Sarà capitato a molte di noi il tradimento di un’amica. O di tradire a nostra volta. Rabbia, incredulità, delusione possono essere le emozioni tra le più comuni in questi casi ed è giusto sfogarle senza vergognarsi. E abbiamo pensato che non sia paragonabile al tradimento da parte di un uomo. Qualche cinico potrebbe dire che è tutta una questione di aspettative, che da un uomo non ci aspettiamo lo stesso livello di fedeltà che ci aspetteremmo da un’amica, ma naturalmente si tratta di un cliché (anche abbastanza odioso, lasciatecelo dire).

Il cliché riguarda la distinzione sessista dell’aspettativa, mentre ha un fondamento di realtà per quanto riguarda il rapporto amoroso. Una relazione di coppia prevede inevitabilmente al suo interno la possibilità di tradimento. È una possibilità, che per quando si pensi possa essere remota, esiste. In un rapporto di amicizia non c’è la medesima consapevolezza. Questo perché i due rapporti di amore e amicizia pretendono cose diverse e richiedono un differente grado di impegno.

Il rapporto d’amore non è mai disinteressato. Ci si ama reciprocamente, si mettono in atto compromessi, si costruisce una relazione tanto potente, quanto fragile. Che a volte necessita pure di una nota di mistero (per non dire omissioni) necessarie per il mantenimento della relazione. Per questo, la possibilità che il rapporto possa fallire è una consapevolezza che, per quanto dolorosa, sarebbe stupido non prendere in considerazione.

L’amicizia invece è un rapporto molto più disinteressato, che non necessita dell’impegno dell’amore, che si rinsalda con molta più naturalezza e si basa sia sulla completa sincerità, sia sull’accettazione in toto dell’amica. Per questo, il tradimento non è una possibilità che viene temuta ed è sempre per tale motivo che quando accade ferisce molto di più.

Per farla breve: non ci aspetteremmo mai che la nostra amica, con la quale siamo cresciute, abbiamo condiviso tutto, gioie e dolori, abbiamo confidato cose che non confideremmo a nessuno, possa tradirci. Non è un pericolo previsto. È inaspettato, e per questo molto doloroso.

Amor vincit omnia dicevano i latini. Cioè: l’amore vince tutto. Ma siamo anche cresciute con una cinematografia che ci ha insegnato che l’amicizia è più forte di tutto (e questo è il secondo motivo che rende il tradimento di un’amica particolarmente aberrante). Non solo: colpa anche delle Spice Girls che ci hanno cresciute con il loro motto «Friendship never ends», viviamo credendo che l’amicizia non finisca mai.

Ma come funziona dopo il tradimento? Di fronte a noi ci sono due sole strade: perdonare o non perdonare. La strada del perdono è particolarmente complessa, perché in parte dovremmo perdonare noi stesse: dopo il tradimento di un’amica ci sentiamo particolarmente stupide e ingenue a esserci fidate. Se scegliamo il perdono – dopo aver vagliato quali scuse, sentite ovviamente, siamo in grado di accettare – dovremmo capire se il tradimento della nostra fiducia è avvenuto una tantum, oppure non ci potremo fidare mai più.

Lo scarto è sapere cosa ti puoi aspettare da chi hai di fronte, perché nessuna merita di vivere nella paranoia o dover misurare costantemente le parole e i gesti per timore di un nuovo dolore.

Se invece è capitato a noi di dover essere perdonate, dobbiamo capire che forse l’altra persona non è intenzionata a farlo o comunque ha bisogno di tempo. Dobbiamo lasciare all’amica che abbiamo tradito lo spazio per riflettere, ma non senza cercare di riparare in qualche modo non invasivo: come scriveva Nietzsche, non si commette mai un solo errore per volta, ma all’inizio si fa troppo e alla fine troppo poco.

Naturalmente, un tradimento è diverso da una lite: quest’ultima potrebbe sanarsi molto più facilmente, un tradimento rimette l’intero rapporto in discussione, forse anche per sempre. E in questo caso dovremmo accettare che il nostro cuore si è irrimediabilmente spezzato per la nostra amica.

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