riprende il nome dell’aviatore, mentre Hop ricorda il “salto” dell’oceano. In occasione delle celebrazioni il ballerino afroamericano si esibì in alcuni passi di questo ballo particolare.

Ma il ballo era già in voga, e così rimase per diversi anni, nelle ballroom del quartiere newyorkese di Harlem. Dove le diverse culture, specialmente quella occidentale e quella di origine africana, si potevano fondere senza pregiudizi e con assoluta libertà. In particolare, il Savoy era uno dei più famosi luoghi dove non c’era segregazione, e persone di qualsiasi gruppo sociale e culturale poteva ballare insieme. È proprio grazie a questa unione che deriva il Lindy Hop, una fusione di balli già conosciuti, ma con un risultato unico.

Il ballo è nato e si è trasformato, diventando uno stile così amato ancora oggi, grazie ad alcuni ballerini che chi si approccia al Lindy Hop non può non conoscere. Tra i principali nomi Shorty George Snowden e Herbert White alias “Whitey” che aveva composto la band Whitey’s Lindy Hoppers, “Big” Bea, Norma Miller e George Greenidge, inventore di molti passi di Lindy Charleston. Una caratteristica importante dello stile erano infatti le big band. Accompagnavano con le loro improvvisazioni il ballo e mettevano in scena delle vere e proprie battaglie a suon di musica.

Tra i musicisti che suonavano Lindy Hop ricordiamo Cab Calloway, Duke Ellington e Count Basie. Il Lindy Hop vede un calo durante l’era del rock e del rock’n’roll, che hanno sbaragliato la concorrenza musicale e stilistica per diversi anni. Fino agli anni ’80, quando Frankie Manning ha deciso di far ritornare in auge il Lindy hop, diventando così l’ambasciatore ufficiale del ballo. Nei suoi 95 anni di vita, ha continuato a ballarlo in giro per il mondo e a insegnarlo così che il ballo del sorriso arrivasse fino a noi.

Lindy Hop: i passi base

Il Lindy Hop è un ballo che riunisce molteplici stili, e non si può inquadrare con passi predefiniti anche se contiene dei passi base. Innanzitutto, il ritmo principale è in 8 tempi, alternato a momenti da 6 tempi, pause o fermate e passi improvvisati. Ma all’interno di questi 8 tempi si realizza di tutto e di più, passi fantasiosi, fino a vere e proprie acrobazie e assoli. Una cosa che non manca mai è il molleggio sulle ginocchia, o bounce.

Il ballo è sostanzialmente di coppia, ma che non deve essere necessariamente formata da uomo che guida e donna che segue. La libertà che questo ballo incarna è visibile anche nella formazione della coppia. Infatti è formata da un leader, che può essere donna o uomo, e un follower, di qualsiasi sesso. Inoltre, è assolutamente possibile ballare tra due donne o tra due uomini.

Si tratta quindi di un ballo nel quale la fiducia nell’altro è fondamentale, anche di uno sconosciuto. Non è insolito che in una sala dove si balla Lindy Hop, due estranei si ritrovino a ballare in coppia, e il leader deve ottenere la fiducia del follower. Soprattutto perché, nonostante alcuni passi di base, questo stile si basa soprattutto sull’improvvisazione, e il follower deve intuire la direzione e i passi del leader. Il Lindy Hop è ballato su un ritmo principalmente Swing, ma le influenze sono tantissime, dal Charleston al Tip Tap, allo Swing e al Boogie Woogie.

L’abbigliamento per il Lindy Hop

Essendo un ballo nato nella prima metà del ‘900, anche l’abbigliamento e lo stile richiamano gli anni ’20,’30 e anche ’40 e ’50. Per tutti, la regola fondamentale per l’abbigliamento è la comodità, perché il Lindy Hop prevede tanto movimento. L’abbigliamento ideale per la donna quindi è formato da gonne larghe, gonne-pantalone o a portafoglio, accompagnate da camicie morbide.

E ancora, abiti chemisier, con la classica gonna a ruota in voga negli anni ’50, e pantaloni a vita alta, sempre rigorosamente larghi. L’attillato infatti è molto sconsigliato, perché non permetterebbe tutti i movimenti previsti in libertà.

Per quanto riguarda le stampe, fiori e colori sono d’obbligo, ma anche righe, quadretti e frange, in perfetto stile di quegli anni. Le scarpe devono essere comode, perché i piedi sono la parte più utilizzata e a rischio. Via i tacchi alti e i sandali o le scarpe aperte, meglio preferire sneakers, scarpe basse e chiuse, francesine e mary-jane con il tacco basso. Anche le pettinature possono richiamare le onde di quel periodo, adornate con fiocchi, fiori, fasce, turbanti. Infine, il trucco è facoltativo, e prevede solamente il rossetto rosso e tanto mascara.

Anche gli uomini possono adattarsi allo stile vintage degli anni che vanno dai ’20 ai ’40, con pantaloni a vita alta, sempre larghi, camicie, bretelle, papillon o cravatta e scarpe comode. Un dettaglio per completare il look è il gilet, che però viene portato abbottonato, e deve quindi essere morbido. Per quanto riguarda l’acconciatura, molto in voga in quel periodo erano i capelli con la brillantina, e il cappello, che poteva variare fra diversi modelli, dalla coppola al borsalino, dalla bombetta al fedora.

I benefici per la salute

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Fonte: Web

I benefici del Lindy Hop sono davvero tanti per la salute del corpo e della mente. Essendo uno stile sociale e divertente, il ballo del sorriso aumenta l’ottimismo e aiuta a creare legami nuovi. Dal punto di vista fisico, un ballo così energico, con movimenti ampi e veloci, migliora la resistenza, la mobilità articolare e muscolare, e corregge anche la postura. Un allenamento completo, che aumenta il fiato e la muscolatura. Inoltre, si tratta di un’attività fisica a tutti gli effetti di media intensità, e per questo permette di bruciare diverse calorie e allenare il cuore, per mantenersi in forma divertendosi.

Dal punto di vista mentale e psicologico, è un ballo che porta diversi benefici come l’allenamento della memoria e della concentrazione per i passi, l’improvvisazione. Ma anche l’autostima e la consapevolezza di sé e del proprio corpo.

Specialmente ballando in coppia, e dovendosi affidare al compagno anche nei passi improvvisati, entra in gioco la complicità, la timidezza viene accantonata e al suo posto subentra la sicurezza e l’ottimismo. Infine, come in ogni attività che richiede movimento e sforzo fisico, vengono prodotte le endorfine e la serotonina, che aumentano il buonumore. I vantaggi di questo ballo sono tanti, e per questo, chiunque lo prova ne rimane inevitabilmente conquistato.

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